Ieri l'incontro tra il presidente della Regione Nicola Zingaretti e Domenico Marzi nella sede del comitato elettorale del candidato sindaco. «Un risultato straordinario». Così Zingaretti ha definito l'esito della consultazione di domenica 12 giugno, che ha visto il candidato del Campo Largo arrivare al ballottaggio con il 39,13% dei voti. Percentuale, questa, di gran lunga più alta rispetto a quanto prospettavano i rumors pre-elettorali. «C'è stato l'esempio di battaglia politica civile, trasparente e che ha avuto come elemento distintivo quello della voglia di unità. Sul ballottaggio c'era fiducia perché Memmo e la sua squadra hanno fatto una campagna d'amore per Frosinone che ha "bucato" e le persone l'hanno capito».

Sui punti di scarto rispetto al risultato di Mastrangeli, il presidente della Regione si è detto tranquillo perché «al ballottaggio si torna zero a zero, palla al centro» E ha aggiunto: «Bisogna votare per Memmo non per lui, ma per i cittadini e per questa comunità. Al ballottaggio non si scelgono soltanto gli orientamenti ma la persona migliore per mettere nelle mani delle istituzioni il futuro di una città. E non c'è dubbio che a Frosinone il migliore è Memmo Marzi. Per il capoluogo ci sono cinque anni di immense opportunità – ha concluso – Arriveranno miliardi di euro, ma saper cogliere queste opportunità dipenderà da chi guiderà i comuni».

L'entusiasmo di De Angelis
«Nessuno ci credeva ma ce l'abbiamo fatta», ha commentato il leader del Partito democratico Francesco De Angelis. «Abbiamo costruito una coalizione larga, aperta alle forze del civismo e messo in campo una candidatura forte e prestigiosa, con delle liste che raccoglievano tante sensibilità differenti legate dagli stessi valori. Adesso si riparte da zero e si gioca un'altra partita. Il nostro obiettivo è quello di unire tutte le forze democratiche, progressiste e riformatrici puntando a far rinascere la città di Frosinone».

L'analisi di Fantini
Soddisfatto per il risultato raggiunto dal candidato e per la performance del Pd anche il segretario provinciale del partito Luca Fantini: «Il Partito democratico è il primo partito di Frosinone. Un risultato storico, frutto di un lungo lavoro di squadra. È stata premiata l'unità e la costruzione di un'alleanza civica, democratica e progressista. Al ballottaggio vincerà senza dubbio Domenico Marzi».

Pompeo è fiducioso
«Il risultato delle urne è la cartina di tornasole di quanto abbiamo sempre convintamente sostenuto: quando il Pd mette in campo un progetto politico che sa guardare oltre i propri confini e si pone come perno della coalizione centra sempre gli obiettivi». Così il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo, che ha argomentato: «Lo hanno capito i cittadini di Frosinone che con il loro voto hanno premiato la proposta politica del centrosinistra e portato Marzi al ballottaggio. Ora serve l'ultimo scatto di reni per vincere. Complimenti a Memmo così come a tutte le candidate e i candidati delle liste che lo hanno accompagnato in questa entusiasmante campagna elettorale. Ci aspettano due settimane importanti per riconquistare la città e mettere in campo tutte le migliori energie positive e propositive con cui fare di Frosinone un capoluogo moderno, vivibile e sempre più proiettato al futuro».

L'ottimismo di Buschini
Entusiasta anche il consigliere regionale Mauro Buschini, che ha descritto il clima di fermento che si è respirato lunedì in quasi nove ore di scrutinio. «Durante lo spoglio delle schede – ha raccontato – mentre arrivavano i dati, cresceva un entusiasmo che non ricordo da tempo, sfociato in gioia all'arrivo di Memmo al comitato». Il Pd primo partito della città e il Campo Largo al ballottaggio con Domenico Marzi per Buschini è il miglior risultato che si poteva sperare: «Un risultato frutto dell'unità, del progetto politico e amministrativo e del prestigio di Memmo. Ora, con ancora più forza e determinazione, tutti in campo in questi quindici giorni. La vittoria è a un passo».