Nel proporzionale concorrono i big, nazionali e regionali. E questo la dice lunga sull'importanza e la delicatezza della partita. Il Rosatellum prevede che il 37% dei parlamentari (147 deputati e 74 senatori) viene eletto con il sistema maggioritario uninominale. Mentre il 61% (245 deputati e 122 senatori) con il sistema proporzionale (o plurinominale). Il 2% (8 deputati e 4 senatori) tra gli italiani all'estero, che votano con il proporzionale e possono esprimere le preferenze sui parlamentari da scegliere, all'interno della lista del partito che votano. Bisogna considerare che per la prima volta il Parlamento dovrà fare i conti con il taglio di 345 seggi. Dunque ci saranno 200 senatori e 400 deputati.

Le cifre a livello locale
I candidati nei collegi plurinominali (proporzionali) che comprendono anche la provincia di Frosinone sono 116 (64 al Senato e 52 alla Camera), quelli negli uninominali (maggioritari) 24. Per un totale di 140. In palio ci sono 13 seggi parlamentari: 6 nel plurinominale del Senato, 4 in quello della Camera. Poi naturalmente i 3 vincitori delle sfide nel maggioritario (2 per Montecitorio, 1 per Palazzo Madama). Nel Lazio ci sono 36 seggi alla Camera (22 proporzionali, 14 maggioritari) e 18 al Senato (12 proporzionali e 6 maggioritari). Per un totale di 54, vale a dire 32 in meno rispetto agli 86 che c'erano prima del taglio di 345 poltrone per effetto dell'approvazione del referendum costituzionale. Il Lazio è stato diviso in due circoscrizioni elettorali: la 1 e la 2. Il Lazio 2 comprende le province di Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti. I collegi plurinominali (nei quali si vota con il proporzionale) della Camera di questa circoscrizione sono 2, con 5 collegi uninominali (maggioritario). A questa circoscrizione sono stati assegnati 12 seggi: 7 plurinominali, 5 maggioritari. In totale quindi 12 deputati. Per il Senato invece al Lazio sono stati destinati 6 collegi uninominali e 12 plurinominali: 18 seggi.

Plurinominale Senato
Un territorio vastissimo che comprende le province di Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e molti Comuni della provincia di Roma. Ogni "listino" è composto da 4 nomi: è evidente che ad essere maggiormente eleggibili sono i capilista, ma bisogna considerare l'effetto "scorrimento". Nel senso che in diversi sono in corsa in più collegi e quindi dovranno "optare". Ma intanto a guidare i partiti ci sono i leader. Per Forza Italia c'è il fondatore Silvio Berlusconi, seguito da Annamaria Bernini e Maurizio Gasparri, due pezzi da novanta del partito. Il capolista della Lega è Claudio Durigon, deputato e coordinatore regionale del partito nel Lazio. Precede l'avvocato Giulia Bongiorno, altro elemento di spicco del Carroccio. A guidare Fratelli d'Italia c'è Andrea Augello, seguito da Isabella Rauti e Nicola Calandrini. Capolista di Noi Moderati è la senatrice Marinella Pacifico. Il senatore e segretario regionale Bruno Astorre guida la lista del Partito Democratico, seguito dall'ex segretario nazionale della Cisl Annamaria Furlan. Marco Taradash è il capolista di +Europa, Stefano Patuanelli del Movimento Cinque Stelle, Annamaria Parente del Terzo Polo formato da Azione e Italia Viva.

Plurinominale Camera
Racchiude i 124 Comuni delle province di Frosinone e Latina. Nei collegi plurinominali il sistema di attribuzione dei seggi è parametrato sul proporzionale. I posti a disposizione sono 4. Ci sono listini bloccati, ognuno dei quali formato da 4 candidati: 2 uomini e 2 donne. In totale 13 le liste che concorrono: 52 candidati in corsa. Il capolista di Fratelli d'Italia è Francesco Lollobrigida, numero due del partito. Al secondo posto Chiara Colosimo, quindi Paolo Pulciani. L'imprenditore ed editore Antonio Angelucci guida la lista della Lega. Mentre per Forza Italia c'è l'onorevole Paolo Barelli. Poi Patrizia Marrocco. Maria Chiara Fazio è la capolista di Noi Moderati. Al secondo posto Leopoldo Papetti. Ilaria Fontana (deputata e sottosegretario di Stato al ministero della transizione ecologica) guida il listino del Movimento Cinque Stelle, Romolo Rea quello di Unione Popolare con De Magistris. Capolista del Pd è un leader nazionale come Matteo Orfini. Poi c'è Stefania Martini. Federica Sarcina capolista di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Raffa al secondo posto. Valentina Grippo capolista del Terzo Polo di Azione e Italia Viva.

La posta in palio
Il proporzionale è il termometro del gradimento dei singoli partiti. Le percentuali faranno la differenza sotto ogni punto di vista: attribuzione dei seggi, rapporti di forza in Parlamento ma anche nelle coalizioni. C'è poi la dimensione provinciale, che sarà analizzata in un secondo momento ma servirà a definire sia le gerarchie che le successive candidature. Per esempio alla Regione, che andrà al voto con ogni probabilità a gennaio 2023. Quindi la scelta del nuovo presidente della Provincia. Antonio Pompeo termina il secondo mandato il prossimo 31 ottobre e da quel momento avrà novanta giorni di tempo per convocare le elezioni, che si terranno anche in questo caso a gennaio. Ben 47 primi cittadini su 91 hanno meno di diciotto mesi davanti. Una situazione che impedisce loro di scendere in campo. Il limite dei 18 mesi di mandato scatterà dal 24 novembre 2022. Tra chi non potrà essere in campo ci sono nomi come quelli di Enzo Salera (Cassino), Massimiliano Quadrini (Isola del Liri), Daniele Natalia (Anagni), Simone Costanzo (Coreno Ausonio), Alioska Baccarini (Fiuggi), Adriano Lampazzi (Giuliano di Roma), Domenico Alfieri (Paliano), Enrico Pittiglio (San Donato Val di Comino). I risultati delle politiche peseranno anche su questo tema.