«Un taglio gravissimo alla democrazia». Va dritto al punto Gianfranco Schietroma, segretario regionale del Psi. Il tema è quello del taglio dei seggi parlamentari ma non solo. Rileva: «Le prossime elezioni politiche determineranno tagli drastici alla rappresentanza dei cittadini. Mi spiego meglio con qualche esempio, cominciando dalla Camera dei Deputati. Nelle elezioni politiche svoltesi nel 1994, 1996 e 2001, con la legge denominata "Mattarellum", i deputati espressi dal territorio della nostra provincia erano quattro, eletti rispettivamente nei collegi uninominali di Frosinone, Alatri-Anagni, Sora e Cassino.

Alle ultime elezioni politiche del 2018 il territorio della nostra provincia ha espresso due deputati, uno nel collegio uninominale di Frosinone e l'altro in quello di Cassino. Il 25 settembre il territorio della nostra provincia eleggerà un solo deputato, e precisamente nel collegio uninominale Frosinone-Sora. Il cassinate è stato aggregato al collegio di Terracina della provincia di Latina. Passiamo al Senato. Nelle elezioni svoltesi con il "Mattarellum" i senatori espressi dal nostro territorio erano due, eletti rispettivamente nei collegi uninominali di Frosinone-Anagni e di Cassino-Sora. Nel 2018 il nostro territorio ha eletto un senatore nel collegio uninominale composto dai Comuni della provincia.

Il 25 settembre la provincia di Frosinone non eleggerà alcun senatore, in quanto il nostro territorio è stato aggregato al collegio uninominale di Latina. Ovviamente, nella mia riflessione, non viene considerata la quota proporzionale, nella quale la nostra provincia è comprimaria di altri territori, con le conseguenti notevoli difficoltà ad ottenere candidature eleggibili».

Aggiunge: «Questi fatti si commentano da soli. La rappresentanza della provincia di Frosinone si è progressivamente dissolta perché, rispetto ai sei parlamentari sicuri (quattro deputati e due senatori) all'epoca del Mattarellum, per il nostro territorio il 25 settembre c'è unsolo deputato. Ma non finisce qui! Nel consiglio regionale del Lazio la provincia di Frosinone in passato era rappresentata da sei consiglieri regionali. Oggi la nostra rappresentanza è ridotta a quattro consiglieri regionali».

Rileva ancora Schietroma: «Inoltre l'elezione diretta da parte dei cittadini del presidente della Provincia e dei consiglieri provinciali è stata eliminata. Ma v'è di più: anche il numero dei consiglieri comunali è stato ridotto. Faccio un esempio: nei Comuni della fascia fino a trentamila abitanti (tra i quali nella nostra provincia vi sono anche Comuni grandi come Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Sora e Veroli), i consiglieri comunali sono diminuiti, dapprima, da trenta a venti e, poi, addirittura a sedici! E non credo che il vero problema del nostro Paese sia il costo dei consiglieri comunali, che è notoriamente irrisorio».

Prosegue il leader socialista: «Questo taglio della rappresentanza e, quindi, della democrazia, ad ogni livello, è veramente preoccupante anche perchè lascia i cittadini senza immediati punti di riferimento. Ognuno di noi, credo, debba adoperarsi, ciascuno secondo le proprie possibilità, per cercare di limitare i danni. Per ciò che concerne il Parlamento, al momento c'è ben poco da fare, specie dopo il referendum che ha confermato la quantomeno incauta riforma del taglio dei parlamentari. Circa gli altri aspetti, noi socialisti proponiamo: 1) l'immediato ripristino dell'elezione diretta del presidente della Provincia e dei consiglieri provinciali; 2) un aumento ragionevole del numero dei consiglieri comunali, improntato al buon senso ed in rapporto al numero degli abitanti. Inoltre, alla prossima riunione della coalizione di centrosinistra della Regione Lazio, proporremo che ci sia un formale impegno politico a far sì che, in caso di vittoria della nostra coalizione alle prossime elezioni regionali, nella nuova Giunta sia presente almeno un assessore per ogni provincia, affinchè anche i territori di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo siano adeguatamente rappresentati nel Governo regionale».