Se Atene piange, Sparta non ride. La candidatura alla presidenza della Provincia sta logorando sia il centrodestra che il Partito Democratico. In fondo al tunnel delle incomprensioni, delle ipocrisie e dei colpi bassi non si vede la luce. Fra l'altro manca ormai pochissimo al termine ultimo per la presentazione delle candidature alla presidenza. I giorni nei quali si potrà farlo sono il 27 (dalle ore 8 alle 20) e il 28 novembre (dalle 8 alle 12). Servirà però raccogliere 172 firme tra gli amministratori, cioè sindaci e consiglieri comunali. Non esattamente una passeggiata.

L'asse Fratelli d'Italia-FI
È molto forte e l'ulteriore conferma c'è stata domenica sera, quando il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone è intervenuto in collegamento telefonico alla riunione in corso di Fratelli d'Italia. Presenti i tre deputati del partito di Giorgia Meloni: Massimo Ruspandini (leader provinciale), Paolo Pulciani e Aldo Mattia. La posizione è quella indicata da Ruspandini e Fazzone domenica scorsa. Quando hanno affermato: «Da tempo abbiamo scelto un percorso silenzioso e prudente, rispettoso di tutte le sensibilità presenti su un territorio complesso come il nostro. Abbiamo lavorato per ascoltare tutti e anche per difendere la nostra terra da pericolose fughe in avanti dettate da immotivati personalismi. Fratelli d'Italia e Forza Italia, remano insieme per la costruzione di un progetto di centrodestra allargato ai civici e a tutti coloro che condividono l'idea di una provincia inclusiva, aperta e che tuteli e interpreti al meglio la sua identità figlia di una popolazione che vive per la sua stragrande maggioranza in Comuni piccoli». La traduzione dal politichese è fin troppo evidente: no all'ipotesi di Riccardo Mastrangeli e invito alla Lega a sedersi al tavolo del centrodestra. Non necessariamente o soltanto provinciale. Ma anche regionale. Perché l'intenzione è proprio quella di affrontare il tema della candidatura alla presidenza della Provincia di Frosinone nell'ambito del quadro di tutto il Lazio. Peraltro alla vigilia delle regionali. Per Fratelli d'Italia e "azzurri" il nome sul tavolo è uno solo: Giuseppe Sacco, sindaco di Roccasecca.

Mastrangeli va avanti
Riccardo Mastrangeli, sindaco di Frosinone in quota alla Lega, sta andando avanti lungo la strada della candidatura alla presidenza della Provincia. La posizione del Carroccio è quella espressa dal deputato e coordinatore provinciale Nicola Ottaviani. Cioè questa: «Dopo che per settimane intere non solo la Lega ma anche decine di sindaci ed amministratori di centrodestra avevano chiesto un tavolo di confronto, ricevendo sempre la risposta "no grazie", come avvenuto ad Alatri, adesso, a poche ore dal deposito delle candidature sembra ci sia un ripensamento. Bene. Meglio tardi che mai. Il sindaco Mastrangeli ha messo la sua disponibilità sul tavolo, con la sua consueta compostezza e moderazione, evitando i vecchi giochi a nascondino che in provincia di Frosinone non appassionano più la politica e tantomeno gli amministratori che andranno a votare. Riccardo Mastrangeli, contestualmente, ha ribadito a più riprese che se ci dovessero essere candidature in grado di produrre, effettivamente, una sintesi più ampia, non esiterebbe a fare da gregario, rimboccandosi le maniche per altri. Sia ben chiaro, però. Su rifiuti, sanità e gestione idrica, gli amministratori ed i cittadini di tutta la provincia sono molto, ma davvero molto informati e non si faranno prendere in giro ancora, come fossero droni teleguidati. Per noi il tavolo si può convocare anche stasera. Basta sapere, per serietà, almeno dove. Ulteriori rinvii tattici per aspettare quello che decidono alcune singole correnti del Pd, a noi non interessano». Una presa di posizione che non è piaciuta a Fratelli d'Italia e Forza Italia. Gli "azzurri" hanno pure sottolineato di non essere mai stati invitati ad alcun tavolo del centrodestra. Con Riccardo Mastrangeli si è schierata la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia. I consiglieri comunali Francesca Chiappini, Sergio Verrelli e Corrado Renzi hanno rilevato: «Si è contestato il metodo con cui Riccardo Mastrangeli, sindaco di Frosinone, ha avanzato la propria candidatura alla guida dell'Amministrazione Provinciale? A nostro avviso non avrebbe potuto fare altrimenti e ci siamo chiesti in quel preciso momento storico dove e con chi erano, gli autorevoli rappresentanti di alcuni partiti di centrodestra che avrebbero dovuto lavorare per giungere ad una sintesi "vincente"». C'è poco da girarci intorno: nel centrodestra è in corso un braccio di ferro politico. Da una parte Fratelli d'Italia e Forza Italia, dall'altra la Lega. Da una parte Massimo Ruspandini, dall'altra Nicola Ottaviani.

Le difficoltà dei Dem
Completato l'assetto della commissione del Pd, che ha il compito di individuare «un chiaro profilo progressista per la candidatura a presidente della Provincia». In rappresentanza della segreteria ci sarà Stefania Martini, presidente provinciale del partito. Ma la "quadra" non c'è. Per tutta la giornata di ieri si sono rincorse le voci relative ad una possibile riunione decisiva. Non c'è stata. Forse oggi. Contatti avviati invece con alcuni referenti di Azione e Italia Viva. La sensazione è che il Terzo Polo potrebbe convergere su una candidatura da Campo Largo. In pole position rimane il sindaco di Sora Luca Di Stefano, esponente civico già appoggiato dai Dem alle comunali. Per "chiudere" in modo unitario dovranno essere d'accordo tutte le correnti. Ma soprattutto occorrerà il semaforo verde da parte del sindaco di Cassino Enzo Salera. Nulla è scontato. Se Atene piange, Sparta non ride.