Sindaco di San Donato Val di Comino, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, possibile candidato alla successione di Pompeo alla Provincia, Enrico Pittiglio analizza il momento politico e non solo all'interno del Partito democratico.

Pittiglio, meno di un mese al 25 settembre. Come si presenta il Pd a questo appuntamento?
«Il Pd a questo appuntamento deve presentarsi unito e con la sua proposta politica. Ieri c'è stata la prima iniziativa della segreteria provinciale, con il segretario provinciale Fantini che ha convocato la segreteria organizzativa aperta agli eletti e, soprattutto, ai candidati che rappresenteranno il nostro territorio al voto politico. Nei prossimi giorni si riunirà il coordinamento dei segretari di circolo, questo lavoro così importante è già stato avviato e va sostenuto. Coinvolgeremo gli amministratori locali che in questi anni hanno avuto ottime esperienze amministrative e che sono parte integrante e fondamentale del Partito Democratico. Viviamo una campagna elettorale che, finalmente, vede proposte politiche alternative per un autunno che si preannuncia caldissimo per imprese e famiglie. Il tetto al prezzo del gas e a quello dell'energia proposto dal Partito Democratico, può essere una soluzione ad un problema che attanaglia le imprese e le famiglie mentre il centrodestra, in maniera del tutto legittima, non la ritiene una soluzione. Come vede sono due proposte in campo e su queste bisognerà convincere più cittadini possibili su quale sia la migliore e la più opportuna».

Nei nostri collegi le sfide sembrano tutte in salita. Quante chance hanno i vostri candidati e quali sono i temi su cui puntare?
«Le partite sono fatte per essere giocate. Viviamo un periodo storico dove il vento della destra già da qualche anno soffia in tutto il mondo, penso alle esperienze di Trump, Bolsonaro o agli ottimi risultati della Le Pen in ultimo. FdI in questi anni drammatici per il Covid ha avuto un vantaggio evidente stando all'opposizione. I nostri candidati sono persone con esperienza politica e amministrativa, radicate sul territorio che conoscono le problematiche dello stesso e possono dare soluzioni. Parleremo di temi: rifiuto netto della Flat Tax che aiuta solo i ricchi, correre su transazione ecologica, giovani e come dare loro la possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Ha fatto scandalo la proposta di Enrico Letta della dote finanziaria ai neo diciottenni, non ci trovo nulla di scandaloso. Penso alla proposta del Pd di uno stipendio aggiuntivo alle lavoratrici e ai lavoratori. Ripeto: finalmente dopo diversi anni di governi con tutti dentro possiamo confrontarci sulle proposte da mettere in campo».

Da giorni, però, non si parla altro che del video choc di Frosinone. Che idea si è fatto sull'accaduto? E poi, è in corso una sorta di faida interna nel partito tra correnti, come qualcuno sostiene, oppure c'è una regìa esterna finalizzata a screditare l'immagine del partito e a delegittimare una parte della classe politica locale?
«Una situazione dettata dalle argomentazioni che leggo sugli organi di stampa. Non sono solito sperticarmi in ipotesi e tendo a fidarmi delle persone e se chi era presente ha addotto quelle motivazioni è così. Rispetto alla seconda parte della domanda se fosse una faida interna, come qualcuno sostiene, saremmo veramente al ridicolo, perché se così fosse si sta colpendo il partito tutto. Per il resto, regìe esterne o delegittimazioni varie, ho massimo rispetto nei confronti di chi sta conducendo un'indagine e sono certo che da lì si chiariranno le posizioni e tutte le varie ricostruzioni lette in questi giorni».

Tuttavia resta il dato oggettivo di uno spettacolo poco edificante.
«Il fatto in sè è stato poco edificante, esagerato e sicuramente sgradevole agli occhi di tutti. Ha avuto le sue conseguenze politiche con delle dimissioni e il ritiro di una candidatura alle politiche che era stata sollecitata unitariamente dal partito e da tanti sindaci».

Ritiene che le polemiche di questi giorni possano avere ripercussioni sulle Politiche e le Regionali?
«Facciamo un passo alla volta. Le elezioni regionali saranno un passaggio successivo che dipenderà da tanti fattori: le coalizioni in campo, le liste, i candidati Presidente, i programmi. Oggi non è il momento di parlare di una tornata elettorale successiva e completamente diversa. Come ha detto Nicola Ottaviani qualche giorno fa le elezioni si vincono e si perdono facendo battaglia sulle idee e sulle proposte. Questo dobbiamo fare! I cittadini hanno dimostrato più e più volte che sono più interessati alle proposte, ai programmi e alle idee che le coalizioni mettono in campo. Proviamo a ricordarci le ultime elezioni politiche dove nello stesso giorno e nella stessa urna i cittadini del Lazio premiarono il programma di governo del centrosinistra di Zingaretti in Regione e i programmi di liste completamente alternative alla nostra sul governo nazionale».

A breve si voterà per il rinnovo della presidenza della Provincia. È circolato anche il suo nome per la successione a Pompeo. Ci spera oppure no?
«L'amministrazione provinciale è un ente di secondo livello dove, purtroppo, non votano i cittadini. Saltata l'ipotesi di riforma in atto da parte del Governo uscente, la questione della tempistica delle elezioni è una questione che coinvolge tutti. Sono sicuro che anche su questo argomento riusciremo a trovare la migliore sintesi».

In Provincia lei ha la delega alla scuola. Come è la situazione degli istituti a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico?
«La collaborazione istituzionale con i Comuni oggi ci mette nelle condizioni di dire che l'anno scolastico ripartirà regolarmente e normalmente. A breve sarà istituito un tavolo con il Cotral relativamente alla situazione dei trasporti anche a seguito del successo che ha avuto negli istituti la proposta lanciata dal sottoscritto e dal presidente Pompeo sulla settimana corta. Consentitemi di ringraziare la struttura tecnica dell'amministrazione provinciale che, pur in condizioni di mancanza di personale, riesce a seguire le tantissime scuole della provincia di Frosinone. L'obiettivo primario era partire con l'anno scolastico in piena normalità e oggi concentrarci nell'organizzazione delle città che saranno oggetto dei tanti interventi di adeguamento sismico, costruzione delle nuove scuole che potrebbero creare dei disagi. Su questo propongo un patto: l'obiettivo comune dovrà essere quello di avere scuole più belle e sicure pertanto ogni tanto bisognerà togliersi la casacca e lavorare in questa direzione insieme e tutti uniti».