La politica ha le sue regole, che guardano ai voti ottenuti ma anche agli equilibri. E perfino alle prospettive. Per questi motivi non sarà affatto semplice per il presidente della Provincia Antonio Pompeo procedere all'affidamento delle deleghe ai consiglieri.
In particolare ad una delega, quella della vicepresidenza. In corsa ci sono Luigi Vacana (Provincia in Comune) e Alessandro Cardinali (Polo Civico). Ma siccome non è scontato che si raggiunga un'intesa che stia bene ad entrambi, c'è chi non esclude una terza opzione, quella che conduce ad Antonella Di Pucchio (Pd). Sul tavolo di Pompeo le valutazioni sono diverse.
Luigi Vacana è il vicepresidente uscente: ha ottenuto 7.443 voti ponderati sui 10.717 della lista. Con il centrosinistra e con Pompeo ha un rapporto politico ormai consolidato. E alle comunali di Frosinone è pronto a lanciare la Piattaforma Civica e a indicare Christian Bellincampi come candidato sindaco alle primarie di coalizione.
Il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli di consiglieri provinciali ne ha eletti due (mettendo in fila 13.592 voti ponderati): Alessandro Cardinali (5.293) e Alessandro Rea (3.826). La lista è già presente in consiglio comunale a Frosinone e fa parte della maggioranza che sostiene Nicola Ottaviani. Ma alle amministrative di giugno (oppure di ottobre: dipende dall'evoluzione delle curve della pandemia) potrebbe schierarsi nel Campo Largo del centrosinistra, assumendo quella connotazione "trasversale" che piace moltissimo a Francesco De Angelis.
In entrambi i casi Pompeo dovrà effettuare quindi molte considerazioni. Luigi Vacana e Alessandro Cardinali puntano entrambi al ruolo di "vice". Ma cosa succederebbe se poi l'escluso non accettasse la decisione? In aula c'è una sola donna su dodici consiglieri: Antonella Di Pucchio. È stata anche la più votata, con 7.497 preferenze ponderate. Nel Pd è arrivata davanti ad esponenti del calibro di Enrico Pittiglio (7.895), Gaetano Ranaldi (7.093) e Alessandro Mosticone (5.101). A suo "sfavore" giocano le circostanze di appartenere allo stesso partito e alla medesima "corrente" (Base Riformista) del presidente Pompeo.
Però negli ultimi otto anni, da quando cioè è entrata in vigore la legge Delrio, l'attribuzione della vicepresidenza non è mai stata semplice. E non sono mancati i colpi di scena. Ergo, mai dire mai.