Il conto alla rovescia è inesorabile: mancano undici giorni alla presentazione delle liste e dei candidati. Quarantacinque al voto del 25 settembre. Il centrodestra ha sostanzialmente definito il quadro nei collegi uninominali maggioritari del Basso Lazio, mentre invece per il Pd la priorità è rappresentata dai plurinominali proporzionali. Questo perché dopo il recente studio dell'Istituto Cattaneo è apparso ancora più incontrovertibile come in provincia di Frosinone e Latina i collegi maggioritari sono assolutamente blindati per il centrodestra.

I collegi plurinominali
Sono due. Quello della Camera coincide perfettamente con le province di Latina e Frosinone: 124 Comuni, una popolazione di 1.037.393 abitanti e 4 seggi in palio. Quello del Senato invece ha confini enormi: aggrega per intero le province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, più diversi Comuni della città metropolitana di Roma Capitale. Per una popolazione complessiva di 2.780.850 persone. I seggi a disposizione sono 6. Nei plurinominali è in vigore il sistema proporzionale e vengono indicati dei listini bloccati con 4 candidati, rispettando l'alternanza uomo-donna (o viceversa). Nel proporzionale della Camera è possibile che esponenti locali siano in posizione eleggibile. Potranno giocarsi le loro carte Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) e Nicola Ottaviani (Lega). Anche Francesco De Angelis (Pd). Per il quale la federazione provinciale del partito ha chiesto la prima posizione nel collegio del Basso Lazio. Il nodo è sempre lo stesso: capire le scelte dei big nazionali e romani. In primis dell'onorevole Claudio Mancini, che già nel 2018 è stato eletto in questo contesto (con De Angelis al terzo posto).

Al Senato invece le opzioni conducono ad autentici pezzi da novanta. Il capolista del Pd sarà il segretario regionale Bruno Astorre. Per Forza Italia potrebbe esserci il coordinatore nazionale Antonio Tajani. Il collegio plurinominale del Senato assume inevitabilmente un'importanza politica perfino strategica.

Gli uninominali
Lo schema del centrodestra è tracciato. Al collegio del Senato Latina-Frosinone Claudio Fazzone (Forza Italia), a quello della Camera Frosinone-Sora Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia), alla Camera Terracina-Cassino Nicola Ottaviani (Lega). Per la Camera di Latina bisognerà aspettare le scelte definitive di Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia è uscente: guiderà il partito in cinque collegi plurinominali proporzionali, ma sta valutando la possibilità di concorrere anche nel maggioritario. In caso contrario ci sarà Nicola Calandrini. Va aggiunto che Claudio Durigon (Lega) sarà in campo sia nell'uninominale del collegio del Senato Viterbo-Rieti che in un paio di plurinominali.

Nel Basso Lazio il centrodestra sembra aver trovato dunque la quadra, mantenendo altresì un marcato profilo territoriale. Fino al 22 agosto (termine ultimo per la presentazione dei candidati), però, la situazione potrebbe cambiare. Soprattutto per il posizionamento di alcuni big. Un discorso che nella Lega può interessare il sottosegretario di Stato al Mef Federico Freni e l'imprenditore Antonio Angelucci. Mentre in Forza Italia bisognerà vedere le strategie di Antonio Tajani e Paolo Barelli. Tornando alle candidature di esponenti locali, in corsa per un posto nel proporzionale ci sono gli uscenti Gianfranco Rufa e Francesca Gerardi, entrambi della Lega.

Nel Pd, per quanto concerne i collegi maggioritari, c'è Sergio Messore (sindaco di Sant'Ambrogio sul Garigliano) per il collegio della Camera Terracina-Cassino. Per il resto, la federazione provinciale ha inviato una rosa di nomi al segretario regionale Bruno Astorre: Annalisa Paliotta (consigliere comunale di Pontecorvo), Enrico Pittiglio (capogruppo alla Provincia e sindaco di San Donato Val di Comino), Stefania Martini (presidente provinciale del Pd), Gianfranco Pizzutelli (presidente dell'Asp Frosinone e leader del Polo Civico), Maria Paola D'Orazio (consigliere comunale di Sora), Andrea Turriziani (consigliere comunale di Frosinone) e Gianfranco Barletta (sindaco di Supino). Intanto il segretario provinciale dei Democrat Luca Fantini rileva: «La flat tax proposta dalla destra è una misura ingiusta, che premia pochi a scapito di moltissimi. Questa misura è contro i giovani, contro le ragazze e i ragazzi che vogliono vivere in un Paese più giusto. Gli italiani chiedono ascolto e attenzione ai problemi sociali: una scuola migliore, servizi pubblici efficienti, risposte concrete alla crisi climatica, istituzioni più vicine».

Le altre forze politiche
In attesa di capire se Carlo Calenda e Matteo Renzi daranno vita al Terzo Polo, le ipotesi di candidatura non mancano. In Azione il nome forte è quello del segretario provinciale Antonello Antonellis nel proporzionale della Camera. Quindi hanno dato la loro disponibilità Bruna Gregori, Stefano Carducci, Fabrizio Rossi, Gabriele Tanzi, Andrea Vizzaccaro, Francesco Quadrini, Nadia D'Angelo, Mauro Crispino. Per Italia Viva c'è l'opzione Francesco Zicchieri, sia per l'uninominale Terracina-Cassino che per il proporzionale.

Ma ci sono pure Germano Caperna, Valentina Calcagni, Giuseppe Golini Petrarcone e Salvatore Fontana. Nel Movimento Cinque Stelle bisognerà aspettare l'esito delle parlamentarie, per le quali sono in campo, tra gli altri, la deputata Ilaria Fontana (sottosegretario di Stato alla transizione ecologica) e il capogruppo alla Regione Lazio Loreto Marcelli. Ricordiamo la stima dei seggi elaborata dall'Istituto Cattaneo. Alla Camera, 245 seggi al centrodestra, pari al 61%, 107 al centrosinistra, 27 per il M5S, 16 per Azione-Iv, 5 agli altri. Al Senato centrodestra 127 (63,5%), centrosinistra 51, M5S 12, Azione-Iv 7, 3 ad altre forze politiche.