Politiche giovanili, decoro urbano e un occhio di riguardo per gli anziani. Alessandro Azzellino, classe 1999, è alla sua prima esperienza politica e ha deciso di scendere in campo in prima persona, candidandosi al consiglio comunale con la Lista Marini al fianco di Domenico Marzi.

Cosa ti ha spinto a candidarti?
«Da qualche anno ho iniziato ad occuparmi di diversi problemi, nel mio piccolo, da semplice cittadino preoccupato, senza ricevere mai risposte. Con Domenico Marzi sindaco si formerà un connubio perfetto tra esperienza e idee giovani, fresche. Sono convinto che solo attraverso le nuove generazioni Frosinone sarà capace di rinnovarsi».

Qualora venissi eletto, quali proposte farai?
«Negli ultimi dieci anni qui a Frosinone gli anziani sono stati dimenticati, esclusi. È il caso del centro polifunzionale di Corso Lazio. La struttura è nata grazie ai finanziamenti del progetto Plus, che ha veicolato tramite la Regione le risorse europee sugli interventi nel quartiere frusinate. Questa fu un'intuizione di Michele Marini. Oggi, a distanza di cinque anni, lo ritroviamo senza manutenzione. I muri esterni della struttura sono completamente ricoperti di muffa. All'esterno è presente anche un campo di bocce, se così si può definire, perché io vedo soltanto una striscia di terreno recintato da un muretto e all'interno della sabbia. Non c'è alcun segnale di vita, solo il degrado più totale e una manutenzione inesistente. La mia idea è quella di diminuire i costi e aumentare i servizi destinati ai cittadini anziani in difficoltà. Credo che l'amministrazione Ottaviani abbia fallito anche in questo. Chiedere i voti degli anziani del quartiere con la promessa di riaprire un locale che non andava mai chiuso è inaccettabile».

Il tuo sarà un impegno anche per l'uguaglianza di genere e i diritti...
«Mi piacerebbe rendere la nostra città più colorata. C'è un'iniziativa che mi intriga molto, quella di realizzare delle strisce pedonali arcobaleno come forma di solidarietà alla comunità LGBT. Un piccolo gesto, ma importante per noi. Aspiro a far diventare Frosinone una città dei diritti e, perché no, anche i simboli sono importanti. Rispetto le idee e le opinioni di tutti, ma sui diritti è necessario essere coraggiosi e andare avanti. Sta ai sindaci porsi come frontiera dei diritti dei propri cittadini».