Affluenza in diminuzione quasi ovunque alle comunali, mentre il fallimento dei referendum (lontanissimi dal quorum) si è registrato anche in Ciociaria. A Frosinone l'affluenza è stata del 66,84%. Il totale degli aventi diritto al voto nel capoluogo è di 36.699, i votanti sono stati 24.631. Cinque anni fa la percentuale fu del 72,48%. Votarono 27.390 dei 37.790 aventi diritto. A casa rimasero in 10.400. Stavolta siamo su 25.000 votanti e questo vorrebbe dire che circa 11.000 hanno deciso di non partecipare.
A Piedimonte San Germano l'affluenza è stata del 74,81%. Alle 23 a Pofi si è recato alle urne il 74,04% degli aventi diritto, a San Giovanni Incarico il 78,40%, a Campoli Appennino il 76,96%, a Picinisco il 31,54%, a Castelnuovo Parano il 70,67%, a San Biagio Saracinisco il 36,07%. Percentuali diverse tra loro, ma comunque inferiori rispetto alla stessa ora di cinque anni fa. Con l'eccezione di Campoli Appennino. È anche evidente che nel 2017 si poteva andare alle urne pure il lunedì e questo alla fine ha influito sulla partecipazione. Tante anche ieri le tessere elettorali che sono state chieste e rilasciate dai competenti uffici del Comune di Frosinone. In totale, dall'inizio, siamo arrivati circa a quota 4.000.
Lo fase dello spoglio
Lo scrutinio per le amministrative inizia alle ore 14 di oggi. In sette Comuni sindaci e consiglieri saranno eletti subito: Campoli Appennino (10 consiglieri), Castelnuovo Parano (10), Picinisco (10), Piedimonte San Germano (12), Pofi (12), San Biagio Saracinisco (10), San Giovanni Incarico (12). A Frosinone (unico centro con oltre 15.000 abitanti), se nessuno dei candidati a sindaco raggiungerà il 50% più uno dei voti al primo turno, sarà necessario il ballottaggio, che si svolgerà domenica 26 giugno.
Il peso politico di Frosinone
Il risultato del capoluogo sarà molto importante e con un deciso "taglio" politico. Non è un mistero che il prossimo sindaco quasi sicuramente sarà candidato per la presidenza della Provincia. Antonio Pompeo terminerà il suo secondo mandato il 31 ottobre e da quel momento ci saranno novanta giorni di tempo per fissare le elezioni. Sia Riccardo Mastrangeli (centrodestra) che Domenico Marzi (centrosinistra) sono gli elementi di punta delle rispettive coalizioni qualora dovessero indossare la fascia tricolore nel capoluogo.
La strategia del centrodestra è definita: provare a vincere alla Provincia per dare le carte in tutti gli enti intermedi e mettere così il crisi gli assetti del centrosinistra, in particolare del Pd. Francesco De Angelis ha fiutato l'aria e vuole quindi passare al contrattacco. Poi c'è la Regione, dove tra dodici mesi si vota per il successore di Nicola Zingaretti. E proprio Zingaretti ha voluto il Campo Largo al Comune di Frosinone, con dentro i Cinque Stelle. Una sorta di laboratorio all'interno del quale un ruolo da protagonista lo recitano le liste civiche.
Per quanto riguarda il centrodestra, a Frosinone la coalizione si presenta unita e non era scontato. Non è neppure da escludere che il risultato del capoluogo possa essere valutato perfino sul tavolo delle future candidature alla Camera e al Senato, dove gli spazi saranno più ridotti per via del taglio di 345 seggi parlamentari. In ogni caso il centrodestra cerca il tris dopo le due vittorie di Nicola Ottaviani del 2012 e del 2017. Con Riccardo Mastrangeli che vuole raccogliere il testimone. Mentre il centrosinistra, attraverso il Campo Largo, ha l'obiettivo di invertire il trend. La strategia di Domenico Marzi è arrivare al ballottaggio e poi giocarsela nell'uno contro uno. Ma conteranno anche i risultati di Mauro Vicano (Azione e due civiche), Vincenzo Iacovissi (Psi) e Giuseppe Cosimato (lista civica).
Numeri significativi
A Frosinone ci sono 5 candidati a sindaco (nessuna donna) e 19 liste: 7 di partito e 12 civiche. Gli aspiranti consiglieri comunali sono 581: 317 uomini (54,57%) e 264 donne (45,43%). Visto che gli eletti saranno 32, soltanto il 5,5% riuscirà a centrare l'obiettivo: 549 non ce la faranno. Un elemento che sicuramente avrà una sua importanza nell'ipotesi del ballottaggio, quando storicamente si registra una diminuzione dei votanti. Cinque anni fa vennero confermati soltanto 10 dei 32 consiglieri uscenti. Stavolta si sono ripresentati in 23: 10 nel centrodestra, 10 nel centrosinistra, 2 nel Psi e 1 in Azione.
Iniziamo dal centrodestra. Fratelli d'Italia ne schiera 3: Marco Ferrara, Sergio Crescenzi e Christian Bellincampi. La Lista Ottaviani 2: Andrea Campioni, Gianpiero Fabrizi. Frosinone Capoluogo 2: Maria Rosaria Rotondi, Domenico Fagiolo. La Lista per Frosinone 2: Corrado Renzi, Sergio Verrelli. In Forza Italia c'è Adriano Piacentini. Ce sono 10 anche nelle liste del centrosinistra che appoggiano Domenico Marzi. Il Pd ne ha 4: Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari, Vincenzo Savo, Norberto Venturi. Il Polo Civico 3: Sara Bruni, Claudio Caparrelli, Debora Patrizi. La Lista Marzi 2: Carlo Gagliardi, Vittorio Vitali. Quindi Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune).
Il Partito Socialista Italiano (candidato sindaco Vincenzo Iacovissi) ha 2 consiglieri in lista: Massimo Calicchia e Gerardina Morelli. Mentre Alessandra Sardellitti (Azione) appoggia la candidatura a sindaco di Mauro Vicano. Degli attuali assessori, nelle liste ce ne sono 7 su 9. Riccardo Mastrangeli concorre per il ruolo di sindaco. Se ne contano 3 nella Lista Ottaviani: Massimiliano Tagliaferri, Angelo Retrosi e Valentina Sementilli. Quindi Pasquale Cirillo in Frosinone Capoluogo, Rossella Testa nella Lega, Cinzia Fabrizi in Forza Italia. In ogni caso oggi spazio solo ai risultati.