Si chiude l'era di Nicola Ottaviani, sindaco per due mandati e per dieci anni consecutivi. È questo il punto di partenza delle elezioni comunali del 12 giugno prossimo. Per un motivo semplice: Ottaviani ha polarizzato il dibattito, nel bene e nel male. Come del resto seppe fare Domenico Marzi dal 1998 al 2007. Si apre una fase nuova, comunque vada a finire. In corsa ci sono 5 candidati a sindaco. Le liste civiche sono 12, quelle di partito 7.
Rispetto al 2017 si prevede un voto più politico. Nel centrodestra Fratelli d'Italia e Lega si contendono la leadership: cinque anni fa il partito di Giorgia Meloni portò in aula un solo consigliere, mentre la lista della Lega non c'era. Poi c'è Forza Italia, pronta a recitare la propria parte pur nella consapevolezza che difficilmente potrà raggiungere le stesse percentuali delle volte scorse. Nel centrosinistra del Campo Largo, alla fine si è concretizzato l'asse tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Come voluto da Nicola Zingaretti e Bruno Astorre e poi declinato da Francesco De Angelis. Il Partito Socialista di Gianfranco Schietroma è andato per conto proprio, consumando una frattura forte con il Pd.
I Democrat hanno messo in campo una lista che Francesco De Angelis ha definito «la più forte di sempre». Difficile valutare quella dei Cinque Stelle, anche perché nel 2017 i pentastellati si presentarono con un proprio candidato sindaco, Christian Bellincampi, oggi nella lista di Fratelli d'Italia. Poi c'è Azione di Carlo Calenda, posizionata in appoggio a Mauro Vicano, che per molti mesi è stato il candidato sindaco in pectore del centrosinistra. Prima del ribaltamento del fronte e della discesa in campo di Domenico Marzi, voluta fortemente da Nicola Zingaretti.
Degli attuali consiglieri comunali se ne ricandidano 23 su 32. Degli assessori 7 su 9. Sul piano delle previsioni, molto dipenderà da quanti saranno i votanti, specialmente al primo turno. La volta scorsa poco più di 27.000. In secondo luogo le percentuali di Mauro Vicano, Vincenzo Iacovissi e Giuseppe Cosimato saranno fondamentali anche per capire se si andrà al ballottaggio oppure no. Il centrodestra pensa di poter vincere ancora una volta al primo turno, il centrosinistra è convinto che se la partita arriva al ballottaggio, allora gli scenari possono mutare completamente. Il traino delle liste non sarà indifferente.
Saranno importanti, forse decisivi, i confronti a distanza: tra Partito Democratico e Fratelli d'Italia per esempio. Ma pure tra le civiche di Nicola Ottaviani e Domenico Marzi e tra quelle di Riccardo Mastrangeli e Michele Marini. Non soltanto però: nel centrodestra Lista per Frosinone e Frosinone Capoluogo sono attrezzate per risultati di rilievo. Nel centrosinistra il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli vorrà dimostrare di poter essere determinante dopo il cambio di campo. Come del resto Carlo Gagliardi, capolista della civica di Marzi.
Tornando al centrodestra, non va persa di vista la competizione interna: Fratelli d'Italia punta al primo posto, la Lega vorrà provare a rispondere. Forza Italia pure. Nel centrosinistra test importante per l'ex sindaco Michele Marini ma anche per Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) e Luigi Vacana (Piattaforma Civica). C'è quindi la prospettiva regionale, nel senso che il Campo Largo è stato voluto proprio per uniformare il quadro politico delle comunali con quello della maggioranza che sostiene Nicola Zingaretti. Il Pd guarda altresì al voto della lista, mentre il risultato del Movimento Cinque Stelle sarà sicuramente analizzato con attenzione.
Il candidato sindaco più giovane è Vincenzo Iacovissi (39 anni). Per il resto Riccardo Mastrangeli di anni ne ha 62 (da compiere), Mauro Vicano 64, Domenico Marzi 68, Giuseppe Cosimato 66 (da compiere). Tornando alla composizione delle liste, nel Partito Democratico ci sono i 4 consiglieri comunali uscenti: Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari, Norberto Venturi, Vincenzo Savo. Ma pure ex amministratori del calibro di Francesco Brighindi e Marco Gallon. Nella Lista Marzi troviamo Carlo Gagliardi, Alessandra Mandarelli, Vittorio Vitali, Antonio Facci, Sergio Paris, Armando Papetti.
Capolista di Piattaforma Civica è Giuseppe Patrizi. Nel Polo Civico Claudio Caparrelli, Debora Patrizi, Sara Bruni, Fernando Picchi, Fulvio Benedetti, Antonello Galassi. Nella civica di Michele Marini Andrea Turriziani e Maria Grazia Baldanzi. Alessandra Sardellitti capolista di Azione, nella civica di Vicano c'è Vincenzo Gentile. Massimo Calicchia e Gerardina Morelli guidano il Psi.
Nel centrodestra in Fratelli d'Italia c'è Paolo Fanelli, primo sindaco eletto direttamente nel 1995. Quindi i tre consiglieri comunali: Marco Ferrara, Sergio Crescenzi e Christian Bellincampi. Il presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini capolista di Forza Italia. Poi l'assessore Cinzia Fabrizi. Capolista della Lega l'assessore Rossella Testa. Nella Lista Ottaviani tre assessori (Massimiliano Tagliaferri, Angelo Retrosi, Valentina Sementilli) e due consiglieri comunali (Andrea Campioni, Giampiero Fabrizi). In quella di Riccardo Mastrangeli c'è, tra gli altri, Anselmo Pizzutelli, ex presidente del Laboratorio Scalo. Oltre a Gaetano Ambrosiano, fino a poche settimane fa segretario provinciale di Articolo Uno.
Nella Lista per Frosinone di Antonio Scaccia ci sono i consiglieri comunali Sergio Verrelli e Corrado Renzi, ma anche l'ex assessore Francesca Chiappini, responsabile politica della lista di Antonio Scaccia. Giuseppe Cosimato ha optato per una lista di 27 candidati al consiglio comunale. Tra i quali Raniero Zinoni. Tra le incognite, come dicevamo all'inizio, l'affluenza. Anche e soprattutto perché veniamo da oltre due anni di pandemia e questo è un fattore che andrà considerato. Per il resto sarà una campagna elettorale molto social. Ma il porta a porta mantiene indubbiamente un suo peso.