Dodici giorni alla presentazione delle liste. E si sa, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Le elezioni del 25 settembre saranno particolari sotto ogni punto di vista: campagna elettorale in estate, alle urne all'inizio dell'autunno, con la riduzione del numero di parlamentari. Alla Camera si passa da 630 a 400 deputati, a Palazzo Madama da 315 a 200 senatori. La legge costituzionale 1/2021 ha modificato l'articolo 58 della Costituzione, estendendo la possibilità di votare per il Senato anche ai giovani tra i 18 e i 25 anni. Prima per il Senato invece si poteva votare a partire dai 25 anni.

Per il resto l'agenda è ormai molto fitta: tra il 12 e il 14 agosto i partiti devono depositare al Viminale contrassegni e simboli elettorali. Poi, tra il 21 e il 22 agosto, è prevista la presentazione delle liste dei candidati. L'intero vademecum è contenuto in una nota che la Prefettura di Frosinone ha inviato ai sindaci e alle diverse istituzioni. Il 26 agosto inizia ufficialmente la propaganda elettorale con l'affissione dei manifesti. Mentre la prima seduta del nuovo Parlamento dovrà tenersi entro il 15 ottobre. Intanto però ci si sta preparando al rush finale, che culminerà nella notte tra il 21 e il 22 agosto. Quando davvero potrà succedere di tutto. Anche di più.

Il centrodestra
Nei collegi uninominali (maggioritari) del Basso Lazio la situazione si sta definendo. A meno di clamorosi colpi di scena la suddivisione sarà la seguente: 2 candidature a Fratelli d'Italia, 1 alla Lega e 1 a Forza Italia. La mappa delineata potrebbe essere questa: Claudio Fazzone (Forza Italia) al Senato Latina-Frosinone, Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) alla Camera Frosinone-Sora, Nicola Ottaviani (Lega) alla Camera Terracina-Cassino. Per quanto riguarda la Camera Latina, l'indicazione spetterà a Fratelli d'Italia. L'uscente è Giorgia Meloni, che sicuramente guiderà il partito in cinque collegi proporzionali. Ma potrebbe anche decidere di "difendere" il seggio uninominale nel capoluogo pontino. In caso contrario ci sarà Nicola Calandrini. Mentre Claudio Durigon (Lega) con ogni probabilità sarà candidato nel collegio uninominale di Viterbo-Rieti. Oltre che nel plurinominale (probabilmente in più di una circoscrizione). Il quadro di massima è questo, ma naturalmente nulla è stato definitivamente chiuso.

Nel Carroccio, relativamente al collegio Terracina-Cassino, circolano pure i nomi, entrambi pesantissimi sul piano politico, del sottosegretario al Mef Federico Freni e dell'imprenditore Antonio Angelucci. In Forza Italia il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone sa perfettamente che dovrà tenere presenti le posizioni e le scelte di big del calibro di Antonio Tajani, Paolo Barelli e Sestino Giacomoni. Diverso, ma fino ad un certo punto, il discorso per quanto riguarda i collegi plurinominali proporzionali, dove ci saranno listini bloccati di quattro nomi, con l'alternanza uomo-donna. O viceversa. Il collegio della Camera è quello del Basso Lazio e comprende i 124 Comuni delle province di Frosinone e Latina.

Quello del Senato, oltre al Basso Lazio, racchiude pure i Comuni dei collegi di Viterbo e Guidonia Montecelio. Ad ogni modo, nel proporzionale potrebbero essere inseriti, in Fratelli d'Italia, sia Massimo Ruspandini che Nicola Calandrini. Nel Carroccio circolano i nomi dell'ex sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, del senatore Gianfranco Rufa e della deputata Francesca Gerardi. Naturalmente saranno fondamentali le posizioni occupate nel listino. Per capire la percentuale di eleggibilità in partenza.

Il Partito Democratico
In Ciociaria il nome di punta del Pd resta quello di Francesco De Angelis, presidente del Consorzio industriale regionale unico. La federazione provinciale lo ha indicato per la prima posizione nel collegio proporzionale del Basso Lazio. Il punto è che, soprattutto dopo lo strappo di Azione di Carlo Calenda, i collegi uninominali maggioritari sono complicati da conquistare per i Democrat. Specialmente quelli delle province di Frosinone e Latina, definiti blindati da uno studio dell'Istituto Cattaneo.

Dunque, i plurinominali proporzionali sono tenuti nella massima considerazione da big del calibro di Claudio Mancini, che già nel 2018 venne eletto proprio da queste parti. Francesco De Angelis si sta giocando la partita fino in fondo. Evidente che un endorsement esplicito da parte del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri potrebbe rappresentare una spinta notevole. C'è sempre il "fattore Capitale" da tenere presente. Nel senso che i pezzi da novanta romani del partito potrebbero guardare sempre di più alle province proprio perché gli spazi a disposizione sono diminuiti in maniera drastica. Ciò non toglie che comunque il Partito Democratico schiererà propri esponenti nei maggioritari con l'obiettivo di giocarsela e di provare a ribaltare la situazione. Sergio Messore, sindaco di Sant'Ambrogio sul Garigliano, potrebbe essere candidato alla Camera Terracina-Cassino. Ha il sostegno di molti sindaci del territorio cassinate.

Inoltre la federazione provinciale del Pd ha stilato una rosa di nomi, inviata all'attenzione del senatore e segretario regionale Bruno Astorre, che hanno dato la loro disponibilità ad una candidatura. Parliamo di Annalisa Paliotta (consigliere comunale di Pontecorvo), Enrico Pittiglio (capogruppo alla Provincia e sindaco di San Donato Val di Comino), Stefania Martini (presidente provinciale del Pd), Gianfranco Pizzutelli (presidente dell'Asp Frosinone e leader del Polo Civico), Maria Paola D'Orazio (consigliere comunale di Sora), Andrea Turriziani (consigliere comunale di Frosinone) e Gianfranco Barletta (sindaco di Supino). Indicazioni che vanno anche oltre i confini del partito e che si inquadrano in una logica di servizio, ma non solo. Nelle ultime ore, relativamente al collegio uninominale della Camera Frosinone-Sora è circolata molto l'opzione di Andrea Turriziani.