Il pomeriggio di lunedì 13 giugno saprà se la sua lunga esperienza da sindaco di Frosinone è terminata o se dovrà rimanere in carica per altre due settimane, il che vorrebbe dire essere arrivati al ballottaggio. In ogni caso Nicola Ottaviani ha interpretato il ruolo di sindaco senza risparmiarsi, in modo perfino viscerale. Probabilmente si giocherà le sue carte per altre candidature, ma chi lo conosce bene sa che nessuna carica sarà mai più importante per lui di quella di sindaco. Cinquantatré anni, sposato, tre figli: Ireneo, Alessandro, Mariachiara. Dice Ottaviani: «Mia figlia è la sola in grado di farmi rimanere senza parole». Spiega: «Unica professione: avvocato cassazionista. L'attività politica, dal mio punto di vista, non deve essere considerata un mestiere con cui guadagnarsi da vivere: è un percorso – e non un fine – attraverso cui manifestare l'impegno di ognuno di noi, a favore della propria comunità». Troppo presto per dire se un giorno correrà ancora per la fascia tricolore. Dopo le elezioni verrà il momento delle riflessioni. Il riposo no: non rientra nelle sue corde.

Dieci anni da sindaco segnano una vita. Quali i 5 momenti che ricorda con maggiore soddisfazione?
«Dieci anni costituiscono un tempo sicuramente congruo, qualsiasi attività si compia. Senza considerare che chiunque intenda mettersi al servizio dei propri concittadini deve tener conto del fatto che l'impegno da sindaco non prevede orari fissi e determinati ma, quando viene svolto con coscienza e dedizione, costituisce una attività assimilabile al medico condotto della mutua, h24. Senza contare le difficoltà che gli amministratori possono incontrare nel mettere in atto il proprio programma, difficoltà che, nel nostro caso, sono sorte, in particolare, da una situazione finanziaria che, nel 2012, avevamo ereditato al collasso. Il bilancio di queste due consiliature, soprattutto considerando da dove eravamo partiti, è sicuramente confortante. Ricorderò con grande soddisfazione l'esser riusciti ad evitare il dissesto delle casse comunali, permettendo anche ai fornitori e alle imprese creditrici di evitare il fallimento, che avrebbe avuto ricadute negative dal punto di vista occupazionale per centinaia di famiglie. Per non parlare dell'acquisizione della nuova sede comunale di Palazzo Munari, ex Bankitalia: abbiamo restituito al capoluogo una pagina importante della propria identità, storica e culturale dopo il bombardamento e la distruzione del municipio nel corso dell'ultimo conflitto bellico, nell'autunno del 1943. Capitolo a parte merita la realizzazione del progetto "Solidiamo". Nei giorni in cui si svolge la cerimonia di premiazione, rivolta agli alunni più meritevoli residenti a Frosinone, grazie al taglio delle indennità e dei gettoni di presenza di sindaco, assessori, presidente del consiglio e consiglieri comunali, si percepisce come gli studenti, i genitori, i nonni, gli stessi insegnanti e i dirigenti scolastici siano accomunati da un sentimento di orgoglio e cultura, che ripaga dei sacrifici compiuti non solo da chi ha trascorso tante ore sui libri, ma anche dalle famiglie che, spesso, affrontano quotidiane rinunce per sostenere il futuro dei propri figli. "Solidiamo" non premia solo il merito dei ragazzi, ma con il milione e mezzo di euro risparmiati e reinvestiti dal Comune, in dieci anni, sono state promosse anche attività e visite nelle città d'arte per i nostri anziani. Ecco, chi ha criticato così aspramente il progetto "Solidiamo" probabilmente non ha mai avuto la fortuna di ascoltare le testimonianze dei ragazzi che hanno ricevuto una borsa di studio o di coloro che, magari per la prima volta, hanno visitato una città d'arte. Devo includere, nei momenti che conserverò per sempre, anche la realizzazione del nuovo stadio comunale Benito Stirpe. Quando il Comune di Frosinone, nel 2015, iniziò i lavori del nuovo stadio, con i propri fondi e con il proprio progetto, alcuni ci accusarono di essere dei follie, addirittura, visionari, poiché ancora non si era perfezionata la partnership con il privato. Quando, poi, abbiamo ceduto il testimone al privato per il completamento della struttura, realizzata in appena 18 mesi, allora siamo diventati una delle migliori espressioni del made in Italy che si rimbocca le maniche, senza attendere la manna dal cielo. Sulla stessa spinta progettuale, abbiamo realizzato altre grandi opere che, tenuto conto dell'impatto che hanno avuto sulla qualità della vita del capoluogo, conserverò tra i ricordi più belli: il ponte Bailey, ad esempio, o il nuovo Parco urbano del Matusa, o l'acquisto e la riapertura di teatri storici come il Nestor e il Vittoria, oppure l'inaugurazione della sede stabile per l'Accademia di Belle Arti a palazzo Tiravanti».

E i 5 con maggiore amarezza?
«Ci sono stati e sono stati sicuramente più di cinque. Chi si assume delle responsabilità dinanzi ai propri concittadini, deve anche avere la forza di affrontare questo genere di momenti, mettendo da parte umanissimi sentimenti come il dispiacere, lo sconforto, l'animosità e andare avanti, consapevole del fatto che una situazione sfavorevole costituisca solo una spinta in più per tornare a lavorare. Del resto, ogni problema ha una peculiarità: nasce per essere risolto».

Stadio, Palazzo Comunale, Parco Matusa e tutto il resto. Di cosa è più orgoglioso?
«Sono orgoglioso del fatto che ognuna delle opere realizzate sia diventata patrimonio di Frosinone e che le famiglie, i giovani, gli anziani oggi le considerino parte integrante e irrinunciabile della città. Questo è lo scopo che l'Amministrazione ha perseguito sin dall'inizio, mettendo in atto una visione urbanistica con, al centro, le persone e le loro necessità. Ciò è accaduto, ad esempio, sia per quanto riguarda le opere citate, sia nel caso di quelle in via di realizzazione, come la nuova grande piazza allo Scalo in stile rinascimentale, che inaugureremo tra meno di un anno, o del progetto di restyling dei Piloni e di largo Turriziani, già finanziato con due milioni di euro, o con la riqualificazione dell'ex area Permaflex, destinata a servizi commerciali e parco tematico per il tempo libero, producendo centinaia di posti di lavoro, sia nel comparto interno che nell'indotto. Quando un'opera o uno strumento di lavoro, di uso quotidiano, vengono progettati tenendo conto della priorità di mettere le persone al centro di ogni azione, si concretizzano le condizioni per arrivare a migliorare la società e il tessuto urbano, con lo sviluppo di opportunità sociali, economiche e culturali più favorevoli per tutti».

Non si era mai visto un sindaco uscente così impegnato in campagna elettorale pur non potendo essere rieletto.
«La "Frosinone del fare" non è solo lo slogan della coalizione che sostiene Riccardo Mastrangeli. Non mi tiro mai indietro, quando c'è da rimboccarsi le maniche e lavorare a favore della nostra città, con concretezza e passione. Frosinone, in dieci anni, è cambiata e chiede di non tornare al medioevo della politica e dell'amministrazione. Credo che, anche in questa fase, sia giusto offrire il mio contributo, a differenza di chi si ricorda di fare l'amministratore pubblico solo ad intermittenza».

Quali saranno le sfide della prossima consiliatura?
«Con la chiusura del piano di risanamento, attivato nel 2013 per ripianare i 50 milioni di euro di debiti lasciati in eredità, si aprirà un capitolo totalmente nuovo per il Comune di Frosinone. Nel prossimo futuro, sarà a disposizione dell'ente un fondo di cinque milioni l'anno da destinare proprio al potenziamento dell'organico, alla manutenzione e al sociale, implementando gli interventi su tutta la città, in aggiunta a quelli già finanziati e programmati. Per la rigenerazione urbana, saranno investiti 20 milioni di euro per la riqualificazione dell'edificio Polivalente di viale Mazzini, con il potenziamento dei servizi bibliotecari e culturali; l'implementazione dell'area attrezzata del Parco Matusa; la nuova linea dell'ascensore inclinato, per rimediare agli errori in sede di progettazione e realizzazione compiuti dalle vecchie amministrazioni. Poi, il completamento dell'edificio scolastico della scuola primaria "Madonna della Neve"; la realizzazione del parcheggio interscambio a raso "Salvo D'Acquisto"; la riqualificazione del teatro comunale Nestor; la realizzazione della linea, tramite BRT (Bus Rapid Transfer o metropolitana di superficie), dalloScalo ferroviario a piazzale De Matthaeis. A ciò si aggiungano gli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione in centro e in periferia: via Coroni, variante Casilina sud, via Forcella, zona di via San Gerardo e dell'alveo del fiume Cosa (intersezione con viale Roma). Va menzionato anche il corposo investimento che cambierà il volto dello Scalo, con l'avvio dei lavori della nuova grande piazza, attesa da 70 anni, con il concomitante restyling di tutta la zona e l'investimento di Rete Ferroviaria Italiana, per la riqualificazione degli edifici di proprietà e la realizzazione di un sovrappasso pedonale al fine di incentivare l'utilizzo dei mezzi su ferro. A Selva Piana gli interventi riguardano il potenziamento e l'adeguamento della viabilità ciclabile e il recupero delle aree verdi di Corso Francia, con creazione nuova area per cani in viale Spagna e nuovo campo polivalente, riqualificazione campo di calcio, di calcetto e dei campi di bocce esistenti; la riqualificazione dell'auditorium Paolo Colapietro, il terzo teatro comunale; la manutenzione straordinaria e l'adeguamento funzionale dell'edificio in via Portogallo. Poi, completamento del sistema delle piste ciclabili e la riqualificazione del Vittoria, che sarà gestito in collaborazione con Accademia e Conservatorio. Da menzionare, infine, le sfide collegate ai fondi del Pnrr, con i quali sono stati già finanziati diversi progetti per la digitalizzazione e la semplificazione. Con queste risorse, sarà possibile anche realizzare il Parco del Fiume Cosa, procedere al raddoppio dello"Spaziani", realizzare interventi a favore dei soggetti più fragili».

Matteo Salvini ha presentato la lista della Lega ma anche la sua civica. Quanto è stato importante sul piano pure politico?
«È stato importante perché Matteo Salvini, conoscendo il nostro Paese, ha dato spazio agli amministratori, di targa politica e civica, che si riconoscono nel medesimo progetto di concretezza e di pragmatismo di fronte ai propri cittadini. La battuta che spesso rivolgo a Matteo è che non è la Ciociaria ad essere la Brianza del sud, ma è la Brianza ad essere la Ciociaria del nord».

Prevede una vittoria al primo turno oppure sarà necessario il ballottaggio?
«La questione non è tanto quella di vincere al primo o al secondo turno, ma di centrare l'obiettivo della continuità amministrativa con gli ultimi 10 anni, per non interrompere il rinascimento culturale e progettuale del nostro territorio. Riccardo Mastrangeli sta interpretando al meglio il sentimento popolare, dando voce ogni giorno alle esigenze, alle speranze e alle prospettive di chi vive nella nostra città. E questo è il motivo per il quale sarà il nuovo sindaco della città di Frosinone».

Marzi ha detto che lo stadio poteva farlo tranquillamente il Frosinone Calcio, che il Palazzo Comunale è stato acquistato e non realizzato. Lei che dice?
«Ringrazio il candidato del Pd, per l'assist, perché mi permette di ribadire che il Comune di Frosinone, in dieci anni, è riuscito nell'impresa di realizzare, tra le altre cose, il terzo stadio di ultima generazione in Italia in partnership con il privato e una sede comunale finalmente adeguata al rango del capoluogo, che ospita, oltretutto, mostre, esposizioni, un allestimento del Museo archeologico meraviglioso e una terrazza panoramica sulla valle. Basta ricordare le dichiarazioni rilasciate proprio dal presidente Maurizio Stirpe nel settembre 2017, riportate dalla stampa, in occasione della presentazione della terza struttura di nuova generazione in Italia: "Avere finito questo stadio in un anno è stato un vero miracolo. È una delle imprese più belle che ho visto realizzare nella mia vita imprenditoriale, considerato che non era per nulla scontato che si riuscisse a cogliere questo tipo di risultato. E tutto ciò è stato possibile perché c'è stata una convergenza di volontà e tutti hanno remato dalla stessa parte.Un'opera fortemente voluta anche dal sindaco Nicola Ottaviani cui va il mio ringraziamento. (…). In passato e durante la campagna elettorale ho ascoltato le prese di posizione di chi sosteneva che questo intervento si sarebbe dovuto realizzare solo con il contributo del privato senza la collaborazione del pubblico. Io dico solo questo: se il Comune non ci avesse aiutato nella costruzione dello stadio, quest'opera non si sarebbe fatta e non avremmo potuto rafforzare la squadra per la massima serie. Senza il contributo del sindaco e del Comune non saremmo arrivati a questo punto". E se questo è ciò che ha dichiarato Maurizio Stirpe, almeno a lui dovremmo credere. Per quanto riguarda l'operazione che ha condotto all'acquisizione di Palazzo Munari - utilizzando la formula del rent to buy: prima Amministrazione in Italia ad usare questo strumento - invito il candidato a sindaco del Pd ad andare a rileggere la lunga lista di quanti hanno lavorato, giorno e notte, prima con l'operazione finanziaria e poi con quella di restyling, con passione e abnegazione, per far sì che la cittadinanza potesse usufruire della nuova sede comunale. Francamente, in questa campagna elettorale, mi sarei aspettato maggiore stile e aplomb da parte del candidato del Pd, troppo occupato ad avventurarsi in attacchi personali che non portano da nessuna parte. A differenza sua, la campagna elettorale di Vicano ha mostrato punti di interesse, quella di Iacovissi rappresenta una vera novità di cui tenere conto per il futuro, e la stessa impostazione di Cosimato si è rivelata sicuramente composta».

Perché l'ascensore inclinato non funziona mai?
«Si dovrebbe chiederlo alle Amministrazioni del 2002 e 2007. Ma con il finanziamento già ottenuto con la rigenerazione urbana, di circa 3,5 milioni di euro, trasformeremo quel rudere in un moderno impianto a doppia linea, che abbia certezza di percorrenza e soprattutto in piena sicurezza».

Che sindaco sarebbe Riccardo Mastrangeli?
«Equilibrato, concreto, competente, capace di dare ascolto alla pluralità di sensibilità, di esperienze, di esigenze dei frusinati. L'uomo giusto per centrare obiettivi ambiziosi, ma sempre alla portata, di quel valore aggiunto che noi individuiamo nella "ciociarità". Mastrangeli completerà quel rinascimento urbano iniziato 10 anni fa, del tessuto sociale, economico e culturale della città, a beneficio di chi vive nel capoluogo o di chi vi trascorre, comunque, la giornata o solo qualche ora».