«Dobbiamo essere bravi a far votare i nostri elettori al secondo turno: uno degli elementi fondamentali del ballottaggio di domenica sarà questo. I dieci punti di vantaggio al primo turno sono importanti ma non dobbiamo assolutamente allentare la concentrazione». A parlare è Antonio Scaccia, leader della Lista per Frosinone. Nota: «Come civica abbiamo raggiunto un risultato che non è esagerato definire storico: 1.901 voti di lista, l'8,18%. E la grande soddisfazione di avere nelle nostre file la prima degli eletti, Francesca Chiappini (987 preferenze). Ma è importante sottolineare pure le 598 preferenze che ha messo in fila Sergio Verrelli, il più votato tra gli uomini del centrodestra. Il secondo in assoluto.

Poi ci sono stati i 469 voti di Corrado Renzi. Tutti exploit che dimostrano quanto sia forte il radicamento nel territorio. Ma voglio ringraziare tutti i candidati al consiglio comunale della nostra lista, perché alla fine è il gioco di squadra a fare la differenza. Come coalizione di centrodestra siamo arrivati ad un soffio dalla vittoria al primo turno, ma adesso dobbiamo pensare al ballottaggio. Senza distrazioni. La vittoria è a portata di mano, ma dovremo ottenerla». Gaetano Ambrosiano, candidato al consiglio comunale ed esponente del coordinamento nella Lista Mastrangeli, rileva: «Ho letto le dichiarazioni di Angelo Pizzutelli sulle strutture sportive del capoluogo. Il Comune non ha alcuna responsabilità in questa situazione».

Pier Paolo Segneri, referente della lista civica che porta il suo nome (che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Vincenzo Iacovissi), afferma: «Un successo politico importante quello della lista del Psi e del candidato sindaco Vincenzo Iacovissi. Anzi, a livello cittadino, il Psi è il terzo partito dopo il Pd e Fratelli d'Italia. Si è trattato dell'affermazione politica di un progetto che abbiamo denominato come il "Campo Altro" rispetto al "Campo Largo" del Pd e del Movimento Cinque Stelle. Un "Campo Altro" per coltivare e realizzare quindi un Nuovo Centrosinistra, in alternativa all'attuale centrosinistra, ormai in chiara ed evidente crisi politica. E non soltanto a Frosinone».

Posta in palio molto alta sul piano politico: il centrodestra cerca la terza vittoria consecutiva. Finora c'è riuscito il centrosinistra, con le due vittorie di Domenico Marzi e con quella di Marini. Ma la coalizione adesso viene da due sconfitte consecutive e ha la necessità di interrompere il trend. Una campagna elettorale nella quale tutti i leader di partito si sono impegnati in prima persona. Da Francesco De Angelis (Pd) a Nicola Ottaviani (Lega), da Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) a Gian Franco Schietroma (Psi). Per non parlare delle liste civiche.

Il risultato del Comune di Frosinone sarà importante anche per le prossime elezioni provinciali: a fine ottobre termina il mandato (il secondo consecutivo) di Antonio Pompeo. Si andrà al voto per il presidente. Sia nel 2014 che nel 2018 il centrosinistra ha vinto, sempre con Pompeo. Il centrodestra è rimasto a guardare in entrambe le occasioni. La prima volta sia Forza Italia che Nuovo Centrodestra sostennero Antonio Pompeo nella sfida con Enrico Pittiglio, sfida giocata tutta all'interno del Pd. Mentre nel 2018 il candidato del centrodestra Tommaso Ciccone fu costretto a fare i conti con i "franchi tiratori" nel segreto dell'urna. È possibile che il nuovo sindaco di Frosinone possa concorrere per la presidenza della Provincia. L'ipotesi riguarda sia Riccardo Mastrangeli che Domenico Marzi.

Quindi è evidente che pure a livello regionale il risultato dei ballottaggi di Frosinone e Viterbo avranno una loro importanza. D'altronde il Governatore Nicola Zingaretti non si è nascosto: è stato lui a volere il Campo Largo a Frosinone e la candidatura a sindaco di Domenico Marzi. Ma anche il centrodestra è interessato, e non poco, agli scenari futuri. A quattro giorni dal voto la situazione politica di Frosinone è sotto i riflettori e questo testimonia quanto il capoluogo sia tornato centrale. Al primo turno sono venuti leader nazionali come Giorgia Meloni (FdI), Matteo Salvini (Lega), Enrico Letta (Pd) e GiuseppeConte (M5S).