Il dado è tratto: Riccardo Mastrangeli ha intenzione di candidarsi alla presidenza della Provincia. Oggi stesso potrebbe firmare l'accettazione. Il sindaco di Frosinone ha deciso di rompere gli indugi e giocare d'anticipo.
Mancano sedici giorni al termine ultimo per la presentazione delle candidature alla presidenza della Provincia. E saranno sedici giorni di fuoco. Un clima politico che ricorda molto quello del 2014, anno del "derby" del Pd tra Antonio Pompeo ed Enrico Pittiglio, dopo la clamorosa frattura che vide protagonisti Francesco Scalia e Francesco De Angelis. Adesso c'è una evidente spaccatura nel centrodestra.

Tra Fratelli d'Italia e Lega. Le posizioni dei leader politici provinciali, rispettivamente Massimo Ruspandini e Nicola Ottaviani, appaiono agli antipodi. Nel Partito Democratico c'è distanza tra le ipotesi sulle quali stanno ragionando Francesco De Angelis e Antonio Pompeo. Sullo sfondo continua ad aleggiare la cosiddetta "soluzione istituzionale". La traduzione dal politichese è semplice: accordi trasversali che vanno al di là dei confini degli schieramenti. Con la motivazione che la Provincia è da tempo un ente di secondo livello e alle urne vanno gli amministratori, cioè i sindaci e i consiglieri dei 91 Comuni. Sul piano politico, però, appare inevitabile una "conta" che non potrà non avere conseguenze.

Nomi e strategie
Alla presidenza della Provincia possono candidarsi soltanto i sindaci che abbiano davanti più di diciotto mesi di mandato. Oltre a Riccardo Mastrangeli ci sono altri due nomi in prima fila: Giuseppe Sacco (Roccasecca) e Luca Di Stefano (Sora). All'opzione Peppe Sacco sta lavorando Francesco De Angelis, leader del Partito Democratico. Sull'indicazione del primo cittadino di Roccasecca potrebbe convergere Fratelli d'Italia. È in corso una valutazione. Così come in Forza Italia. Nei prossimi giorni ci sarà un summit probabilmente decisivo degli "azzurri". Per quanto riguarda Riccardo Mastrangeli, è una soluzione che ha il pieno sostegno della Lega naturalmente. Non solo però, considerando le manovre che sta portando avanti l'attuale presidente della Provincia Antonio Pompeo, esponente di spicco del Pd. Poi c'è Luca Di Stefano, sindaco di Sora dal profilo civico. Sostenuto dai Democrat alle comunali. Secondo alcuni potrebbe rappresentare il "punto di caduta" di un confronto tra De Angelis e Pompeo. A quel punto avrebbe l'endorsement dei Democrat. Ma questo significa che potrebbe non rappresentare una "soluzione istituzionale".

Il post di Alfieri
Il sindaco di Paliano Domenico Alfieri è stato segretario provinciale del Pd. In un post sui social network ha scritto: «Riguardo le imminenti elezioni del presidente della Provincia di Frosinone, leggo di una possibile "soluzione istituzionale" caldeggiata da alcuni del Pd. Come al solito il Pd di Frosinone non discute e non si confronta sulle scelte ma porta a ratifica decisioni prese da un piccolo cerchio di persone senza consultare nessuno e in questo caso gli amministratori del Pd e quelli civici dell'area progressista che sono corpo elettorale in questa competizione». Aggiungendo: «Se si volesse davvero percorrere la "soluzione istituzionale" l'unica legittima a definirsi tale sarebbe quella di Riccardo Mastrangeli in quanto sindaco di Frosinone, Comune capoluogo. Tutte le altre ipotesi sono di natura politica e non "istituzionale" come qualcuno vuol far passare in quanto difficili da giustificare politicamente ma contenenti motivazioni a noi poveri umani oscure.

Io penso che invece si debba lavorare ad una candidatura che rappresenti le forze progressiste di questa provincia e penso che ci siano sindaci che possano rappresentare perfettamente questo profilo politico. Basta inciuci e assurdi disegni politici che hanno affossato il nostro partito in questi anni. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico».

Gli indici di ponderazione
In ogni caso sono già in corso le grandi manovre, naturalmente trasversali, per cercare di capire su quanti voti ponderati ogni possibile candidato può contare. Le fasce di ponderazione saranno più o meno quelle dello scorso anno. In totale gli elettori (sindaci e consiglieri comunali) sono 1.145: 91 primi cittadini e 1.054 consiglieri. Il più alto indice di ponderazione è quello della fascia verde, che riguarda i Comuni di Frosinone e Cassino. In totale 58 aventi diritto: 2 sindaci e 56 consiglieri. La fascia di ponderazione nel 2021 è stata di 287. Vuol dire che una singola preferenza vale 287 punti. Poi la fascia rossa: Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo, Sora e Veroli. In tutto 153 grandi elettori: 9 sindaci e 144 consiglieri comunali. L'indice di ponderazione nel 2018 fu pari a 228. Nella fascia della scheda grigia, i Comuni sono 12: Aquino, Arce, Arpino, Boville Ernica, Ceprano, Cervaro, Fiuggi, Paliano, Piedimonte San Germano, Ripi, Roccasecca, Sant'Elia Fiumerapido. Al voto in 156: 12 sindaci e 144 consiglieri. L'indice di ponderazione fu di 115. Quindi i 16 Comuni della scheda arancione: Amaseno, Atina, Castelliri, Castro dei Volsci, Castrocielo, Esperia, Morolo, Patrica, Pico, Piglio, Pofi, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, Serrone, Supino, Torrice. Grandi elettori a quota 207: 16 sindaci e 191 consiglieri. Indice di ponderazione: 62. Infine, i 52 Comuni della scheda azzurra: 52 sindaci e 519 consiglieri. In totale 571 votanti. Indice di ponderazione: 30. Si vota il 18 dicembre.

La proposta di Pompeo
L'Upi ha inviato al Governo la piattaforma programmatica contenente le proposte delle Province per la XIX^ legislatura. Antonio Pompeo, presidente dell'Upi Lazio, dice: «Rafforzare il ruolo delle Province, tornare all'elezione diretta degli organi e ridefinirne le funzioni: per chi ha vissuto nelle Province negli ultimi anni 10 anni è chiaro che l'assetto della Legge 56/2014 e della 190, non è più sostenibile e deve essere riveduto al più presto. È per questo che serve l'ultimo scatto di reni per completare il grande lavoro portato avanti sinora per la revisione del Tuel. Il filo conduttore anche del mio impegno in Upi ha avuto l'obiettivo di ridare alle Province la dignità istituzionale e la centralità al servizio della comunità territoriale».