Il Partito Democratico decide di non indicare un nome. Almeno non ufficialmente. Per evitare di prendere atto di una frattura che però più profonda non potrebbe essere. E a questo punto il voto ponderato per l'elezione del presidente della Provincia sarà una resa dei conti senza appello. Pensare Democratico di Francesco De Angelis appoggerà Luca Di Stefano, mentre Antonio Pompeo ed Enzo Salera sono schierati con Luigi Germani. Come anche il sindaco di Paliano Domenico Alfieri. Ma ora si apre un'altra fase. Siamo al primo bivio importante per le elezioni del prossimo presidente della Provincia. Oggi (dalle 8 alle 20) e domani (dalle 8 alle 12) si possono presentare le candidature. A meno di clamorosi colpi di scena si va verso una corsa a tre, con in campo i sindaci Riccardo Mastrangeli (Frosinone), Luigi Germani (Arce) e Luca Di Stefano (Sora). Servono 172 firme e ieri è stata una giornata molto intensa sul fronte della raccolta delle sottoscrizioni.

Nervi scoperti nei Dem
La riunione (straordinaria) della direzione provinciale del partito si è svolta nella Saletta delle Arti. Al termine della seduta il segretario Luca Fantini ha lasciato libertà di voto agli amministratori del partito fino ad un certo punto. Perché ha fatto riferimento però al documento approvato nella stessa sede domenica 20 novembre. Spiega Francesco De Angelis: «In quel testo si fa riferimento ad un quadro di fronte progressista». Ha detto De Angelis nel suo intervento: «Il punto non è l'allargamento ad altre forze, anche di centrodestra. Il punto è che un'operazione del genere non si può fare lasciando fuori esponenti e forze politiche con le quali ci ritroveremo insieme nei prossimi appuntamenti». C'è stato un esplicito riferimento a Luca Di Stefano, ma anche al Terzo Polo. Diversi esponenti di Pensare Democratico (da Enrico Pittiglio ad Adriano Lampazzi) hanno sottolineato: «Gli stessi che dieci giorni fa rimproveravano a noi di voler fare accordi con la destra hanno sottoscritto intese con Fratelli d'Italia. Gli stessi che parlavano di candidatura identitaria e di partito ora si ritrovano in un documento programmatico in calce al quale le prime firme sono quelle dei consiglieri provinciali di FdI».
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