L'appuntamento è per mercoledì 7 dicembre alle ore undici presso il salone dell'Amministrazione Provinciale. Quando si terrà la prima assemblea della costituenda Autorità di gestione dell'Ato di Frosinone. Si tratta dell'Egato, acronimo che sta per Ente di gestione dell'Ambito Territoriale Ottimale. Dovrà occuparsi del tema dei rifiuti. A convocare i 91 sindaci ci ha pensato Daniele Leodori, presidente vicario della Regione Lazio. A coordinare i lavori sarà Antonio Pompeo, presidente della Provincia di Frosinone.

Le competenze
Si tratta del primo passo di quella che si delinea come una "rivoluzione" nella gestione del ciclo dei rifiuti. Gli Ambiti territoriali identificati a livello regionale sono cinque e coincidono con le province del Lazio. Anche se per quanto riguarda Roma ne sono stati individuati due: uno riguardante soltanto il Campidoglio, l'altro i 120 Comuni della provincia. Gli Egato dovranno occuparsi dell'approvazione del piano d'ambito, dell'affidamento del servizio di gestione dei rifiuti mediante procedura ad evidenza pubblica ovvero tramite affidamento in house, della determinazione della tariffa, dell'organizzazione di adeguati sistemi di raccolta differenziata, di monitoraggio degli impianti disponibili, di disciplina dei rapporti tra soggetti affidatari dei servizi, di stipula degli accordi di programma, intese e convenzioni, di definizione dei livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni.

Il sistema di voto
La Regione Lazio ha stabilito i criteri di determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni all'interno dell'Egato, «tenuto conto - come si legge nella delibera - del peso demografico di ciascun Comune, della relativa estensione territoriale nonché della dotazione di eventuali impianti di raccolta». Utilizzati i seguenti indicatori: 1) popolazione residente (incidenza del 40%); 2) estensione territoriale dei singoli Comuni (incidenza del 10%); 3) tasso di raccolta differenziata elaborato in base ai più aggiornati dati Ispra disponibili (incidenza del 20%), presenza di impianti di recupero/smaltimento anche intermedi, impattanti sul territorio di competenza dei singoli Comuni (incidenza del 30%). Nella tabella in pagina il peso ponderato dei singoli Comuni.

Gli organi
Dell'Egato fanno parte l'assemblea (composta da tutti i sindaci dei Comuni appartenenti all'Ato), il presidente (che viene eletto a maggioranza dai componenti dell'assemblea), il consiglio direttivo (costituito dal presidente e da quattro membri nominati dall'assemblea), il direttore generale (nominato dal consiglio direttivo mediante procedura ad evidenza pubblica) e il revisore legale unico dei conti (nominato dall'assemblea). Si tratta di un tema che viene affrontato a livello regionale, secondo uno schema di equilibri e rapporti di forza parametrati sui partiti e sulle province. Per l'Egato della Ciociaria il nome individuato (e quindi in pole position) è quello di Mauro Buschini, consigliere regionale del Pd. Se Buschini sarà eletto presidente dell'Egato non concorrerà alle prossime regionali in programma il prossimo 12 febbraio. Nei due mandati della presidenza Zingaretti Mauro Buschini ha ricoperto diversi ruoli: presidente della commissione bilancio, assessore all'ambiente e ai rifiuti, capogruppo Dem, presidente del consiglio regionale. Si tratta di una carica, quella al vertice dell'Egato, operativa ed "istituzionale" al tempo stesso, perché è evidente che bisognerà rappresentare le istanze di tutti i 91 Comuni e dei diversi territori. È pure chiaro che gli accordi di carattere regionale dovranno declinarsi anche sulle altre cariche. Ecco perché in queste ore sono in corso trattative frenetiche nei diversi schieramenti, nelle coalizioni e probabilmente pure all'interno dei singoli partiti. L'obiettivo è quello di arrivare in assemblea con una sorta di intesa globale su tutti gli organi dell'Egato. Ma non sarà semplice.