"Un incrocio di destini in una strana storia, di cui nei giorni nostri si è persa la memoria". Così canta Francesco De Gregori. E la situazione che si sta delineando in queste ore alla Provincia di incroci di destini ne sta vedendo parecchi. Per la presidenza si sfideranno in tre: i sindaci Riccardo Mastrangeli (Frosinone), Luigi Germani (Arce) e Luca Di Stefano (Sora). Domani (dalle 8 alle 20) e lunedì (dalle 8 alle 12) si presenteranno le candidature. Ognuna delle quali dovrà avere in calce 172 firme di sindaci e consiglieri comunali che voteranno il prossimo 18 dicembre.

Il Rubicone di Germani
Luigi Germani, sindaco di Arce, ha deciso di correre per la presidenza della Provincia. Questo il titolo del documento programmatico a sostegno della sua designazione: "Ripartire dai territori e dalle persone: idee e proposte per la provincia di Frosinone". Le prime firme sono tutte di consiglieri provinciali: Riccardo Ambrosetti (FdI), Daniele Maura (FdI), Gaetano Ranaldi (Pd), Luigi Vacana (Provincia in Comune), Antonella Di Pucchio (Pd), Alessandro Cardinali, vicepresidente, eletto consigliere un anno fa come indipendente nella lista del Polo Civico (al quale non ha fatto riferimento nella sottoscrizione della candidatura di Germani.

Il messaggio politico è chiaro: c'è l'endorsement di Fratelli d'Italia, di una parte del Pd che fa riferimento ad Antonio Pompeo e ad Enzo Salera. Ma c'è pure il via libera di Luigi Vacana, consigliere provinciale di lungo corso. E del vicepresidente Alessandro Cardinali. Due esponenti che hanno dimostrato sul campo di avere molti voti ponderati. La "ratio" della candidatura, come si legge nel documento, è la seguente: «I tanti piccoli Comuni rappresentano un valore aggiunto, "unicum" eccezionale, che aspetta solo una valorizzazione in un sistema più largo che armonizzi tutto il territorio». Naturalmente la notizia politica è la saldatura dell'asse tra Fratelli d'Italia e l'area del Pd che fa riferimento ad Antonio Pompeo.

Il Polo Civico non ci sta
Gianfranco Pizzutelli, presidente del Polo Civico, prende le distanze dalla scelta del vicepresidente della Provincia Alessandro Cardinali. Dice: «Quella di Cardinali è una scelta a titolo personale, nella nostra lista è stato soltanto ospitato un anno fa. Forse farebbe bene a collocarsi nel gruppo misto. Il Polo Civico si riunirà e deciderà quale candidato presidente appoggiare».

L'addio di Pompeo
Ieri l'ultima seduta consiliare del lungo mandato (otto anni) del presidente Antonio Pompeo. Il quale ha voluto ringraziare tutti i consiglieri, chiamandoli per nome. Ha detto fra l'altro Pompeo: «Lascio una Provincia con risorse, opere e progetti in cantiere che la nostra comunità sta toccando con mano: nuove scuole, strade più sicure ma soprattutto un'istituzione più concreta, più forte e più vicina alle comunità. Ora affido a voi il compito di proseguire nel solco che abbiamo tracciato e che porterà, mi auguro il prima possibile, alla riforma di questi enti e alla restituzione del voto ai cittadini. Continuate a lavorare per lo straordinario obiettivo chiamato Provincia».

La mossa di Fantini
Luca Fantini e Stefania Martini, rispettivamente segretario e presidente provinciale, hanno convocato una seduta straordinaria della direzione del Partito Democratico. Si terrà alle 17 di oggi. Un solo argomento all'ordine del giorno: elezioni provinciali. La convocazione della direzione provinciale certifica l'ennesima spaccatura all'interno del partito. La commissione istituita non è riuscita a trovare una soluzione unitaria. E dunque si rimette la palla alla direzione. La situazione però è già chiara: il presidente della Provincia Antonio Pompeo e il sindaco di Cassino Enzo Salera sosterranno Luigi Germani. Mentre la corrente di De Angelis, e probabilmente l'intera federazione, appoggerà Luca Di Stefano. La linea sarà esplicitata oggi in direzione. Difficile pensare che possa essere lasciata libertà di voto. Da vedere se Pompeo e Salera parteciperanno al summit della direzione oppure no. In gioco non ci sono più soltanto le provinciali, ma anche e soprattutto i futuri assetti del partito. Oltre alla "conta" alle regionali. Se il sostegno a Di Stefano sarà la posizione ufficiale del Pd, la linea scelta da Pompeo e Salera come verrà valutata? In altre parole, meglio rendere evidente la spaccatura oppure no?

Mastrangeli e Di Stefano
Sarà una corsa a tre per la presidenza della Provincia. Oltre a Luigi Germani, saranno in campo Riccardo Mastrangeli e Luca Di Stefano. Quest'ultimo è stato eletto sindaco di Sora alla guida di una coalizione civica, con il sostegno anche del Pd, che presentò una lista. Senza il simbolo però. Di Stefano punta sul sostegno del Pd ma anche sul via libera di primi cittadini come Massimiliano Quadrini (Isola del Liri, esponente di Azione) e Adamo Pantano (Posta Fibreno, esponente di Italia Viva). E in ogni caso cercherà anche lui di aggregare sul piano trasversale e civico. Come Luigi Germani. E come Riccardo Mastrangeli. Il sindaco di Frosinone è in quota Lega. Ai nastri di partenza il centrodestra si presenta diviso, che più diviso non si può. Fratelli d'Italia è con Germani, il Carroccio con Mastrangeli. Per quanto riguarda Forza Italia, il coordinatore regionale Claudio Fazzone è schierato con Germani. Come Rossella Chiusaroli, subcommissario provinciale. E come quasi sicuramente Daniele Natalia, sindaco di Ceccano e subcommissario. Mentre Adriano Piacentini, anche lui subcommissario provinciale, è dalla parte di Mastrangeli. Naturalmente conterà vincere la sfida per la presidenza. Ma non è questa l'unica posta in palio. Ci sono le regionali alle porte. E la leadership nei partiti e nelle coalizioni.