Una giornata lunghissima ieri a Montecitorio: il dibattito sulla fiducia al Governo è andato avanti per ore. Il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha illustrato il programma, quindi la lunghissima serie degli interventi, delle repliche e delle controrepliche. Hanno votato sì alla fiducia in 235. I no sono stati 154, 5 gli astenuti. 394 presenti, hanno votato in 389.
Nette le prese di posizione dei parlamentari ciociari. Massimo Ruspandini, deputato di Fratelli d'Italia, spiega: «La Meloni è la risposta più bella del popolo, del popolo italiano. Mi piace pensare, tra le altre cose, che si può diventare presidente del consiglio partendo dai cortei, dalle assemblee di istituto, attaccando i manifesti. Giorgia Meloni è la prova plastica che la nostra democrazia è sana. Se si hanno qualità come le ha lei, puoi anche non essere organico alle grandi lobby culturali, familiari o alle oligarchie economiche e finanziarie ma puoi farcela. È un giorno storico per l'Italia, per le donne e per tutti noi».
Per Paolo Pulciani, deputato di Fratelli d'Italia, «il discorso di Giorgia Meloni testimonia la coerenza di un percorso politico effettuato sempre dalla stessa parte». Rileva: «Alle promesse fatte in campagna elettorale stavolta seguiranno i fatti concreti. Credo che alla fine Giorgia Meloni vincerà altresì la sfida di far cambiare idea a quelli che non l'hanno votata. L'Italia volta pagina e arriveranno subito delle soluzioni vere ai problemi concreti dei cittadini. La stabilità politica ed economica rappresenta un obiettivo, che questo Governo saprà raggiungere».
Deputato di Fratelli d'Italia è anche Aldo Mattia, che dichiara: «Discorso fermo e deciso quello di Giorgia Meloni, che fa auspicare la certezza di rendere pragmatico il programma illustrato durante la campagna elettorale. A tratti mi sono commosso in particolar modo quando ha ribadito il sostegno alla sovranità alimentare della nostra nazione». Aggiunge: «Un discorso di alto profilo. È per me un onore, da parlamentare, votare la fiducia alla Meloni e ai ministri che fanno parte della sua squadra, certo che presto le parole si tradurranno in fatti».
Nicola Ottaviani, deputato della Lega, argomenta: «Il presidente Meloni ha sottolineato il profilo della unità della coalizione di centrodestra, approvata, con larga maggioranza, dagli elettori italiani. Siamo in Europa, a pieno titolo, nel rispetto dell'Alleanza Atlantica e di quelli che sono i principi di libertà espressi nel dettato costituzionale del 1948. Nel corso di questo quinquennio ci confronteremo con le forze dell'opposizione soprattutto sulle grandi riforme, temi importanti perché vanno a incidere ben oltre la portata di una sola legislatura. Se, però, le riforme dovessero essere ostacolate, sarà la maggioranza a portarle avanti, nel rispetto dei massimi equilibri costituzionali tra chi governa e chi controlla. Un ultimo elemento importante che ha avuto modo di sottolineare il presidente Meloni, in linea con il programma espresso da Matteo Salvini e dalla Lega, è senz'altro quello relativo alla risposta che, in modo immediato, deve essere data alle imprese e alle famiglie, i due soggetti maggiormente esposti alle conseguenze della crisi energetica, che andrà a pesare sui bilanci, visto il rincaro delle bollette. Il Governo ha già preso un impegno, che si perfezionerà, nei prossimi giorni, con l'adozione di decreti di sostegno a famiglie e imprese, che verranno emanati e attuati con estrema puntualità».
Ilaria Fontana, deputata del Movimento Cinque Stelle, è all'opposizione. Dichiara: «Dalla presidente Meloni abbiamo ascoltato tutto e il contrario di tutto, una retorica spesso vuota, con slogan demagogici e ideologici. Non abbiamo ascoltato proposte concrete di soluzione sul caro-bollette e sulla crisi energetica. Nessun cenno agli ultimi, ai diritti civili, al salario minimo. È stato attaccato pesantemente il reddito di cittadinanza che invece ha salvato dalla povertà un milione di persone durante la pandemia. Nella composizione dei Ministeri abbiamo scoperto che il merito all'istruzione sarebbe un valore aggiunto. Ricordo che anche secondo Papa Francesco "la meritocrazia è una legittimazione etica della disuguaglianza". È sparito il Ministero della transizione ecologica che diventerà Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, senza rendersi neanche conto che è proprio la transizione ecologica la vera ed unica sicura risposta. Come MoVimento 5 Stelle non votiamo la fiducia e non certo per ideologia, ma per reali motivazioni: questo Governo non ha programmi chiari da indicare. Vigileremo con tutta la nostra forza e difenderemo i cittadini e le cittadine nell'interesse esclusivo del Paese per riportare nel dibattito le vere proposte e le necessità del Paese».