Una sorta di partita a scacchi. Giocata sull'orlo di una crisi di nervi. Il tema è quello di un confronto pubblico in piazza tra i due candidati a sindaco, Domenico Marzi e Riccardo Mastrangeli. Il botta e risposta a distanza è senza esclusione di colpi, con accelerazioni e frenate. Perfino nei toni. Si stanno studiando, ma il ragionamento riguarda e coinvolge pure i leader dei rispettivi schieramenti.

Ad aprire la lunga giornata di ieri è stato il candidato sindaco del centrosinistra Domenico Marzi. Rilevando: «Apprendo con rammarico che il candidato Mastrangeli rifiuta di accettare il confronto in piazza, alla presenza dei cittadini. Mi spiace che si eviti, evidentemente per timore, un dibattito pubblico sul futuro di Frosinone. Si getta la palla in tribuna parlando di "suggeritori" e non del merito della questione: approfitto per ricordare a Mastrangeli, che in questo ballottaggio l'unico candidato non di Frosinone è lui. Dovrebbe ricordare quando, da candidato sindaco di Ferentino, ovvero la sua città, fu sonoramente sconfitto. Si può immaginare di diventare sindaco del capoluogo quando non si è riusciti a farlo nella propria città? Credo di no».

Riccardo Mastrangeli ha risposto: «La campagna di offese continua ancora: il tipico comportamento di chi non dispone di argomenti validi e spera così, vanamente, di recuperare ben 10 punti di distacco. Sono favorevole solo a un confronto serio e rilancio la proposta di un faccia a faccia con lui, purché si parli di temi che interessano davvero la città e i cittadini di Frosinone, alla presenza dei media e con regole certe di intervento. La Frosinone del fare, che mi onoro di rappresentare, è abituata a rimboccarsi le maniche e a lavorare per la collettività, lasciando da parte attacchi personali o fake news. Non è mio costume, infatti, buttare la palla in tribuna per nascondermi o per perdere tempo, tanto più che il risultato della partita, finora, è ampiamente a mio vantaggio.

E sarà confermato dal responso democratico dei cittadini, il prossimo 26 giugno. Nel frattempo ribadisco che sono pronto all'incontro sui temi di carattere ambientale, sociale, amministrativo che davvero interessano chi vive quotidianamente la città di Frosinone, come l'inefficienza dell'ascensore inclinato, progettato e realizzato dalle Amministrazioni targate Pd. Oppure dei deficit strutturali del bilancio del Comune di Frosinone che, nel 2012, anno del nostro insediamento, erano paria 50 milioni di debiti certificati dalla Corte dei Conti».

Ha aggiunto Mastrangeli: «Si potrebbe discutere anche del motivo per cui il Pd ha già annunciato di voler eliminare il progetto Solidiamo. Grazie a quel progetto, abbiamo proceduto al dimezzamento delle indennità dei politici, destinando quegli emolumenti a borse di studio per i giovani e ad attività per gli anziani. Durante l'incontro pubblico si potrebbe anche finalmente conoscere il parere del candidato del Pd, che finora si è ben guardato dal prendere posizione, sul biodigestore».

In serata la controreplica di Domenico Marzi, che ha argomentato: «Sono felice che Mastrangeli abbia cambiato idea su un confronto in piazza, alla presenza dei cittadini. Voglio intanto rassicurarlo: non devo recuperare nulla, si riparte da zero a zero e sono meravigliato dalla sua verve polemica. Ha già proposto quattro temi, sui quali possiamo tranquillamente dibattere. Chiaramente non ci fermeremo a quelli, altrimenti che confronto democratico sarebbe? O vuol pensare di decidere regole e domande da solo? Ne aggiungeremo degli altri. Ad esempio la scuola di Madonna della Neve, la viabilità locale e relativi girotondi, la manutenzione stradale, il decoro urbano, la decrescita della città e molto altro. E ognuno potrà rivolgere domande all'altro, perché noi siamo pronti a confrontarci su tutto. E parleremo di tutto. Propongo di vederci in piazzale Vittorio Veneto, simbolicamente di fronte alla nuova sede comunale e va benissimo affidarci ad un moderatore serio, al di sopra delle parti. Per giorno e orario sono a completa disposizione».

Tutto risolto? Assolutamente no. In realtà i due candidati a sindaco stanno giocando di fioretto. Quindi una nota del comitato elettorale di Riccardo Mastrangeli: «Dallo spoglio effettuato nella prima tornata elettorale di domenica 12 giugno, dai dati ufficiali è emerso come il candidato a sindaco per la città Riccardo Mastrangeli (49,26% delle preferenze) abbia ottenuto 11.856 voti; le 7 liste a suo sostegno hanno totalizzato 11.376 voti.

Riccardo Mastrangeli ha, dunque, ottenuto 480 voti in più dei partiti e delle civiche schierate, mentre il candidato a sindaco del Pd ha ottenuto soltanto 4 voti in più rispetto a quelli di coalizione. Ciò, dunque, a dimostrazione di come i cittadini di Frosinone abbiano chiaramente espresso la propria opinione in merito a chi sarà il futuro sindaco del capoluogo ciociaro, a partire dal 26 giugno». Entrambi i candidati a sindaco sono impegnati anche su altri fronti. Fra i quali naturalmente le possibili intese con chi è rimasto fuori dal secondo turno. Anche se la sensazione è che sia Riccardo Mastrangeli che Domenico Marzi stiano puntando sulla strategia di rivolgersi direttamente ai cittadini. Uno dei fattori che sicuramente avrà un peso è l'affluenza, che storicamente si abbassa al ballottaggio. Al primo turno è stata del 66,84%.