Erano da poco trascorse le 13.30 di ieri quando il consigliere Salvatore Fontana ha pubblicato sui social e inviato via chat una dichiarazione.

«Chi fa politica deve essere, per prima cosa, credibile. Io ho subito un controllo minuzioso dietro un esposto anonimo. È credibile che non sia un attacco di avversari politici? Non credo, può essere vero ma non credibile. Questo però non vale solo per gli altri, chi predica rispetto deve essere rispettoso. Oggi io, da consigliere comunale, posso accedere ad atti che mi riguardano e a atti che riguardano miei avversari politici o di funzionari che mi stanno controllando, quanto sarei credibile se facessi un rilievo in questo senso? Poco. Ad oggi il comandante sta facendo un controllo su una mia attività, quanto sarei credibile se firmassi un atto contro la sua dirigenza? Poco. La politica è una cosa seria, tanti politici non lo sono, ma la politica deve tornare a essere seria. Questo è il nostro primo compito, far essere credibile il ruolo politico, per questo motivo mi dimetto dalla mia carica di consigliere comunale, lo faccio perché ho un rispetto assoluto delle istituzioni» questa la sua dichiarazione.

I primi giorni di marzo lo stesso Fontana annunciò la sua volontà di andare via e le sue dimissioni. Dimissioni di fatto mai protocollate e per questo rimaste "appese" fino alla decisione dello stesso Fontana di restare al suo posto in aula. Dopo alcuni giorni, quando già Laura Borraccio era pronta a prendere il suo posto in aula Di Biasio, il consigliere disse che, anche grazie al sostegno e alle richieste dei suoi supporter, aveva deciso di restare al suo posto.

Ma in questi mesi la situazione non deve essere poi tanto migliorata, tanto da portare Fontana a riprendere in mano quelle dimissioni e portarle fino in fondo. Saranno arrivate all'ufficio Protocollo questa volta le dimissioni? La decisione di Fontana sembra essere definitiva e già sono diverse le reazioni che si annunciano dai colleghi, sia di opposizione che di maggioranza.