È come una partita da tripla: impossibile pronosticare come andrà a finire. Bisognerà giocarla tutta, forse arrivando perfino ai tempi supplementari. O ai calci di rigore. Quello che è certo è che l'assemblea dei sindaci di oggi (ore 11), convocata per eleggere la governance dell'Egato (l'ente di gestione dell'Ambito territoriale ottimale dei rifiuti), ha assunto una valenza politica enorme. Le polemiche degli ultimi giorni sono lì a dimostrarlo. Riunioni fiume di tutti i partiti per l'intera giornata di ieri, contatti telefonici febbrili per capire se intanto ci sarà il numero legale. Da calcolare peraltro sul peso ponderato dei Comuni. Per quanto riguarda la presidenza, il nome è quello del consigliere regionale Mauro Buschini, già assessore all'ambiente e presidente del consiglio della Pisana. Poi ci sono i quattro membri del consiglio direttivo. La bozza di accordo circolata in questi giorni prevedeva due esponenti in quota Dem, uno a Fratelli d'Italia, uno alla Lega. Ma è destinato a saltare perché il partito di Giorgia Meloni non parteciperà al summit di oggi.

La mappa dei partiti
Il parlamentare Massimo Ruspandini, presidente provinciale di FdI, ha dato indicazioni precise ai sindaci del partito: all'assemblea dell'Egato non si partecipa. In perfetta sintonia con la linea tracciata da Paolo Trancassini. I consiglieri regionali hanno ribadito: «Sappiamo bene che le nomine degli amministratori degli Egato le faranno i sindaci. Ma quello che contestiamo è la strategia applicata dalla giunta Zingaretti con l'obiettivo di arrivare al momento della composizione degli enti di governo dell'Ambito territoriale ottimale proprio alla fine della consiliatura, a ridosso delle elezioni regionali». Fratelli d'Italia esprime cinque sindaci in Ciociaria. Il Partito Democratico sarà al gran completo. Dovrebbero esserci (ma il condizionale è ‘obbligo) i primi cittadini che fanno riferimento a Forza Italia. Nella Lega il confronto è andato avanti fino alla tarda serata di ieri. La sensazione è che il Carroccio parteciperà. Però non si possono escludere colpi di scena dell'ultimo momento. Le votazioni avverranno in modo separato: una per eleggere il presidente, una per i quattro membri del consiglio direttivo dell'Egato.

Il sistema di voto e gli organi
La Regione Lazio ha stabilito i criteri di determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni all'interno dell'Egato, «tenuto conto - come si legge nella delibera - del peso demografico di ciascun Comune, della relativa estensione territoriale nonché della dotazione di eventuali impianti di raccolta». Sono stati utilizzati i seguenti indicatori: 1) popolazione residente (incidenza del 40%); 2) estensione territoriale dei singoli Comuni (incidenza del 10%); 3) tasso di raccolta differenziata elaborato in base ai più aggiornati dati Ispra disponibili (incidenza del 20%), presenza di impianti di recupero/smaltimento anche intermedi, impattanti sul territorio di competenza dei singoli Comuni (incidenza del 30%). Alcuni esempi: Frosinone 6,77, Cassino 5,70, Alatri 4,71, Sora 3,99, Anagni 3,84, Ceccano 3,82, Veroli 3,51.

Dell'Egato fanno parte l'assemblea (composta da tutti i sindaci dei Comuni appartenenti all'Ato), il presidente (che viene eletto a maggioranza dai componenti dell'assemblea), il consiglio direttivo (costituito dal presidente e da quattro membri nominati dall'assemblea), il direttore generale (nominato dal consiglio direttivo mediante procedura ad evidenza pubblica) e il revisore legale unico dei conti (nominato dall'assemblea). Il tema degli Egato è stato affrontato a livello regionale, secondo uno schema di equilibri e rapporti di forza parametrati sui partiti e sulle province. Ma evidentemente qualcosa non ha funzionato e probabilmente qualcuno aveva fatto male i conti. Fatto sta che Fratelli d'Italia ha deciso di prendere le distanze da questa operazione politica.

Chi può essere nominato
Un altro argomento oggetto di discussione è stato quello di chi può essere nominato all'interno del consiglio direttivo. Soprattutto con riferimento ai sindaci e ai consiglieri comunali. Sembra che per gli amministratori dei Comuni con più di 15.000 abitanti possa scattare l'inconferibilità, mentre per quelli dei Comuni con meno di 15.000 abitanti dovrebbe esserci l'incompatibilità. La situazione sarà più chiara oggi.

Le competenze
Gli Egato dovranno occuparsi dell'approvazione del piano d'ambito, dell'affidamento del servizio di gestione dei rifiuti mediante procedura ad evidenza pubblica ovvero tramite affidamento in house, della determinazione della tariffa, dell'organizzazione di adeguati sistemi di raccolta differenziata, di monitoraggio degli impianti disponibili, di disciplina dei rapporti tra soggetti affidatari dei servizi, di stipula degli accordi di programma, intese e convenzioni, di definizione dei livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni. Per quanto riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti si tratta di una vera e propria rivoluzione.

La posta in palio
Sul piano politico il Partito Democratico cercherà di capire se può essere ancora maggioritario negli enti intermedi. Come lo è stato nelle votazioni che hanno riguardato la Saf e i Consorzi industriali. Anche in un contesto più allargato di centrosinistra. Le correnti di Francesco De Angelis (Pensare Democratico) e Antonio Pompeo (Base Riformista) saranno unite in questa "battaglia" politica. Mentre sono schierate su fronti contrapposti alle elezioni del presidente dell'ente di piazza Gramsci. Nel centrodestra non c'è una linea unitaria. Esattamente come alle elezioni per la presidenza della Provincia. Ma questa non è assolutamente una novità.