Settantatré anni, sindaco di Arce, Luigi Germani è tra gli amministratori locali della provincia di Frosinone con una maggiore "anzianità di servizio".
Nel 1975, a soli ventisei anni, viene eletto consigliere comunale nelle file della Democrazia Cristiana. Appena due anni dopo è l'uomo di punta per la carica di sindaco: allora non c'era l'elezione diretta ma toccava al consiglio comunale indicare il primo cittadino. Da quel momento è stato sempre rieletto nella massima assise del paese. Per ben sei volte (oltre vent'anni di amministrazione) ha ricoperto il ruolo di sindaco. Nel 1995 Germani viene chiamato a rappresentare un ente di secondo livello composto da diciannove comuni: la XV^ Comunità Montana "Valle del Liri". Viene eletto presidente e rimane in carica per sei anni, fino al 2001.

Iscritto all'Azione Cattolica, Luigi Germani è stato esponente e dirigente della Dc, poi nel Partito Popolare Italiano, quindi nella Margherita ed infine vicino al Partito Democratico, del quale però non è tesserato. Per il resto, Luigi Germani è un ex giocatore di calcio. Sottolinea: «Da sempre amante del rock and roll». Per la presidenza della Provincia si vota domenica 18 dicembre, dalle 8 alle 20. A seguire lo spoglio delle schede. I "grandi elettori" sono 1.146: 91 sindaci e 1.055 consiglieri comunali. Alle urne con il voto ponderato. Nella fascia verde, la più "pesante", ci sono Frosinone e Cassino. L'indice è pari a 287.

Quindi ci sono i 9 Comuni della fascia rossa: Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo, Sora e Veroli. La fascia di ponderazione è 228. Nella fascia della scheda grigia i Comuni sono 12: Aquino, Arce, Arpino, Boville Ernica, Ceprano, Cervaro, Fiuggi, Paliano, Piedimonte San Germano, Ripi, Roccasecca, Sant'Elia Fiumerapido. L'indice di ponderazione adesso è di 115. Quindi i 16 Comuni della scheda arancione: Amaseno, Atina, Castelliri, Castro dei Volsci, Castrocielo, Esperia, Morolo, Patrica, Pico, Piglio, Pofi, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, Serrone, Supino, Torrice. Indice di ponderazione: 62. Infine, i 52 Comuni della scheda azzurra. Indice di ponderazione: 30.

Allora Germani, lei si sta rivolgendo a tutti gli amministratori (sindaci e consiglieri), ma è anche sostenuto sia da Fratelli d'Italia di Massimo Ruspandini che dalla componente del Pd di Antonio Pompeo. I suoi sostenitori parlano di soluzione istituzionale, gli avversari di "ammucchiata" o "inciucio". Lei cosa dice?
«Sono un amministratore di lungo corso, eletto consigliere comunale per la prima volta il 15 giugno 1975. Subito dopo nel 1977 sono stato eletto per la prima volta sindaco, il 6 ottobre del 2021 ho giurato per la sesta volta. Se c'è una cosa che l'esperienza mi ha insegnato è che per guidare un ente locale, con tutte le difficoltà economiche, amministrative e di gestione è necessario perseguire un unico obiettivo: il bene comune. Questo si può raggiungere solo attraverso il dialogo con tutte le forze politiche e il modello applicato dal presidente Pompeo in questi due mandati in Provincia ne è esempio chiaro e unanimemente riconosciuto. L'inciucio è qualcosa di personale e lo si può trovare altrove. E poi la mia candidatura è espressione già di una maggioranza all'interno del consiglio provinciale nella quale, oltre ai partiti, sono presenti le forze civiche rappresentate da Luigi Vacana e Alessandro Cardinali».

Perché è importante guidare la Provincia? Favorevole o contrario al ritorno all'elezione diretta di presidente e consiglieri?
«La Provincia è un ente attivo, operativo e centrale per tutti i territori e, soprattutto, per i tanti piccoli Comuni come quello che amministro. Ma la riforma Delrio ha tolto la possibilità di scelta ai cittadini e per questo la notizia della calendarizzazione del disegno di legge che ripristina l'elezione diretta mi vede completamente d'accordo. Il mio compito, se eletto, sarà quello di traghettare la provincia in questa fase».

Se vince è un trionfo e se perde una disfatta? E ci sarebbero conseguenze nella giunta o nella maggioranza del Comune di Arce?
«Né trionfo, né disfatta. Come ogni competizione elettorale, è nella natura delle cose sia poter vincere che perdere. Certo, preferisco la vittoria, ma in caso contrario non sarebbe un dramma. Con serenità continueremo ad onorare il mandato che gli elettori ci hanno affidato ad Arce. Ripercussioni? Non ce ne saranno. Chissà se gli altri possono dire lo stesso?».

Quanto contano davvero gli amministratori locali nelle dinamiche politiche provinciali?
«Gli amministratori locali sono la vera forza dei territori e dovrebbero essere anche quelli che guidano le dinamiche politiche. Riconoscere questo importante ruolo agli amministratori è la sfida di ogni partito. I sindaci e i consiglieri comunali sono sempre in prima linea rispetto ai problemi dei cittadini e questo aspetto è certamente un valore aggiunto per la politica, soprattutto per la buona politica».

Da presidente della Provincia quali sarebbero le sue priorità?
«La sfida più importante è certamente quella relativa al Pnrr, perché attraverso il buon utilizzo di queste risorse possiamo davvero dare ai nostri giovani il futuro che meritano. Il Pnrr non è solo un pacchetto di risorse per affrontare il presente, ma è soprattutto lo strumento per disegnare il futuro di questa provincia, per rispondere alla richiesta di nuovi servizi, di nuove opportunità, per rimuovere le diseguaglianze sociali. Rispetto poi alle specifiche competenze della Provincia, continueremo il lavoro per migliorare le strade, rendere più sicure ed efficienti le scuole, tutelare l'ambiente».

Nel segreto dell'urna può succedere di tutto? Quanto sarà importante poi interloquire in modo proficuo con la Regione Lazio?
«Sono sempre per il rispetto della volontà elettorale, anche in questo particolare tipo di sfida. Ne ho affrontate tante e conosco i rischi del mestiere. Ma nello stesso tempo affronto questa competizione molto sereno. Con la Regione Lazio è doveroso avere un dialogo concreto e quotidiano. Le Province sono per loro natura enti di raccordo tra le Regioni e i Comuni, quindi un rapporto collaborativo è necessario. Solo una sinergia garantisce effetti benefici per il territorio e per i cittadini. Sia in termini di risorse, che di efficacia del sistema amministrativo. Per questo, se sarò eletto, insieme con gli altri presidenti delle province del Lazio, ci impegneremo per avere maggiori deleghe da esercitare. Le Province hanno dimostrato che sono enti capaci, vanno dunque potenziate».