Sarà sfida a tre per la presidenza della Provincia. Ieri ha depositato le firme Riccardo Mastrangeli, primo cittadino di Frosinone. Oggi (dalle 8 alle 12) lo faranno i sindaci Luigi Germani (Arce) e Luca Di Stefano (Sora). Luigi Germani ha il sostegno di amministratori civici ma anche di Fratelli d'Italia, della parte di Forza Italia che fa riferimento ai subcommissari Rossella Chiusaroli e Daniele Natalia e dell'area del Pd che si riconosce nelle posizioni dell'attuale presidente dell'Amministrazione Provinciale Antonio Pompeo e del sindaco di Cassino Enzo Salera. Ma pure di altri esponenti Dem, come per esempio il primo cittadino di Paliano Domenico Alfieri. Anche Luca Di Stefano si sta rivolgendo a sindaci e consiglieri comunali dal profilo civico. Con lui la componente del Pd di Francesco De Angelis, maggioritaria nel partito. Di Stefano punta molto pure sulla possibile alleanza con esponenti del Terzo Polo e perfino dei Cinque Stelle.
Il quadro politico che emerge dalle alleanze è di una frammentazione assoluta. Clamorosa (ma non sorprende) l'ennesima spaccatura all'interno del Pd. Altrettanto clamorosa (ma non sorprende neppure in questo caso) la divisione tra Fratelli d'Italia di Massimo Ruspandini e la Lega di Nicola Ottaviani. Posizioni divergenti perfino all'interno degli "azzurri".
Alle provinciali votano gli amministratori (sindaci e consiglieri), non i cittadini. Il sistema elettorale è parametrato sulle fasce di ponderazione, in base alle quali le preferenze dei rappresentanti dei Comuni più grandi hanno un peso maggiore. Sulla carta ci sono tutti gli elementi per inquadrare la competizione in un contesto meno politicizzato. Però i partiti hanno fatto esattamente il contrario. Adesso è impossibile tornare indietro e la resa dei conti appare inevitabile.
Saranno 1.146 i grandi elettori che il prossimo 18 dicembre eleggeranno il presidente della Provincia. Alle urne sono chiamati 91 sindaci e 1.055 consiglieri comunali. L'indice di ponderazione maggiore è quello della scheda verde, che riguarda i Comuni di Frosinone e Cassino. In totale 58 aventi diritto: 2 sindaci e 56 consiglieri. La fascia di ponderazione è pari a 287. In totale i voti ponderati di questa fascia sono 16.646.
Quindi ci sono i 9 Comuni della fascia rossa: Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo, Sora e Veroli. L'indice di ponderazione è 228. Gli aventi diritto sono 153: 9 sindaci e 144 consiglieri. Un potenziale totale di 34.884 voti ponderati.
Proseguendo, nella fascia della scheda grigia i Comuni sono 12: Aquino, Arce, Arpino, Boville Ernica, Ceprano, Cervaro, Fiuggi, Paliano, Piedimonte San Germano, Ripi, Roccasecca, Sant'Elia Fiumerapido. Al voto in 156: 12 sindaci e 144 consiglieri. L'indice di ponderazione adesso è di 115. In tutto 17.940 voti ponderati.
Quindi i 16 Comuni della scheda arancione: Amaseno, Atina, Castelliri, Castro dei Volsci, Castrocielo, Esperia, Morolo, Patrica, Pico, Piglio, Pofi, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, Serrone, Supino, Torrice. Grandi elettori a quota 208: 16 sindaci e 192 consiglieri. Indice di ponderazione: 62. I voti ponderati potenziali sono 12.896.
Infine, i 52 Comuni della scheda azzurra: 52 sindaci e 519 consiglieri. In totale 571 votanti. Indice di ponderazione: 30. Le preferenze ponderate di questa fascia sono 17.130.
In palio, globalmente, ci sono 99.496 voti ponderati. Con tre candidati in corsa la quota della vittoria è a quota 33.200. I precedenti dicono che l'affluenza alle provinciali è sempre molto alta. Appare evidente come i 34.884 voti potenziali della fascia rossa fanno di quei 9 Comuni il "fulcro" della competizione. Parliamo di Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo, Sora e Veroli.
Nel 2014, anno dell'entrata in vigore della legge Delrio, Antonio Pompeo vinse la sfida con Enrico Pittiglio: 50.174 voti ponderati contro 43.159. A sostegno di Pompeo c'erano I Democratici per Pompeo (32.111 voti ponderati), Forza Italia (22.677), Ncd-Udc (13.008). Con Pittiglio il Partito Democratico (22.610). Nel 2018 invece duello fra i due schieramenti: da una parte il centrosinistra guidato da Antonio Pompeo, dall'altra il centrodestra che schierò l'allora coordinatore provinciale di Forza Italia e sindaco di Pofi Tommaso Ciccone. Vinse Pompeo con 51.768 voti ponderati, mentre Ciccone ne totalizzò 34.442. Stavolta però sarà sfida a tre. Vera. Durissima. Inedita.