La Ciociaria svolta a destra, precisamente in direzione Fratelli d'Italia. Il vento di Giorgia Meloni soffia fortissimo e cambia gli assetti all'interno della coalizione. Molto staccata la Lega, lontana dalle percentuali delle europee del 2019. Mentre Forza Italia, nonostante un fisiologico arretramento numerico, sul piano politico piazza uno scatto che ne conferma la centralità nell'alleanza. Non si arresta invece l'emorragia di voti e la conseguente perdita di peso politico del Partito Democratico, che in diversi centri subisce il sorpasso del Movimento Cinque Stelle, rigenerato dalla "cura" di Giuseppe Conte. Nessuno pensava che potessero essere raggiunte le percentuali del 2018, ma da come si erano messe le cose, in pochi erano pronti a scommettere che i pentastellati se la sarebbero giocata in questo modo.

Non decolla il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Nel fronte progressista pesa il naufragio del Campo Largo.
Centrodestra a valanga dunque, con percentuali altissime e perfino superiori a quelle nazionali. Nei collegi uninominali, ma anche nella parte proporzionale. La coalizione fa il pieno nei maggioritari. Conferme per Claudio Fazzone (Forza Italia) al Senato e Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia), che trasloca da Palazzo Madama a Montecitorio. Mentre Nicola Ottaviani (Lega) debutta alla Camera dei deputati. Come Chiara Colosimo (Fratelli d'Italia), che si è imposta a Latina, esattamente come seppe fare Giorgia Meloni nel 2018. Ma non va dimenticata l'elezione di Claudio Durigon (Lega) al Senato: anche per lui è un trasloco, dal momento che nella passata legislatura aveva ricoperto il ruolo di deputato. Ha vinto a Viterbo. Ma non c'è solo questo: Massimo Ruspandini è il parlamentare del centrodestra eletto con la percentuale più alta in tutto il Lazio. Da senatore a deputato, con Fratelli d'Italia al massimo storico della destra in Italia, primo partito e principale forza di governo. E con Giorgia Meloni che si appresta ad entrare a Palazzo Chigi. Uno scenario altamente favorevole (e carico di responsabilità) per Massimo Ruspandini. La geografia politica è completamente stravolta in Ciociaria.

Camera Frosinone-Sora
Massimo Ruspandini è stato eletto con 93.397 voti, il 54,54%. Staccatissimo Andrea Turriziani (centrosinistra), che di voti ne ha presi 31.626. Poi Ilaria Fontana (Movimento Cinque Stelle) con 28.442 e Stefano Carducci (Terzo Polo) con 11.081. I Comuni di questo collegio sono 60, tutti della Ciociaria. Nel centrodestra Fratelli d'Italia si prende la leadership con il 33,09%, triplicando i voti della Lega (10,65%) e di Forza Italia (10,18%). Certamente il vento nazionale è stato determinante, ma in ogni caso c'è un cambiamento importante anche dalle nostre parti. Per anni il partito leader è stato Forza Italia, poi nel 2018 e nel 2019 (europee) il boom della Lega. Ora la performance di Fratelli d'Italia, che va ad aggiungersi a un radicamento importante nel territorio.

Il Movimento Cinque Stelle ha messo in fila 28.442 voti, pari al 16,61%. È la seconda forza politica del collegio perché stacca il Partito Democratico, che fa segnare il 13,99% (23.961 voti). Un dato che merita di essere analizzato. I Democrat non hanno mai raggiunto vette significative alle politiche. Difficile dire se e quanto possa aver influito l'onda mediatica dell'ormai famoso video di Ruberti. Quella che appare chiara è la difficoltà del partito di intercettare il voto di opinione a sinistra, dove evidentemente la concorrenza del Movimento Cinque Stelle rappresenta una spina nel fianco. Ilaria Fontana, Loreto Marcelli e il gruppo dirigente pentastellato ha lavorato bene in campagna elettorale, sulla falsariga della strategia messa in campo dal leader nazionale Giuseppe Conte. Per quanto riguarda il Partito Democratico, il gruppo dirigente è chiamato ad un'analisi a tutto campo e perfino "spietata". Il primo a saperlo è il leader Francesco De Angelis. D'altronde il consigliere regionale Mauro Buschini non si è nascosto e ha detto: «Abbiamo perso: l'esito del voto segna la netta vittoria della destra. Per noi è un giorno triste e ci aspetta un periodo difficile, così come ha detto Enrico Letta nella conferenza stampa in cui ha delineato il percorso di discussione che apriremo. Il Partito Democratico ha avuto un risultato insoddisfacente. Il voto ci ha messo davanti un centrosinistra fragile e diviso, che oltre il problema delle alleanze ha registrato una distanza dal Paese. Dalla funzione di opposizione che gli italiani ci hanno assegnato con il loro voto, dovremo essere una forza propositiva e allo stesso tempo intransigente. Per noi si apre una fase di riflessione seria e responsabile. Un percorso vero, che vada nel profondo e che sappia rimettere il partito in sintonia con la società, il mondo del lavoro, delle imprese, dei giovani, con l'obiettivo di riedificare il centrosinistra in Italia a cominciare dall'emergenza sociale e dalla crisi climatica». È un'autocritica senza sconti, dalla quale però non si può non ripartire. A meno di non voler continuare a mettere la testa sotto la sabbia.

Camera Cassino-Terracina
Un collegio misto, comprendente molti Comuni delle due province del Basso Lazio. Ha vinto Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega e due volte sindaco di Frosinone. In teoria giocava in trasferta, ma non se ne è accorto nessuno. Ottaviani è stato abile a capire che ad essere blindata era la candidatura nell'uninominale, non nel plurinominale. Ha preso 83.073 voti, il 54%.

Anche in questo collegio la leadership del centrodestra è di Fratelli d'Italia, con il 27,79%. La sorpresa è rappresentata dal 17,50% di Forza Italia. La Lega all'8,85% ha confermato le difficoltà del momento, anche in questi territori. Pure in tale contesto Movimento Cinque Stelle (17,49%) davanti al Partito Democratico (12,93%). Più di un segnale.
Senato e Camera Latina

Ennesima conferma per Claudio Fazzone al Senato. Il coordinatore regionale di Forza Italia ha fatto il vuoto con 265.357 voti, il 54,33%. Sergio Messore, candidato del centrosinistra, di voti ne ha presi 90.229 (18,47%). Poi Anna Sacchetti (Cinque Stelle) con il 16,29% e Adamo Pantano (Terzo Polo) con il 6,07%. Per quanto riguarda il collegio della Camera di Latina, Chiara Colosimo ha fatto il vuoto: 54,51%. Dicevamo di Claudio Durigon: il coordinatore regionale della Lega nel 2018 venne eletto come capolista nel collegio proporzionale del Basso Lazio.

Trend uniforme
In tutti i Comuni della Ciociaria l'andamento è stato uniforme e sistematico. Da Alatri ad Anagni, passando per Frosinone e Cassino. Fratelli d'Italia è ampiamente il primo partito del centrodestra. E in tanti centri il Movimento Cinque Stelle sorpassa il Partito Democratico. Se da un lato indubbiamente si può parlare di trend nazionale, dall'altro non c'è ombra di alcun effetto "controtendenza". A questo punto bisognerà pure capire quali effetti potranno avere sul territorio eventuali scenari nazionali. Nella Lega ci sono squilli di rivolta nei confronti del Capitano Matteo Salvini e arrivano dal profondo nord di Luca Zaia. Nel Pd si apre un'altra stagione congressuale. A distanza di quattro anni e mezzo il principale partito della sinistra italiana rimane ancora sotto il 20%. Pur essendo passato da Matteo Renzi a Maurizio Martina, da Nicola Zingaretti ad Enrico Letta. Sul piano locale si apre adesso la partita delle candidature alle regionali. Nel Pd ci sono i due uscenti, Mauro Buschini e Sara Battisti, ma anche il presidente della Provincia Antonio Pompeo. Per quanto riguarda Fratelli d'Italia in pole position Daniele Maura e Gabriele Picano, in Forza Italia Adriano Piacentini e Rossella Chiusaroli. Mentre nella Lega con ogni probabilità concorreranno l'attuale consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, l'ex deputata Francesca Gerardi e il capogruppo alla Provincia Gianluca Quadrini. Per i Cinque Stelle si ripartirà da Loreto Marcelli.

I collegi plurinominali
C'è quindi il capitolo relativo agli eletti nei collegi plurinominali. Quelli che riguardano la provincia di Frosinone sono due. Il Senato comprende un territorio molto vasto: in pratica tutto il Lazio tranne Roma. La Camera racchiude l'intero Basso Lazio, vale a dire le province di Latina e Frosinone. Alla Camera è stata eletta Ilaria Fontana (Cinque Stelle), già deputata uscente. Gli altri seggi sono scattati per Fratelli d'Italia (Francesco Lollobrigida), Forza Italia (Paolo Barelli), Lega (Giovanna Miele) e Pd (Matteo Orfini). Il segretario provinciale Luca Fantini ha detto: «In questa giornata difficile per il Pd, l'elezione di Matteo Orfini, candidato capolista del Pd nel collegio plurinominale, rappresenta senza dubbio un'ottima notizia per il nostro territorio». Al Senato 2 seggi per FdI: Andrea Augello e Isabella Rauti. Poi uno per Forza Italia: il capolista è Silvio Berlusconi, che potrebbe optare per altri collegi. Dietro di lui ci sono Annamaria Bernini e Maurizio Gasparri. Quindi un seggio alla Lega: capolista Claudio Durigon, eletto nell'uninominale. Il che vuol dire che c'è Giulia Bongiorno. Un seggio anche al Pd (Bruno Astorre) e uno al Movimento Cinque Stelle (Stefano Patuanelli).