È una campagna elettorale diversa, ma non per questo meno partecipata. Non è rivolta ai cittadini ma agli addetti ai lavori, vale a dire sindaci e consiglieri comunali. I tre candidati alla presidenza della Provincia stanno organizzando incontri e confronti, anche a pranzo oppure a cena. L'obiettivo sono i voti ponderati degli amministratori. E tutti, nessuno escluso, confidano nel fattore "segreto dell'urna". In campo per la successione ad Antonio Pompeo ci sono i sindaci Riccardo Mastrangeli (Frosinone), Luigi Germani (Arce) e Luca Di Stefano (Sora).

Ma naturalmente dietro le quinte sono attivissimi i leader politici dei partiti, preoccupati altresì di tenere la linea del fronte interno. Nel Pd Francesco De Angelis (la cui componente, Pensare Democratico, è schierata con Luca Di Stefano) è abituato a questo tipo di partite negli enti intermedi. Qualche giorno fa, relativamente all'assemblea dei sindaci sull'Egato, ha dato una prova di forza. E anche in quel caso c'era il voto ponderato. Alle provinciali è diverso, perché ad esprimere il consenso sono pure i consiglieri comunali. Non soltanto i primi cittadini.

Sempre nei Democrat Antonio Pompeo, referente della corrente Base Riformista, sostiene Luigi Germani. Una vittoria alle provinciali potrebbe dargli entusiasmo in vista dei futuri assetti nel partito. Nel centrodestra invece la sfida è tra i parlamentari Massimo Ruspandini e Nicola Ottaviani, responsabili politici, rispettivamente, di Fratelli d'Italia e Lega. Il partito di Giorgia Meloni è posizionato su Germani, quello di Matteo Salvini su Riccardo Mastrangeli. Lo stesso Mastrangeli ha più volte sottolineato di essere «l'unico candidato del centrodestra».

A fare la differenza saranno comunque i voti ponderati dei 1.147 "grandi elettori": 91 sindaci e 1.056 consiglieri comunali. Ce ne sono 34.884 nella fascia rossa, quella che comprende 9 Comuni: Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo, Sora e Veroli. La fascia di ponderazione è 228. Vuol dire che ogni consenso dei 153 amministratori (9 sindaci e 144 consiglieri) vale 228 punti. Nella fascia grigia i voti ponderati a disposizione sono 17.940. I Comuni sono 12: Aquino, Arce, Arpino, Boville Ernica, Ceprano, Cervaro, Fiuggi, Paliano, Piedimonte San Germano, Ripi, Roccasecca, Sant'Elia Fiumerapido. L'indice di ponderazione è 115. I votanti sono 156: 12 sindaci e 144 consiglieri comunali. In palio 17.160 voti ponderati nella fascia azzurra, che racchiude ben 52 Comuni della scheda azzurra. Indice di ponderazione basso: 30. Ma gli aventi diritto sono 572: 52 sindaci e 520 consiglieri comunali.

Nella fascia verde, la più "pesante", ci sono Frosinone e Cassino. L'indice è pari a 287. Vuol dire che ogni singolo voto dei 2 sindaci e dei 56 consiglieri (58 "grandi elettori" in totale) vale 287 punti. Quindi i 16 Comuni della scheda arancione: Amaseno, Atina, Castelliri, Castro dei Volsci, Castrocielo, Esperia, Morolo, Patrica, Pico, Piglio, Pofi, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, Serrone, Supino, Torrice. Indice di ponderazione: 62. E i "grandi elettori" sono 208: 16 primi cittadini e 192 consiglieri.

Poi ci sono i due precedenti da quando è entrata in vigore la Delrio. Nel 2014 Antonio Pompeo vinse la sfida con Enrico Pittiglio: 50.174 voti ponderati contro 43.159. Nel 2018 il duello "classico" fra i due schieramenti: da una parte il centrosinistra guidato da Antonio Pompeo, dall'altra il centrodestra che schierò l'allora coordinatore provinciale di Forza Italia e sindaco di Pofi Tommaso Ciccone. Vinse Pompeo con 51.768 voti ponderati, mentre Ciccone ne totalizzò 34.442. Dunque, in un duello fortemente polarizzato con due candidati, la quota per l'elezione è fissata a 50.000 voti ponderati. Con tre in corsa è azzardato fare calcoli. Si tratta di un inedito.

L'anno scorso, sempre il 18 dicembre 2021, si votò per l'elezione dei 12 consiglieri. La lista del Pd ottenne 29.231 voti ponderati. Nella coalizione del Campo Largo c'era il Polo Civico: 13.592 voti ponderati. E anche Provincia in Comune: 10.717 voti ponderati. Nel centrodestra la Lega raccolse 19.883 voti ponderati. Fratelli d'Italia 15.368, Forza Italia 6.130. Il punto però è che tutte le alleanze sono saltate: il Partito Democratico è spaccato (tra De Angelis e Pompeo), il centrodestra pure, tra Fratelli d'Italia e Lega. Infine ci sono le manovre sotterranee. In fondo, spiegano diversi addetti ai lavori, si tratta di spostare quattromila voti ponderati per ribaltare prospettive e tavoli. Saranno giorni di fuoco. Colpi di scena dietro l'angolo.