«Ringrazio il presidente uscente Antonio Pompeo per il lavoro prezioso che ha fatto in questi anni e i consiglieri provinciali Alessandro Cardinali, Luigi Vacana, Antonella Di Pucchio, Gaetano Ranaldi, Daniele Maura e Riccardo Ambrosetti che hanno individuato nella mia persona il candidato presidente». Così Luigi Germani, sindaco di Arce, ha sintetizzato la sua candidatura alla presidenza della Provincia. È sostenuto da una coalizione nella quale, oltre ad esponenti "civici", ci sono Fratelli d'Italia e la corrente del Pd di Antonio Pompeo.

Nella delegazione che ieri ha presentato le firme c'erano Daniele Maura, Riccardo Ambrosetti e Riccardo De Brocco (FdI), ma anche Antonella Di Pucchio e Gaetano Ranaldi (Pd). Oltre a Luigi Vacana (Provincia in Comune), consigliere provinciale sempre capace di tenere insieme un fronte trasversale. Le firme raccolte sono state 194. «In un solo giorno», hanno sottolineato in diversi.

Luigi Germani ha illustrato così la sua scelta: «È la candidatura di una persona che da 47 anni svolge attività politica ed amministrativa. In tanti mi hanno chiamato in questi giorni, io non ho chiesto nulla. La mia posizione sulla discarica dei rifiuti? Guardi, il sottoscritto è sempre stato molto attento alle tematiche ambientali. Se la scelta rientrerà nelle competenze della Provincia, il mio pensiero è chiaro: la discarica non sarà ubicata nell'area sud di questo territorio. Ho il sostegno di un asse che comprende Fratelli d'Italia e una parte del Pd? Ritengo di essere stato scelto per le competenze e per il profilo amministrativo. Ho combattuto undici "battaglie" elettorali e ne ho vinte nove. Sono intenzionato ad allungare la striscia positiva. Diciamo che sono abituato a vincere. Il trasversalismo? Diciamo che la legge Delrio inevitabilmente spinge ad accordi del genere. A tal proposito sono convinto che si debba tornare al voto diretto dei cittadini e credo che le intenzioni del governo vadano in questa direzione. Sarò un sindaco di transizione, perché penso che tra un anno si possa tornare alle urne con il sistema dell'elezione diretta. Voglio aggiungere una cosa: se il gruppo di persone che mi hanno convinto a scendere in campo dovesse chiedermi di dimettermi, non potrei che rispondere come fece Garibaldi: "obbedisco". Detto questo, se verrò eletto sarò il presidente di tutti. Lo farò a riflettori spenti, cercando il confronto quotidiano con gli amministratori. Sia dei grandi centri che dei piccoli Comuni, perché lo richiede la stessa composizione della provincia di Frosinone, come il particolare sistema di elezione».

E ancora: «Ringrazio i tanti sindaci e amministratori che mi stanno manifestando il loro sostegno, ringrazio l'onorevole Massimo Ruspandini di cui apprezzo, in particolare, la battaglia per la salvaguardia dei piccoli Comuni. In questi otto anni il presidente Pompeo e il consiglio provinciale hanno lavorato per riaffermare il valore dell'ente Provincia, fondamentale per la crescita dei territori».

Ha notato Germani: «Il particolare momento storico che stiamo vivendo impone una grande collaborazione e unità di intenti. Avrò grande rispetto delle diverse sensibilità, dei partiti e delle forze civiche, ma penso che l'ente Provincia sia anzitutto un luogo di collaborazione tra sindaci e amministratori per produrre fatti utili alle nostre comunità».