Una tornata elettorale che riguarda 8 Comuni, per un totale di 64.665 abitanti (54.402 elettori). Un test limitato sul piano numerico a livello provinciale, ma non su quello amministrativo. E neppure politico. Intanto perché contemporaneamente si voterà anche per cinque referendum. In secondo luogo c'è la "battaglia del capoluogo", strategica in previsione delle regionali del prossimo anno. Non solo: per molti protagonisti il risultato di Frosinone avrà un peso specifico non indifferente perfino nello scenario delle candidature a Camera e Senato.

Per il leader del Pd Francesco De Angelis per esempio. Ma anche per Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega e sindaco uscente del capoluogo.

Non è un elemento di secondo piano il fatto che abbia personalmente messo mano a due liste: Lega e civica.
In totale 64 candidati al consiglio comunale e la sensazione forte di una "somma" di risultati. Però si vota per eleggere sindaci e consiglieri comunali di Campoli Appennino, Castelnuovo Parano, Picinisco, Piedimonte San Germano, Pofi, San Biagio Saracinisco, San Giovanni Incarico. In totale i consiglieri comunali da eleggere sono 108. Le sezioni 48. In totale sono state presentate 39 liste e 25 candidature a sindaco. Un voto che va letto in due modi diversi.

Nei Comuni più piccoli sarà soprattutto amministrativo e nelle liste, come sempre, ci saranno esponenti che alle politiche sono schierati su posizioni molto diverse.
A Frosinone invece la caratterizzazione politica è inevitabile. Intanto per la posta in palio: la poltrona di sindaco di un capoluogo di provincia in una regione, il Lazio, che tra meno di dodici mesi torna alle urne.
Pure in questo caso per un "dopo" pesante perché Nicola Zingaretti termina il doppio mandato da Governatore. Ci sono stati molti scossoni negli schieramenti e anche nei partiti e nei gruppi consiliari.
Perfino in extremis.

In questi ventotto giorni di campagna elettorale verranno i leader nazionali a Frosinone. Per tre già c'è la data: parliamo di Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) e Carlo Calenda (Azione).
Se ne aggiungeranno altri e nei Democrat sicuramente Nicola Zingaretti si farà vedere. Il Campo Largo è stato voluto da lui, in prima persona. Alla fine però sarà altrettanto importante non perdere di vista la "ratio" delle comunali, che è quella dell'amministrazione del quotidiano, della garanzia di servizi efficienti. La gente si aspetta opere pubbliche, interventi di manutenzione, risposte in settori come l'ambiente, i trasporti, i servizi sociali.

Di tutto questo nel capoluogo si sta parlando in termini di polemiche, specialmente sul passato. Fino a questo momento si è discusso poco di futuro e programmazione, di idea stessa di una città che ha l'imperativo categorico di recuperare residenti.