«Noi sindaci chiediamo a Mario Draghi di andare avanti». Continua l'appello dei primi cittadini delle principali città italiane, rivolto al presidente del Consiglio Mario Draghi. La crisi di governo, provocata dalle dimissioni "congelate" del premier, ha mobilitato oltre mille sindaci, provenienti anche dal centrodestra. Un numero destinato a crescere, in attesa del voto di fiducia previsto oggi prima al Senato.
Nella provincia di Frosinone il presidente Antonio Pompeo lancia un ulteriore appello ai sindaci del territorio per sottoscrivere la lettera. L'invito è quello di continuare il percorso con il presidente Draghi e di spiegare alle Camere le ragioni che gli hanno impedito di proseguire l'azione di governo. «La situazione che sta vivendo il nostro Paese, il contesto economico internazionale, le difficoltà generate dal conflitto in Ucraina e la sfida del Pnrr – ha detto il presidente della Provincia Pompeo – non possono permettersi una crisi di governo come quella aperta con le dimissioni del presidente Draghi. A pagarla sarebbero soprattutto i cittadini e le imprese e noi sindaci saremmo chiamati a gestire una situazione senza precedenti, tra l'altro nel pieno di una pandemia. Mai come in questo momento c'è bisogno di stabilità e dell'autorevolezza di un premier riconosciuto e apprezzato a livello internazionale come Mario Draghi. Voglio quindi ringraziare – conclude Pompeo – tutti i colleghi sindaci che hanno sottoscritto la lettera perché è fondamentale che anche il territorio di Frosinone faccia sentire la sua voce».
I "sindaci per Draghi" della provincia di Frosinone sono 65. Dei seguenti Comuni: Acquafondata, Acuto, Alatri, Alvito, Amaseno, Aquino, Arce, Arnara, Arpino, Boville Ernica, Campoli Appennino, Casalvieri, Cassino, Castelliri, Castelnuovo Parano, Castrocielo, Ceprano, Cervaro, Colfelice, Colle San Magno, Collepardo, Coreno Ausonio, Esperia, Falvaterra, Fontana Liri, Ferentino, Fontechiari, Fumone, Gallinaro, Giuliano di Roma, Guarcino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Morolo, Pescosolido, Picinisco, Pico, Piedimonte San Germano, Piglio, Pontecorvo, Rocca D‘Arce, San Biagio Saracinisco, San Donato Val di Comino, San Giovanni Incarico, Sant'Ambrogio sul Garigliano, Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Apollinare, Santopadre, San Vittore del Lazio, Serrone, Settefrati, Strangolagalli, Sora, Supino, Terelle, Torre Cajetani, Torrice, Trivigliano, Vallecorsa, Vallemaio, Vallerotonda, Veroli, Villa Latina, Villa Santo Stefano, Viticuso.
«Chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l'interesse del Paese ai propri problemi interni – continua la lettera – Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l'Italia».