Fin dall'inizio qualcuno aveva storto il naso, un consiglio comunale a ridosso delle festa, e questo è già accaduto altre volte, ma alle 19 e con 19 punti all'ordine del giorno ha lasciato senza parole sia i consiglieri che gli "addetti" al mestiere. Nonostante questo alle 18.50 tutti, o quasi, erano pronti ad affrontare il dibattito. Assenti alcuni consiglieri, sia di minoranza come Benedetto Leone, Massimiliano Mignanelli e Luca Fardelli, si di maggioranza come Gennaro Fiorentino, Daniele Longo ed Edilio Terranova, assente all'appello ma poi arrivato. Chi per motivi personali, chi per malattia, ma gli scranni sono rimasti vuoti.

Un'assise civica durata poco più di venti minuti e che ha lasciato tutti contrariati e con malumore. I lavori sono partiti ma, fin da subito, si è registrato qualche malumore.
In particolare il consiglieri di opposizione Renato De Sanctis ha preso la parola. «Il mio intervento è per porre all'attenzione dell'aula e del presidente due pregiudiziali, la prima mi riguarda personalmente e si tratta di un'esclusione di una mia interrogazione spedita tramite pec l'8 aprile lo stesso giorno della convocazione. Vorrei sapere in base a quale norma. La seconda invece riguarda proprio la convocazione del consiglio comunale e chiedo l'intervento del segretario per poter fare chiarezza. In riferimento al regolamento per quanto riguarda l'avviso di convocazione consegna e termini, deve essere consegnato ai consiglieri almeno cinque giorni interi e liberi prima di quello stabilito per la riunione. Quindi per me non si contano nè il giorno della convocazione nè quello del consiglio. Così, l'8 è stata inviata la convocazione, contando abbiamo il 9-10-11-11-13. Il Consiglio si sarebbe potuto fare quindi il 14».

Fin qui tutto in ordine in aula, ma le questioni sollevate da De Sanctis, di fatto, hanno scoperto un fianco. Perché a occhio, più o meno a tutti, i conti sembravano non tornare più. La presidente Di Rollo ha risposto alla prima questione: «Avevamo concordato in sede di conferenza di capigruppo che avremmo inserito all'ordine del giorno tutte le interrogazioni pervenute prima della seduta dei capigruppo, o comunque prima del consiglio comunale, a meno che non fossero urgenti o straordinarie. Abbiamo valutato la sua e non era di carattere urgente, quindi abbiamo deciso di non inserirla. Vedendo il regolamento le interrogazioni hanno un tempo massimo di un'ora e mezza di discussione quindi con le interrogazione pervenute prima della conferenza dei capigruppo già stiamo oltre i termini e mi sembrava inutile, quindi, inserire un'altra interrogazione e andare ancora oltre i termini previsti dal regolamento».

De Sanctis ha incalzato ancora: «Accetto le eccezioni di un accordo che francamente non ricordo, però vorrei evidenziare che se ora in qualche modo deroghiamo a quello che è il regolamento, andiamo a finire inesorabilmente in un vicolo cieco creando dei precedenti». La Di Rollo ha aggiunto: «Inoltre le interrogazioni possono avere 15 minuti tra esposizione domande e risposte ma possono durare anche tre minuti quindi ufficialmente non si sa quanto è il tempo». De Sanctis non si è mostrato del tutto d'accordo, invitando a optare per un tempo massimo consuntivo. Sulla questione ha sollecitato un chiarimento anche il consigliere Petrarcone.

Poi il segretario comunale ha preso la parola per rispondere alla seconda questione: «La programmazione del consiglio comunale era da giovedì in poi, nella conferenza dei capigruppo invece è stato chiesto di anticiparlo ad oggi mercoledì ndr e quindi i cinque giorni». Il segretario ha confermato quindi l'interpretazione della norma da parte di De Sanctis. «Era stato infatti programmato così inizialmente, per giovedì ha continuato il segretario comunale ma è stato chiesto in conferenza di anticiparlo. Dobbiamo quindi fermarci in questo momento».

Fontana non era presente ma prende la parola: «Io non ne sapevo niente, ma se qualcuno che c'era può spiegare». De Sanctis ha spiegato: «È stata fatta una scelta per permettere una larga partecipazione, anche in virtù delle prossime feste pasquali. Quando però si è fissato il consiglio comunale per oggi si pensava che fosse fatto secondo le norme, invece è stato sbagliato. Ma la nostra presenza qui sana anche questa problematica».

Di diversa opinione il segretario comunale che, riguardo ai consiglieri assenti ha detto: «Chi non c'è potrebbe presentare ricorso avverso ai procedimenti che andiamo ad adottare, ma qui si parla di debiti fuori bilancio. Il consiglio si interrompe qua». Ha chiuso la discussione il sindaco: «Non dobbiamo creare dei precedenti e come ha evidenziato il segretario ci sono degli argomenti delicati da discutere e sui quali deliberare».