Produttiva, attrattiva, sostenibile, connessa, accessibile, giovane e smart. Così Unindustria immagina la Frosinone del futuro. E in un manifesto di undici pagine, consegnate ai cinque candidati a sindaco del capoluogo, ha descritto nei dettagli quella che ha i contorni di una vera e propria piattaforma. Nella sede di via del Plebiscito c'era tutto lo stato maggiore dell'associazione degli imprenditori. A cominciare da Maurizio Stirpe, vicepresidente nazionale di Confindustria. Miriam Diurni, numero uno della Territoriale di Frosinone, era in collegamento. Ed è stata lei a introdurre il confronto mettendo sul tavolo tutte le priorità per il rilancio del territorio.
Ma pure Giovanni Turriziani (presidente della sezione Green economy di Unindustria) e Francesco Borgomeo (numero uno dell'area comprensoriale di Cassino dell'associazione) hanno tracciato la rotta. Impeccabile la regia organizzativa della direttrice Pamela Morasca. Maurizio Stirpe ha introdotto diversi spunti di confronto. Uno su tutti: oggi un'Amministrazione per poter imprimere un'accelerazione decisiva ha bisogno persone e di competenze sul piano burocratico e amministrativo.
Miriam Diurni ha parlato della necessità di un capoluogo «più visibile e attrattivo, con un livello di connettività adeguato anche nelle aree industriali, una Frosinone accessibile, veloce e green perché collegata ai principali assi stradali, con una viabilità urbana efficiente e sostenibile». «Ma pure ha aggiunto giovane e smart perché attenta alla formazione dei giovani». Al centro del dibattito il Grande Capoluogo, progetto messo nero su bianco da Unindustria Frosinone, presidente Giovanni Turriziani, oggi tornato di attualità. Per Vincenzo Iacovissi, candidato a sindaco del Nuovo Centrosinistra, «è una necessità, noi ne parliamo da anni». Ha aggiunto: «Un assetto di 150.000 abitanti è fondamentale nella gestione dei servizi ma anche per pesare di più».
Domenico Marzi (centrosinistra) ha affermato «che il primo atto dell'Amministrazione che guiderò da sindaco sarà quello di portare in aula una delibera che dovrà essere condivisa». «Lo abbiamo già fatto», ha replicato Riccardo Mastrangeli (centrodestra), esibendo due delibere (una di giunta e una di consiglio). Mastrangeli ha pure aggiunto: «È ora di sfatare pure questa storia che Frosinone perde residenti perché non è attrattiva. Al pari degli altri Comuni compresi nell'idea del Grande Capoluogo paghiamo la denatalità di questi ultimi anni». Per Domenico Marzi però il punto è anche un altro. Ha rilevato: «Bisogna parlare con gli altri sindaci, cercare condivisione».
Giuseppe Cosimato, candidato sindaco civico, ha affermato che Frosinone, per guardare davvero al futuro, deve pianificare azioni che possano attrarre i giovani. «Per esempio ha rilevato pensiamo a facoltà universitarie come scienze infermieristiche e ingegneria civile e ambientale». Mauro Vicano, candidato sindaco di Azione e di due civiche, ha affrontato il tema della mobilità. Dichiarando: «È di queste ore la notizia che la stazione dell'Alta Velocità di Supino-Ferentino potrebbe non essere più realizzata. Sembra che non figuri nel Piano delle Ferrovie e non si capisce se è inserita nel programma triennale delle opere pubbliche della Regione Lazio. Ma la cosa che sinceramente lascia allibiti è che gli enti che sono stati in prima fila all'inaugurazione delle fermate Tav di Frosinone e Cassino non sappiano come stanno le cose. Mi riferisco alla Regione Lazio, alla Provincia, ai Comuni di Frosinone e Cassino. Una cosa è certa: se la stazione a servizio della Tav dovesse saltare per questo territorio sarebbe una sciagura».
Tra i vari temi si è toccato quello del futuro dell'aero porto. Per Giuseppe Cosimato si deve ragionare nell'ottica di uno scalo merci. Idea che non è dispiaciuta a Domenico Marzi, che però ha rilanciato la proposta del Parco solare fotovoltaico lanciata da Legambiente. Di diverso avviso Riccardo Mastrangeli, che ha notato: «Per quello che mi riguarda, farò di tutto per far sì che possa essere mantenuta una vocazione da aeroporto. Vorrei pure aggiungere un ulteriore elemento di riflessione. In questo territorio abbiamo un'eccellenza assoluta come Leonardo. Preoccupiamoci di mantenere le condizioni affinché realtà del genere possano restare».
Mauro Vicano ha messo l'accento sul fatto che «va favorita un'interlocuzione continua tra Comune e imprenditori per dare risposte rapide e funzionali». Per Vincenzo Iacovissi «un ente come il Comune non ha competenze dirette su determinate materie, ma molto può e deve fare per creare le condizioni affinché le imprese investano nel territorio». Un confronto che si è sviluppato su molti argomenti e che in ogni caso è servito ad accendere i riflettori su alcune necessità obiettive. Una su tutte: ambiente e industria possono e debbono viaggiare di pari passo. Come? Magari con un confronto basato sulle evidenze scientifiche più che sulle contrapposizioni ideologiche. Nel documento consegnato da Unindustria ai candidati c'è scritto: «Un territorio investe nel futuro se lo fa con gli occhi delle prossime generazioni».
La priorità delle priorità.