Vero che i posti a disposizione sono pochissimi, ma tutti i parlamentari uscenti sono determinati a giocarsi le rispettive carte fino in fondo. È il caso, per esempio, del senatore Gianfranco Rufa (Lega), che nel 2018 venne eletto fuori provincia. Si sta muovendo all'interno del partito per avere la possibilità di difendere il seggio. Anche la deputata Francesca Gerardi, pure lei del Carroccio, ha l'obiettivo di un inserimento in lista. Quattro anni fa riuscì ad entrare a Montecitorio attraverso il collegio plurinominale proporzionale. Seconda, dietro Claudio Durigon.
Nel Movimento Cinque Stelle Ilaria Fontana è in prima fila per una ricandidatura: sottosegretario di Stato al ministero della transizione ecologica, nel 2018 vinse nel collegio maggioritario della Camera di Cassino. Nelle file dei pentastellati è tenuta in considerazione. Anche Enrica Segneri è deputata uscente dei Cinque Stelle e la volta scorsa fu eletta nel proporzionale. Cercherà la conferma. Diverso il discorso per Luca Frusone, due volte parlamentare con il Movimento Cinque Stelle. Prima della rottura e della decisione di seguire il ministro degli esteri Luigi Di Maio nella nuova avventura politica, ora definita con la presentazione di Impegno Civico.
Ma le fibrillazioni che stanno attraversando il centrosinistra in questa fase, successiva all'accordo tra il Pd di Enrico Letta e Azione di Carlo Calenda, potrebbero cambiare ulteriormente la situazione. Perché un conto è la candidatura del leader Luigi Di Maio (che sicuramente sarà blindata), altro discorso riguarda il futuro politico di chi ha scelto di andare con Di Maio. Il discorso è sempre lo stesso: i posti a disposizione sono pochissimi. Quelli che invece non avranno problemi ad essere ricandidati sono il senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) e il deputato Claudio Durigon, coordinatore regionale della Lega. Bisognerà vedere dove. Per il resto, sempre nel Carroccio, circola l'opzione dell'ex sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, responsabile provinciale del partito.
Mentre la federazione provinciale del Partito Democratico ha indicato Francesco De Angelis come capolista del collegio plurinominale del Basso Lazio, quello che comprende le province di Frosinone e di Latina. Una partita che si gioca nell'ambito degli incastri regionali, con il senatore Bruno Astorre (segretario Dem nel Lazio) chiamato a tenere insieme tutti gli equilibri. D'altronde non mancano i big in questa regione. A cominciare dal Governatore Nicola Zingaretti, che sembra avviato al proporzionale a Roma. Nel collegio del Basso Lazio la volta scorsa capolista è stato il deputato Claudio Mancini, uno degli esponenti più autorevoli del Partito Democratico a Roma e nel Lazio. Nel Partito Democratico i nomi politicamente pesanti non mancano di certo: Bruno Astorre, Massimiliano Valeriani Matteo Orfini, Cecilia D'Elia, Michela De Biase, Patrizia Prestipino, Roberto Morassut, Marco Vincenzi, Marianna Madia, Marta Leonori. Bisognerà vedere.
Ricordiamo che nel Basso Lazio ci sono 4 collegi maggioritari. Quelli della Camera sono 3: uno di Latina, uno di Frosinone, uno di Terracina. Quello di Latina comprende 17 Comuni, tutti della provincia pontina. Quello di Frosinone 60 Comuni, tutti della Ciociaria. Il collegio uninominale di Terracina, Fondi, Gaeta, Formia e Cassino racchiude 47 Comuni. Il 62% della popolazione di questo collegio appartiene alla provincia di Latina e il restante 38% alla provincia di Frosinone. Il collegio uninominale del Senato, invece, è unico e racchiude interamente le province di Frosinone e Latina. Parliamo in totale di 124 Comuni. Tutti questi quattro collegi, secondo lo studio dell'Istituto Cattaneo, sono considerati blindati per il centrodestra. Il collegio plurinominale (proporzionale) della Camera comprende le province di Latina e Frosinone. In quello del Senato, oltre al Basso Lazio, ci sono Viterbo e Guidonia-Montecelio.
Nel plurinominale della Camera verranno eletti 4 deputati, in quello di Palazzo Madama 6 senatori. Mentre nei maggioritari ad aggiudicarsi il seggio sarà soltanto il vincitore. Parliamo quindi in totale di 10 parlamentari da eleggere su territori molto vasti. Senza considerare che a concorrere potrebbero essere esponenti non ascrivibili alle province di Frosinone e Latina. Insomma, sentieri molto stretti per tutti.