Ci sono tutti e già questo fa capire quanto sono importanti per il Pd le prossime elezioni comunali di Frosinone. E la sala del Dream Cinema è piena. Il tema dell'incontro è come far rinascere il Lazio, impostando la ripartenza di Frosinone. Ma in primo piano restano le amministrative di giugno. Un crocevia, anche politico. Il candidato sindaco Domenico Marzi arriva insieme al consigliere provinciale Luigi Vacana (Piattaforma Civica). Subito Nicola Zingaretti lo abbraccia. È un segnale chiarissimo.

Francesco De Angelis è con Francesco Scalia: un altro segnale. C'è Simone Costanzo. Sul palco, con il Governatore Nicola Zingaretti, il senatore e segretario regionale Bruno Astorre, il segretario provinciale Luca Fantini, i consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti, il presidente della Provincia Antonio Pompeo.

In prima fila, tra gli altri, il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, il presidente del Consorzio industriale del Lazio Francesco De Angelis. Tantissimi gli amministratori del Pd presenti. Si nota il capogruppo al Comune di Frosinone Angelo Pizzutelli. Ci sono pure Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) e Gianfranco Pizzutelli (Polo Civico). Prove tecniche di Campo Largo per le comunali di Frosinone.

Ad aprire i lavori ci pensa Luca Fantini. Parla della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, alle porte dell'Europa. Ricorda «il ruolo del Pd dell'allora segretario Nicola Zingaretti nell'arginare i sovranismi e rafforzare l'Unione Europea». Ringrazia Francesco De Angelis «per l'enorme lavoro svolto per allargare il campo per le comunali di Frosinone». Poi va dritto al cuore del problema, rilevando: «Le elezioni di Frosinone sono cruciali per il nostro partito e per l'intero gruppo dirigente. Non possiamo permetterci sbagli. Affronteremo questo appuntamento con il miglior candidato sindaco possibile, Domenico Marzi. Con la sua storia, con la sua esperienza ci condurrà alla vittoria».

Sul palco sale Domenico Marzi. Argomenta: «Siamo pronti a battere gli avversari. Dovremo essere capaci di illustrare il nostro programma, ma anche di confutare la narrazione di chi dirà di aver fatto mirabilie in dieci anni. Quando sappiamo che non è così. Nelle precedenti occasioni ho sempre guardato al successo elettorale come uno strumento per amministrare. Stavolta mi pongo un obiettivo in più: far diventare il Pd il primo partito in città e poi nell'intera provincia».

Di «forza trainante del Pd» parla pure Antonio Pompeo. Mentre Mauro Buschini, dopo una lunga disamina di quasi dieci anni di amministrazione regionale, effettua pure un passaggio mirato. Rilevando: «Abbiamo dimostrato, nei momenti di difficoltà, di saper rinunciare alle poltrone. E questo mi consente oggi di potervi guardare dritto negli occhi. Come quando, a 14 anni, entrai a far parte della Sinistra Giovanile guidata da Nicola Zingaretti».

Sara Battisti, consigliere regionale ma pure vicesegretario del Pd laziale, accende i riflettori «sulle tante cose che abbiamo fatto e stiamo facendo in un Paese nel quale impera il "benaltrismo", che serve solo a spostare l'attenzione». Bruno Astorre chiosa: «In dieci anni l'Amministrazione Zingaretti ha cambiato il volto della Regione Lazio. Oggi dico che vale la pena continuare».

Chiusura affidata a Nicola Zingaretti. Il presidente della Regione Lazio torna sulle dimissioni da segretario nazionale del partito di un anno fa. Notando: «Non ho usato il piccone, ma in quel momento serviva uno schiaffo e oggi ringrazio Enrico Letta per il grande lavoro fatto in dodici mesi». Quindi Zingaretti sottolinea l'importanza della continuità politica e amministrativa. Dichiarando: «In nove anni di presidenza della Regione ci sono stati tanti presidenti del consiglio: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte (due volte), Draghi. E cinque diversi sindaci di Roma». Superflua ogni interpretazione.

Poi una rivendicazione d'orgoglio: «Abbiamo vinto nei giorni in cui si perdeva». Evidente il riferimento al successo bis alla Regione del 4 marzo 2018,quando contemporaneamente il Pd di Matteo Renzi franava alle politiche. Poi l'endorsement, forte ed esplicito, alla candidatura a sindaco di Frosinone di Domenico Marzi. Dice Nicola Zingaretti: «Dovremo combattere, e contate pure su di me, per dare a Frosinone un grande sindaco come Domenico Marzi. Dovremo gettare il cuore oltre l'ostacolo, sentire l'odore della polvere della battaglia politica, affermando i nostri valori»