La campagna elettorale è già iniziata. Terminerà soltanto il 18 dicembre, giorno della votazione. A proposito: urne aperte dalle 8 alle 20, a seguire lo spoglio. Oggi è in programma il sorteggio per stabilire l'ordine dei candidati sulla scheda. Tre in corsa per la presidenza: i sindaci Riccardo Mastrangeli (Frosinone), Luigi Germani (Arce), Luca Di Stefano (Sora). La mappa delle alleanze fa capire come siano completamente saltati gli schemi. E perfino i confini. Vero che il sistema elettorale favorisce il trasversalismo e già in passato ci sono stati "derby" infuocati. Ma stavolta le spaccature appaiono più profonde e comunque destinate a lasciare il segno. Sia nel centrodestra che nel Partito Democratico.

Riccardo Mastrangeli, che si è definito «un sindaco civico in quota Lega e l'unico candidato del centrodestra», ha naturalmente l'appoggio del Carroccio. Il deputato e coordinatore provinciale Nicola Ottaviani e il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli si stanno muovendo all'unisono. Mastrangeli però alla campagna elettorale ha dato un'impostazione pure civica e trasversale. Probabilmente confida di poter essere votato anche da sindaci e consiglieri del Pd. Sicuramente è in pressing su alcuni amministratori di Fratelli d'Italia. Ha detto nella conferenza stampa di domenica: «In questi giorni ho ricevuto diverse telefonate di amministratori comunali di FdI che non si riconoscono nell'alleanza con il Pd e che mi hanno assicurato il loro voto». La platea elettorale è formata dagli addetti ai lavori: 1.146 "grandi elettori", 91 sindaci e 1.055 consiglieri comunali. È già chiaro che perfino la comunicazione avrà un ruolo importante. Con Mastrangeli c'è pure Adriano Piacentini, uno dei tre subcommissari di Forza Italia.

Anche Luigi Germani ha detto esplicitamente che si rivolgerà a tutti gli amministratori. Con un'impostazione civica. Germani viene appoggiato altresì da Fratelli d'Italia e dalla componente del Pd di Antonio Pompeo, vale a dire Base Riformista. Con Germani c'è una parte di Forza Italia, quella che si riconosce nelle posizioni di Rossella Chiusaroli e Daniele Natalia. Naturalmente ci sono molte partite nella partita. Intanto all'interno del Pd, dove la conta dei voti ponderati tra gli amministratori rappresenterà anche un termometro dei rapporti di forza tra le componenti di De Angelis e di Pompeo. Un ruolo importante lo sta giocando il sindaco di Cassino Enzo Salera, determinante nella scelta di far convergere su Germani una parte dei Democrat.

Per quanto concerne Fratelli d'Italia, a dettare la strategia è stato il deputato e presidente provinciale del partito Massimo Ruspandini. Una strategia riassunta così nella conferenza stampa di lunedì dal consigliere provinciale Daniele Maura: «Perché non si è potuta trovare una sintesi nel centrodestra? Perché c'è stata una chiusura totale alle nostre proposte, perché Mastrangeli ha effettuato, con il via libera della Lega, una fuga in avanti che di fatto ha chiuso ogni possibilità di dialogo. Inoltre vorrei che qualcuno mi dicesse in quale altro territorio il sindaco del capoluogo ricopre anche il ruolo di presidente della Provincia. Infine, perché un partito (Fratelli d'Italia) che in Ciociaria ha ottenuto il 33% dovrebbe sottostare alle scelte di un alleato (la Lega) che ha ottenuto l'8%?».

Nella delegazione che ha accompagnato il sindaco di Sora Luca Di Stefano a presentare le candidature c'erano, tra gli altri, Enrico Pittiglio, Libero Mazzaroppi, Gioacchino Ferdinandi, Adamo Pantano, Angelo Pizzutelli, Giuseppe Musto, Francesco Facchini, Maria Paola D'Orazio. Era presente pure Gianluca Quadrini, capogruppo provinciale della Lega, che però non ha firmato il documento con il quale Di Stefano si propone per la guida della Provincia. Il primo cittadino di Sora ha definito la sua «una candidatura di condivisione».

Pure la sua campagna elettorale avrà un'impostazione trasversale e civica. In ogni caso sul risultato finale peserà molto il ruolo e l'impegno di Francesco De Angelis: il leader dei Democrat sa di giocarsi moltissimo, perfino nella prospettiva delle regionali. Senza perdere di vista una stagione congressuale nazionale destinata a ridisegnare la mappa del partito. Insomma, sarà pure un'elezione di secondo livello, ma in regia (politica) ci sono i leader: Francesco De Angelis e Antonio Pompeo (Pd), Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia), Nicola Ottaviani (Lega).