Primarie e Campo Largo, ma ci saranno candidati espressi dal Pd? Il nodo da sciogliere è questo nel centrosinistra. O meglio: in una parte di centrosinistra, quella dove ci sono i Democrat. La riunione del circolo cittadino è ruotata interamente attorno a questo ragionamento.

Tra Vicano e Marini
Mauro Vicano ha ufficializzato da settimane la sua candidatura a sindaco, sostenuto da due liste civiche: Mauro Vicano Sindaco e Una squadra per Frosinone. Nel Partito Democratico in diversi pensavano che la strada fosse già tracciata. E cioè primarie dell'intera coalizione di centrosinistra, con in campo lo stesso Vicano, Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) e Christian Bellincampi (Piattaforma Civica). Ma ad un certo punto è stato proprio Stefano Pizzutelli a sollevare il problema e a dire no. Da quel momento in poi lo scenario è cambiato. Perché per oltre un anno Francesco De Angelis, leader di pensare Democratico, aveva lavorato proprio per le primarie e per il Campo Largo.

Creando i presupposti per un'alleanza anche con il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli e con la lista di Carlo Gagliardi e Carmine Tucci. Inoltre, esponenti come Angelo Pizzutelli e Vincenzo Savo sosterranno comunque Vicano. Nel Pd però c'è anche chi guarda ad altre opzioni. Una in particolare: Michele Marini. C'è un problema però: l'ex sindaco scenderebbe in campo soltanto nel caso l'intero centrosinistra fosse unito. E senza primarie. Condizioni che non ci sono. Eppure c'è chi non demorde e vede una subordinata: la partecipazione di Michele Marini alle primarie come candidato del Pd. Con il sostegno dell'intero circolo frusinate. Pure in tal caso però non mancherebbero i problemi. Intanto perché in diversi sono già schierati con Vicano. In secondo luogo, però, c'è pure chi, come lo stesso Marini, chiede ai Democrat di non limitarsi a fare come "gli osservatori dell'Onu".

Per tutti questo motivi il sentiero è strettissimo. Il modello Regione Lazio Quindi c'è la linea del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Il quale a Controcampo, i colloqui con i leader politici del direttore del Il Messaggero Massimo Martinelli, trasmesso sul sito del quotidiano, parlando delle prossime elezioni nel Lazio, ha affermato: «Adesso dobbiamo governare bene, abbiamo un altro anno e mezzo per fare bene, questa deve essere una ossessione positiva. Poi bisogna fare le primarie.
Dopo la chiusura di un decennio di riscossa, su decisioni così importanti costruiamo un campo largo, sia con i partiti che con le forze sociali, e poi decidiamo insieme programma e persone con un grande bagno popolare. La nostra comunità si aspetta questo».

Concetto subito ripreso dal consigliere regionale Mauro Buschini, che ha affermato: «Sono d'accordo con il presidente Nicola Zingaretti rispetto agli impegni dei prossimi mesi in Regione Lazio: continuare a governare bene , ampliare il più possibile la nostra coalizione ed indire le primarie per le scelte del 2023. Le parole di Zingaretti sono coerenti con l'impostazione di questi anni, che ha prodotto risultati tangibili per la nostra regione. Ha ragione, inoltre, quando afferma che il nostro popolo si aspetta questa impostazione e questo impegno, affinché il cambiamento non si fermi e la nostra regione non faccia passi indietro. Primarie e Campo Largo, dunque, in una alleanza che coinvolga partiti, movimenti ed il civismo che guarda a noi con grande interesse». Per le comunali di Frosinone, però, il Campo Largo potrebbe prevedere al momento la partecipazione del Pd, Azione, Italia Viva e le liste civiche, anche quelle provenienti dal centrodestra.

L'altro centrosinistra
Il Psi di Gianfranco Schietroma da ottobre presiede e partecipa alle riunioni di un altro tavolo del centrosinistra. L'idea è quella di una coalizione con Più Europa e alcune civiche. Il candidato sindaco potrebbe essere Vincenzo Iacovissi, vicesegretario nazionale dei Socialisti. Poi c'è Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune), che ha pure il sostegno di Possibile e Sinistra Italiana. Anche ieri mattina c'è stato un confronto tra Schietroma e Pizzutelli. A dimostrazione che un canale di confronto è rimasto aperto. Quindi c'è Articolo Uno di Gaetano Ambrosiano. Infine, il Movimento Cinque Stelle, che non fa parte del centrosinistra ma che però potrebbe essere tenuto in considerazione nel caso di costruzione di un Fronte progressista. Cinque anni fa si presentò con un suo candidato a sindaco. Sia i Cinque Stelle che Frosinone in Comune hanno posto il veto sull'opzione Vicano, anche alle primarie.

La tregua fragile
La via di uscita individuata dal Pd è questa: indire le primarie aperte con chi ci sta. Una soluzione formale che potrebbe tenere unita una parte di campo del centrosinistra. Alla fine però il pallino resta nelle mani del Pd. Sia del circolo cittadino che della federazione provinciale. E dello stesso Francesco De Angelis. Nel 2012 e nel 2017 il centrosinistra ha subìto due sconfitte diverse nelle modalità ma simili per le condizioni nelle quali sono maturate. Cioè la divisione profonda. Tra Domenico Marzi e Michele Marini all'inizio, poi tra Fabrizio Cristofari e lo stesso Michele Marini. Per questo De Angelis ha chiesto come condizione imprescindibile una scelta unitaria da parte del Pd.
Perché soltanto in questo modo si potrà provare a condividere politicamente delle scelte delicate.
Evitando che poi la responsabilità politica ricada soltanto su alcuni. La posta in palio dell'eterna partita a scacchi giocata sull'orlo di una crisi di nervi è tutta qui.