Una marea blu nei tre collegi maggioritari della Camera nel Basso Lazio. E di conseguenza nell'uninominale al Senato, che racchiude i 124 Comuni delle province di Latina e Frosinone. È questo il quadro ai nastri di partenza della campagna elettorale per quanto riguarda le sfide nei collegi maggioritari, che assegneranno circa un terzo delle caselle del prossimo Parlamento. Blu è il colore del centrodestra e indica la posizione "blindata" della coalizione. La stima è stata effettuata dall'Istituto Cattaneo, che si è basato sia sui sondaggi elettorali sia sulla distribuzione territoriale dei voti alle ultime europee. La cartina dell'Italia è indicativa: il centrodestra parte in netto vantaggio. L'unica variabile a questo punto può essere rappresentata dall'unità della coalizione.

La situazione
I collegi maggioritari della Camera (nei quali si fa la differenza) nel Basso Lazio sono 3: uno di Latina (denominato U03), uno di Frosinone (denominato U04), uno di Terracina (denominato U05). Quello di Latina comprende 17 Comuni, tutti della provincia pontina. Quello di Frosinone 60 Comuni, tutti della Ciociaria. Il collegio uninominale di Terracina, Fondi, Gaeta, Formia e Cassino racchiude 47 Comuni. Il 62% della popolazione di questo collegio appartiene alla provincia di Latina e il restante 38% alla provincia di Frosinone. Il collegio uninominale del Senato, invece, è unico e comprende interamente le province di Frosinone e Latina. Parliamo in totale di 124 Comuni. Ma anche in questo caso la provincia di Latina è prevalente, visto che esprime il 52,5% della popolazione. Mentre quella della provincia di Frosinone il 47,5%. Tutti questi quattro collegi, secondo lo studio dell'Istituto Cattaneo, sono considerati blindati per il centrodestra. Poi ci sono i collegi proporzionali plurinominali, nei quali verranno presentati i cosiddetti "listini": nomi (probabilmente quattro) superblindati con l'alternanza uomo-donna. O viceversa. Per la Camera il collegio del Basso Lazio comprende tutti i Comuni delle province di Frosinone e Latina. Al Senato invece la circoscrizione racchiude i collegi di Latina-Frosinone, Viterbo e Guidonia-Montecelio.

Il sistema elettorale
Alle urne si andrà con il Rosatellum. In base al quale il 37% dei seggi (148 alla Camera e 74 al Senato) viene assegnato con il sistema maggioritario attraverso i collegi uninominali. Mentre il 63% (244 a Montecitorio e 122 a Palazzo Madama) con il sistema proporzionale nei collegi plurinominali. Il Rosatellum stabilisce delle soglie di sbarramento, vale a dire delle percentuali al di sotto delle quali non si viene ammessi alla ripartizione dei seggi. Per le singole liste la soglia è del 3%, mentre per le coalizioni è del 10%. Finora nella regione Lazio sono stati eletti 28 senatori. Diminuiranno a 18. Mentre nel collegio Lazio 2 della Camera, si passerà da 20 a 12 deputati. Con l'attuale sistema elettorale, per via del taglio di 345 seggi, l'effetto è semplice: diminuendo i collegi, l'estensione geografica degli stessi (sia uninominali che plurinominali) aumenta. Per ogni deputato il numero degli abitanti passa da 96.006 a 151.210. Mentre, per ogni senatore, da 188.424 a 302.420. I collegi uninominali e plurinominali alla Camera e al Senato sono stati ridisegnati. Sul versante della Camera dei deputati il Lazio è stato diviso in due circoscrizioni elettorali: la 1 e la 2. Il Lazio 2 comprende le province di Frosinone, Latina, Viterbo, Rieti e 36 Comuni della città metropolitana di Roma. I collegi plurinominali (proporzionale) di questa circoscrizione sono 2, con 5 collegi uninominali (maggioritari). A questa circoscrizione sono stati assegnati 12 seggi: 7 plurinominali, 5 maggioritari. In totale quindi 12 deputati. Per il Senato invece al Lazio sono stati assegnati 6 collegi uninominali e 12 plurinominali: 18 seggi.

Il report
Secondo l'elaborazione dell'Istituto Cattaneo alla Camera finirebbe in questo modo. Iniziamo dai collegi maggioritari: 103 al centrodestra, 42 al centrosinistra, zero al Movimento Cinque Stelle, 2 ad altre forze politiche. Mentre per il proporzionale, 121 seggi al centrodestra, 96 al centrosinistra, 28 al Movimento Cinque Stelle. Quindi la circoscrizione Estero: 4 al centrodestra, 3 al centrosinistra, 1 ai Cinque Stelle. Il totale: 228 seggi (57%) al centrodestra, 141 (35,3%) al centrosinistra, 29 (7,3%) ai Cinque Stelle, 2 (0,5%) ad altre forze politiche. Al Senato, nel maggioritario finirebbe in questo modo: 54 al centrodestra, 18 al centrosinistra, zero ai Cinque Stelle, 2 ad altre forze politiche. Nel proporzionale: 61 al centrodestra, 48 al centrosinistra, 13 ai Cinque Stelle. Circoscrizione Estero: 2 al centrodestra, 2 al centrosinistra. Il totale: 117 seggi (58,5%) al centrodestra, 68 (34%) al centrosinistra), 13 (6,5%) al Movimento Cinque Stelle, 2 (1%) ad altre forze politiche. Lo studio dell'Istituto Cattaneo dà il centrodestra in vantaggio netto. E nel report si legge chiaramente che la mancata alleanza tra Pd e Cinque Stelle «potrebbe consentire al centrodestra di prevalere in circa il 70% dei collegi uninominali di Camera e Senato». Il centrosinistra mantiene uno zoccolo duro nelle grandi città (Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli) e in parte nell'ex roccaforte rossa della Toscana e dell'Emilia Romagna. Nel Basso Lazio, almeno sulla carta, non c'è partita. Specialmente nei collegi maggioritari. D'altronde la volta scorsa, quando erano sei (tre in provincia di Latina e tre in quella di Frosinone) il quadro degli eletti fu chiarissimo. In Ciociaria vennero eletti: Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) al Senato, Francesco Zicchieri (Lega) e Ilaria Fontana (Cinque Stelle) nei due della Camera. In provincia di Latina Claudio Fazzone (Forza Italia) al Senato, Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) e Paolo Barelli (Forza Italia) nei due della Camera. Ricapitolando: 5 per il centrodestra, uno per il Movimento Cinque Stelle. Nessuno per il centrosinistra.