È l'elemento emozionale che caratterizza tutte le chiusure delle campagne elettorali. È stato così pure ieri sera, con i candidati a sindaco che hanno puntato sull'aspetto motivazionale. Perché ogni voto in più è importante e nulla può essere dato per scontato. Il prossimo sarà il ventiduesimo sindaco di Frosinone dal dopoguerra. Dal 1995 c'è l'elezione diretta. Tra centrodestra e centrosinistra il risultato finora è di perfetta parità. Tre successi del centrodestra (Paolo Fanelli e due volte Nicola Ottaviani), tre del centrosinistra (in due occasioni Domenico Marzi e poi Michele Marini). Per quattro volte è stato necessario il ballottaggio, che ha sempre vinto chi era passato in testa al giro di boa: Fanelli, due volte Marzi, Ottaviani. In due occasioni la partita si è chiusa al primo turno: Michele Marini nel 2007, Nicola Ottaviani nel 2017. Termina la lunga stagione di Ottaviani sindaco, dopo due mandati. Il centrodestra proverà a centrare il tris, come ha fatto il centrosinistra, che ha governato dal 1998 al 2012.Ieri sera però tantissime strette di mano, bagni di folla e voglia di galvanizzarsi. Anche sulle note delle colonne sonore che sono state scelte per gli eventi.
L'eccezione di Cosimato
Giuseppe Cosimato, candidato sindaco con la lista civica che porta il suo nome, non ha organizzato alcun evento di chiusura in piazza. Spiegando: «Francamente, non mi è sembrato che i comizi abbiano la stessa partecipazione che avevano negli anni scorsi. Ho preferito continuare con il porta a porta e con eventi mirati». Ma su cosa ha puntato in questa campagna elettorale? Ha rilevato Cosimato: «Ho puntato sul fatto che Frosinone, città capoluogo (non dimentichiamolo mai), ha bisogno di tornare centrale nel dibattito politico, non può e non deve essere terreno di scontro funzionale a logiche personali e partitiche. Frosinone difetta di rappresentanza a livello sia nazionale che regionale e non è che non ce ne siamo accorti.
Perdita dell'aeroporto militare "Moscardini", perdita del Dea di secondo livello (gli annunci continuano ma i risultati non li vediamo), tagliati fuori dalle grandi infrastrutture, perdita di imprenditoria e posti di lavoro. Continuo a ripetere(ma perché ne sono convinto) che soltanto noi rappresentiamo la vera novità e la potenziale svolta per questa città. Abbiamo assistito ad una campagna elettorale che gli altri hanno fatto con lo sguardo rivolto al passato prossimo ma pure a quello remoto. Noi invece abbiamo deciso di restare concentrati esclusivamente sul presente. Ripeto: è fondamentale creare le giuste sinergie per assumere il ruolo di guida della provincia. A questo Frosinone deve tendere. I programmi ce li abbiamo tutti, ma la differenza si fa applicandoli concretamente. L'informatizzazione e la digitalizzazione devono essere un imperativo se si vuole aspirare davvero a diventare una città razionale, connessa a rispondente alle esigenze dei cittadini e delle attività imprenditoriali e commerciali presenti nel territorio comunale».
La linea di Vicano
Mauro Vicano ha chiuso la campagna elettorale a piazzale Sisto Paniccia (in via Aldo Moro). È candidato a sindaco con il sostegno di Azione e di due liste civiche. Ha spiegato Vicano: «È stata una campagna elettorale molto intensa e impegnativa ma anche leale e partecipata. In queste settimane ci siamo confrontati con i cittadini di Frosinone che abbiamo trovato stanchi di dover vivere in una città disordinata, caotica, senza adeguata pulizia e decoro e nella quale i grandi problemi giacciono irrisolti ormai da troppi anni. Cittadini che hanno apprezzato le nostre proposte programmatiche, riconosciute capaci di far rilanciare Frosinone e di garantirle quel ruolo di vero capoluogo e quella statura di città europea di cui ha urgente bisogno. Domenica (ndr: domani per chi legge) i cittadini di Frosinone avranno la possibilità di imprimere una svolta vera alla propria città. Personalmente ho già dimostrato di saper ben amministrare.
Sono perciò certo che al ballottaggio andremo noi e che sapremo poi risollevare le sorti della nostra città grazie a programmi concreti e realizzabili. Frosinone ha bisogno di essere curata sotto tutti i punti di vista. Nel corso degli anni, da parte delle varie Amministrazioni che hanno governa to la città, sono state fatte anche opere rilevanti ma complessivamente Frosinone non ha mai perso quella immagine generale di disordine e disorganizzazione che ha e continua ad avere e che non è adeguata al suo ruolo di capoluogo e alle sue ambizioni che devono proiettarla verso una dimensione di città europea, cosa che con i nostri programmi sarà finalmente possibile».
L'orizzonte di Iacovissi
Vincenzo Iacovissi è il più giovane dei candidati a sindaco in corsa. Per l'intera campagna elettorale ha parlato di necessità di una svolta anche generazionale. Ieri sera ha chiuso la campagna elettorale in piazza Dante Schietroma, in via Aldo Moro.Un luogo simbolo peri Socialisti. Iacovissi è vicesegretario nazionale del partito e candidato sindaco del Nuovo Centrosinistra. Ha affermato Iacovissi: «Esiste una grande questione generazionale sia in città che fuori. A Frosinone i giovani under 40 sono circa 17.000, oltre un terzo della popolazione totale, eppure si stenta a notare questa presenza. Uno degli obiettivi della mia candidatura è proprio rivolgermi a queste migliaia di ragazze e ragazzi lanciando una sfida di rinnovamento dei metodi e delle persone nella politica locale, perché un capoluogo non può vivere nel "come eravamo" ma deve pensare al "come saremo" per arginare la fuga dei giovani e consegnare loro, invece, una prospettiva di futuro nella propria città.
Il grande capoluogo, o città intercomunale, è l'unico orizzonte per dare all'area intorno a Frosinone una dimensione più larga e più ampia, capace di diventare riconoscibile nei contesti istituzionali più rilevanti ed uscire da quella condizione di marginalità in cui purtroppo siamo avvolti. Mediante la città intercomunale potremo sviluppare una aggregazione di 150.000 abitanti, mettendo insieme la gestione dei servizi più importanti e riducendo i costi per i cittadini».
La determinazione di Marzi
Domenico Marzi, candidato sindaco del centrosinistra, ha incontratogli elettori e i cittadini a piazzale Falcone e Borsellino, di fronte alla Villa Comunale, simbolo dei suoi due mandati da primo cittadino. Ad accoglierlo l'intero stato maggiore della coalizione del Campo Largo che lo sostiene. Francesco De Angelis, leader del Pd, ha dichiarato: «Opere come la Villa comunale, il rifacimento del centro storico (penso alla pavimentazione), il Palazzo dello Sport, il Conservatorio, l'arredo urbano di via Aldo Moro portano tutte la firma politica e amministrativa di Marzi. Per questo è importante tornare a guidare la città. Non è possibile che un capoluogo perda in dieci anni oltre duemila abitanti. È il segno evidente che tutti vogliono andare via da Frosinone. Il Campo Largo ha un progetto diverso, di una città che non lascia indietro nessuno e che abbia un respiro europeo».
Domenico Marzi ha argomentato: «Sono sempre più convinto che se la partita può chiudersi al primo turno, saremo noi a vincerla. Se invece si dovesse arrivare al ballottaggio, allora nei successivi quindici giorni avremo ancora più possibilità di far apprezzare ai cittadini la bontà delle nostre proposte. Il centrodestra è nervoso perché ha capito che la sfida è apertissima. La prospettiva che abbiamo noi è completamente diversa: basta con la logica di un uomo solo al comando, dobbiamo guardare al futuro e fare meglio di quanto fatto fino ad ora. È tempo di una squadra unita al governo di Frosinone, per fare lo scatto necessario affinché la città abbia un'idea chiara di futuro. Il centrodestra ha amministrato per dieci anni e non ha fatto altro che attribuire a noi il mancato funzionamento dell'ascensore inclinato o altro. È una cosa che francamente si commenta da sola».
La sicurezza di Mastrangeli
Riccardo Mastrangeli, candidato sindaco del centrodestra, ha chiuso la campagna elettorale a piazzale Kambo, davanti alla stazione ferroviaria. Come aveva fatto Nicola Ottaviani sia nel 2012 che nel 2017.Fra l'altro la riqualificazione dell'area rappresenterà una delle opere più importanti della prossima consiliatura. Sul palco si sono alternati i rappresentanti delle sette liste che appoggiano Mastrangeli. C'era naturalmente Nicola Ottaviani, per l'ultimo endorsement. Riccardo Mastrangeli ha ripercorso i dieci anni di «amministrazione di centrodestra che hanno cambiato il volto del capoluogo». Ha spiegato: «Le opere parlano per noi: il nuovo stadio, il Parco del Matusa. Ma penso pure alla sede dell'Accademia delle Belle Arti a Palazzo Tiravanti.
E naturalmente alla sede comunale a Palazzo Munari. Senza dimenticare un progetto "faro" come Solidiamo e tutte le iniziative che abbiamo messo in campo sotto ogni punto di vista. Il tutto mettendo a posto i conti, perché abbiamo dovuto fronteggiare un deficit di 50 milioni di euro ereditato. Non mi piacciono le polemiche, sono abituato a guardare avanti sempre. Dico semplicemente che i cittadini di Frosinone hanno potuto vedere che è possibile programmare, progettare e poi portare a termine le opere. Non mi appassiona il tema se possiamo vincere al primo turno oppure al ballottaggio. Per tutti noi è importante proseguire ad amministrare il capoluogo, con il valore aggiunto di una continuità amministrativa che non può non fare la differenza. E quello che gli altri dicono di voler fare, beh noi lo abbiamo già fatto. E intendiamo continuare».