L'ora della verità scoccherà domenica. Forse. Perché soprattutto nel Partito Democratico in questa fase gli imperativi categorici si trasformano in... penultimatum. Nel senso che sembra non arrivare mai una decisione definitiva. C'è un continuo rimandare da settimane, segno di una difficoltà evidente in un quadro che è cambiato già molte volte.

Le scelte dei big Per domenica sera Stefania
Martini, presidente e commissario del circolo frusinate dei Democrat ha convocato un vertice con i consiglieri comunali e gli altri esponenti cittadini del partito. Per capire chi sarà candidato nella lista del Pd per le comunali. Soprattutto per quanto riguarda i big. Nessun problema per il capogruppo Angelo Pizzutelli e per il consigliere Vincenzo Savo. Per il resto è tutto da vedere. L'ex sindaco Michele Marini si sta consultando con i suoi fedelissimi. Da un lato c'è l'esigenza di Marini di rientrare sulla scena politica e le elezioni comunali potrebbero rappresentare l'occasione giusta. Dall'altro lato c'è la difficoltà, soprattutto per i fedelissimi, di superare la frattura tra Marzi e Marini del 2012.

In ogni caso l'ex primo cittadino ci sta lavorando. In prolungata fase di riflessione pure il presidente dell'ordine dei medici Fabrizio Cristofari e il dottor Norberto Venturi. È evidente che la contemporanea candidatura a sindaco di Mauro Vicano rappresenta un elemento che dovrà essere considerato.

La coalizione Sul versante del progetto di costruire il Campo Largo, è arrivato il sostegno a Marzi di Articolo Uno e di Demos. In una nota congiunta Francesco De Angelis e Luca Fantini rilevano: «Accogliamo con grande piacere l'adesione di Articolo Uno al nostro progetto sulle prossime elezioni amministrative di Frosinone.

Intanto perché è un soggetto politico che proviene dalla nostra stessa storia e con il quale torniamo a camminare insieme anche grazie al grande lavoro portato avanti dal Partito Democratico e grazie alla figura di Memmo Marzi. Abbiamo avuto un confronto costruttivo, nell'ottica di un progetto che guardi allo
sviluppo della città capoluogo ma che nello stesso tempo non lasci indietro i più deboli e ci
siamo trovati d'accordo nell'affrontare una campagna elettorale presentando un programma progressista e che rivolga grande attenzione ai temi ambientali, sociali, occupazionali. Che si rivolga ai giovani senza dimenticare gli anziani e le persone vulnerabili. Desideriamo una città in cui i nostri ragazzi abbiano intenzione di continuare a vivere e costruire il proprio futuro, e non un capoluogo di provincia che negli ultimi dieci anni ha visto perdere sempre più abitanti».

Aggiungono: «La figura di Domenico Marzi, voluta dal Partito Democratico con entusiasmo, può mettere insieme tutto questo, con un candidato sindaco che ha già dimostrato di sapere dare un volto nuovo alla città. Quello con Articolo Uno è solo l'ultimo degli avvicinamenti alla coalizione, dopo quello dei
giorni scorsi di Demos, con Luigi Maccaro e Maria Grazia Baldanzi. Il nostro Campo Largo trova quindi dei nuovi alleati con cui iniziare un percorso che porti ancora una volta Memmo Marzi alla guida della città di Frosinone». A questo punto si attendono le scelte del Movimento Cinque Stelle. Nello schema indicato da Francesco De Angelis, ma pure dal senatore e segretario regionale Bruno Astorre, il punto di partenza dell'alleanza deve avere un respiro nazionale e regionale. Dunque, asse tra Pd, Movimento Cinque Stelle e Articolo Uno. Chiaramente ci sarà anche la Lista Marzi.

Botta e risposta al vetriolo Domenico Marzi, candidato sindaco del centrosinistra, attacca: «Dopo la figuraccia internazionale del leader leghista Matteo Salvini, che anche l'altro ieri ha evitato di condannare Putin per l'assurdo conflitto ucraino, mi chiedo: in occasione delle elezioni amministrative, Salvini sarà a Frosinone per sostenere la candidatura del dottor Mastrangeli, evidente espressione del neo leghista Ottaviani? Qualora dovesse verificarsi tale eventualità, dovremmo avere cura di regalare loro la maglietta di Putin. E pensare che solo qualche giorno fa, i tifosi locali del presidente russo parlavano di Politburo in riferimento alla nostra assemblea per la scelta del candidato…».

Dal centrodestra arriva la nota di risposta a firma del Comitato per le Primarie. Nella quale si legge: «Ancora una volta il candidato a sindaco del Politburo del Pd dimostra di voler gettare la palla in tribuna parlando solo di Putin, della guerra in Ucraina e, in futuro, magari anche delle missioni spaziali sulla luna, perché sa di non poter dire nulla sulle elezioni comunali, come quelle che si terranno nella prossima primavera. Quando si affronterà, davvero, la questione della chiusura dell'ex sede della Banca d'Italia, a Frosinone (trasformata dall'Amministrazione Ottaviani nel nuovo palazzo comunale), il candidato del Pd si accorgerà che la decisione di chiuderla venne presa
dall'istituto aureo di via Nazionale nel 2007, proprio quando lui era sindaco, senza che si registrasse la levata, da parte sua, di neppure mezzo scudo.

L'unica evidenza che il candidato del Pd lascia alla città, in questi suoi primi giorni di campagna elettorale è che, obiettivamente, non potrà mai essere assimilato a Carlo Alberto Savoia di Carignano, meglio conosciuto come Re Tentenna. Il re di Sardegna e principe di Savoia, infatti, solo per due volte tentennò, in due anni, rifiutandosi di firmare lo Statuto, mentre il candidato
del Pd, in appena due settimane, ha cambiato idea ben 4 volte, prima dichiarando di rifiutare, poi di accettare, per poi rifiutare ancora, ed infine riaccettare, da ultimo, una candidatura a sindaco che, evidentemente, arriva abbondantemente fuori termine massimo.

Dia un bell'esempio di democrazia, senza passare per le guerre drammatiche che si combattono a migliaia di chilometri da noi, cimentandosi nelle primarie con gli altri candidati a sindaco della sinistra e permettendo alla propria parte politica di scegliere il più rappresentativo, con una piccola ma efficace iniezione di rinnovamento».