Alla possibilità di un terzo mandato anche per i sindaci delle città più grandi il presidente dell'Upi Lazio Antonio Pompeo crede molto. Sul punto, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera nei giorni scorsi, Pd e Lega avrebbero raggiunto un accordo politico. Democrat e Carroccio sono i partiti con il più alto numero di primi cittadini, molti dei quali, considerando i 345 parlamentari in meno, rischiano di trovarsi senza prospettive. Vicini alla conclusione del secondo mandato ci sono, per esempio, sindaci come Antonio Decaro (Bari), Dario Nardella (Firenze), Mattia Palazzi (Mantova), Giorgio Gori (Bergamo), Emilio Del Bono (Brescia), Matteo Ricci (Pesaro).

Recentemente in Senato è stata approvata una modifica alla legge Pella, che consente la possibilità di rielezione ai sindaci dei Comuni fino a 5.000 abitanti. Il punto decisivo sarà rappresentato dal disegno di legge di riforma del Testo unico degli enti locali, che il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese dovrebbe presentare al Governo. Poi inizierebbe l'iter parlamentare. La possibilità del terzo mandato per i sindaci dei Comuni più grandi aprirebbe la strada ad analogo scenario per i presidenti delle Province. A questo punto, però, bisognerà vedere anche i tempi di un'operazione del genere.

Il secondo mandato di Antonio Pompeo termina il 31 ottobre prossimo e le elezioni per la scelta del nuovo presidente dovranno tenersi entro i successivi novanta giorni. Peraltro Pompeo è al secondo mandato pure come sindaco di Ferentino. Intanto giovedì 14 aprile si riunirà il consiglio provinciale, con all'ordine del giorno anche l'istituzione delle commissioni consiliari. Esiste uno schema e per quanto riguarda le presidenze delle stesse, due dovrebbero andare alla Lega, una al Partito Democratico, una al Polo Civico. Daniele Maura, consigliere di Fratelli d'Italia, dice: «Noi abbiamo deciso di non esprimere presidenti di commissione e avevamo chiesto alla Lega di fare altrettanto. Ma evidentemente hanno effettuato altre valutazioni. Credo che ci sarebbero le condizioni per poter svolgere un'azione di opposizione alla Provincia, pur nel rispetto del profilo di un ente di secondo livello».

Quindi Daniele Maura aggiunge: «Fratelli d'Italia punta ad essere il primo partito a cominciare dalle elezioni comunali di Frosinone. Nei giorni scorsi abbiamo tenuto un importante convegno con la partecipazione del capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida, del coordinatore regionale Paolo Trancassini e del presidente provinciale Massimo Ruspandini. Nel capoluogo vogliamo fare la differenza e l'obiettivo è alla nostra portata». Sono quattro le commissioni del consiglio provinciale. Della commissione Lavori pubblici ed attività tecniche dovrebbero far parte Andrea Amata (Lega), Daniele Maura (Fratelli d'Italia), Gaetano Ranaldi (Pd), Alessandro Rea (Polo Civico) e Luigi Vacana (Provincia in Comune). Come presidente dovrebbe essere eletto Alessandro Rea, come "vice" Daniele Maura.

Quindi la commissione Sviluppo e tutela del territorio. Questa la possibile composizione: Riccardo Ambrosetti (Fratelli d'Italia), Enrico Pittiglio (Pd), Gianluca Quadrini (Lega), Gaetano Ranaldi (Pd) e Alessandro Rea (Polo Civico). Per la presidenza il designato è Gianluca Quadrini (Lega), mentre il "vice" dovrebbe essere Gaetano Ranaldi. Poi la commissione Programmazione e regolamenti.
La composizione prevista è la seguente: Andrea Amata (Lega), Alessandro Cardinali (Polo Civico), Antonella Di Pucchio (Pd), Daniele Maura (Fratelli d'Italia), Alessandro Mosticone (Pd).

Per la presidenza c'è Andrea Amata (Lega), per la vicepresidenza Alessandro Mosticone (Pd). Infine, la commissione Partecipate della Provincia. La possibile composizione: Riccardo Ambrosetti (Fratelli d'Italia), Antonella Di Pucchio (Pd), Alessandro Mosticone (Pd), Luigi Vacana (Provincia in Comune), Luca Zaccari (Lega). La designata alla presidenza è Antonella Di Pucchio (Pd).
Riccardo Ambrosetti (FdI) dovrebbe essere il "vice".