«Una dura sconfitta, senza alibi». È andato dritto al punto Luca Fantini, aprendo ieri la riunione della direzione provinciale del Pd. Alla quale ha partecipato anche Matteo Orfini, eletto deputato nel collegio plurinominale della Camera del Basso Lazio.
Il segretario Fantini ha tracciato la rotta in maniera chiara, lasciando intendere che si procederà con una ristrutturazione all'impianto della federazione. Ma sottolineando con forza e con orgoglio che il lavoro svolto in questi due anni va salvaguardato. Per quanto riguarda le candidature alle regionali e le strategie per le provinciali l'imperativo categorico è quello dell'unità.

Ha argomentato Fantini: «Nelle prossime settimane avremo bisogno di dare ancora più forza a questo gruppo dirigente, facendo nuovi investimenti basati sul merito e sull'impegno, correggendo le cose che non sono andate. Avendo la piena agibilità per rimettere in moto tutti i circoli del nostro territorio: molti infatti sono in attesa di svolgere i propri congressi, portare avanti un lavoro capillare e scientifico sulla costruzione del nostro tesseramento, dare un luogo di spazio e di confronto ai nostri amministratori, ma soprattutto costruire in maniera forte, autorevole e competitiva, la nostra partecipazione alle prossime elezioni provinciali, regionali e amministrative, sulle quali, lo dico già da ora, volendo fare scelte condivise ed unitarie, avremo bisogno di una nuova direzione ad hoc, che verrà riconvocata nei prossimi 15 giorni». Ha continuato: «Tutte queste sfide non possono essere viste o lette a compartimenti stagni, ma dovranno essere guidate da un unico filo che metta al centro il ruolo, l'importanza e la storia del nostro partito».

Luca Fantini ha argomentato: «Bisogna ripartire da quelli che sono stati i nostri errori prima e durante la campagna elettorale poi. Penso ad esempio alla questione della rappresentanza territoriale, che anche qui ci ha visto penalizzati rispetto alla scelta delle candidature, ma soprattutto ha dato l'idea, ancora una volta, di un partito nel quale il livello nazionale tiene in pochissimo conto quello che è il lavoro quotidiano delle nostre comunità, il lavoro dei nostri amministratori e le indicazioni politiche che le federazioni hanno voluto inviare». Quindi ha aggiunto: «In provincia di Frosinone il dato elettorale, in linea con quello nazionale, ha rappresentato una dura sconfitta, vicina a quello del 2018. Questo risultato ci impone di aprire una profonda riflessione e di partecipare con tutto il nostro impegno e la nostra forza, a quello che sarà il dibattito nazionale, portando le nostre idee e le nostre proposte. Questo dibattito ha bisogno che siano i territori a mettersi in prima linea chiedendo di essere ascoltati fino in fondo.

La nostra è stata una campagna elettorale bella. Nella consapevolezza assoluta che sarebbe stata difficilissima, abbiamo scelto di farla a viso aperto, chiedendo a tutto il corpo del Partito Democratico della nostra provincia di mobilitarsi e di impegnarsi in uno sforzo maggiore. Lo abbiamo fatto in un clima surreale, pieno di attacchi assurdi, di strumentalizzazioni e di tentativi di screditare, agli occhi dell'opinione pubblica, il nostro operato, la nostra storia e la nostra comunità. Lo dico con sincerità e con orgoglio: non ce l'hanno fatta». Ancora: «Nella sconfitta noi abbiamo l'obbligo di ripartire dalle cose buone che sono emerse ed inizio, ad esempio, dall'elezione di Matteo Orfini, al quale io voglio rivolgere un ringraziamento pubblico per la campagna elettorale che ha scelto di fare insieme a noi, spendendosi con coraggio e con passione, girando la nostra provincia in lungo e in largo, ma soprattutto raccontando una storia fatta di impegno e di rappresentanza territoriale.

Quella stessa rappresentanza che dal primo giorno mi ha assicurato, venendo in federazione, avrebbe garantito alla nostra provincia. La sua presenza oggi (ndr: ieri per chi legge) conferma a tutti noi che quello non era solo un impegno da campagna elettorale. Così come voglio ringraziare i candidati del nostro territorio. Stefania, Sergio, Andrea, Rita, che hanno scelto, seppur in una chiara ed evidente situazione di svantaggio, di mettersi a disposizione della nostra comunità, portando avanti una campagna elettorale vissuta quotidianamente tra le persone, nei nostri Comuni, con umiltà. E voglio ringraziare anche tutti voi, la segreteria provinciale, i nostri eletti, i nostri amministratori, l'insostituibile lavoro dei Giovani Democratici, per aver contribuito non solo al dato elettorale ma per averci aiutato a restituire un clima di unità che è stato il tratto distintivo di queste settimane».