In teoria è tutto semplice: da una parte il centrodestra, dall'altra il centrosinistra. Ma il quadro delle prossime comunali di Frosinone, fissate per giugno 2022 (Covid permettendo), in realtà è più complesso. Intanto perché nelle due coalizioni ci sono i "non allineati". In secondo luogo peserà moltissimo il fattore "liste civiche trasversali", che saranno costruite proprio per portare voti in uno schieramento dopo averli tolti all'altro.
L'altro centrosinistra
Ivano Alteri, esponente di Frosinone di Articolo Uno, rileva: «Le dichiarazioni ultime di Gaetano Ambrosiano, segretario provinciale di Articolo Uno, il mio partito, sono quanto meno sorprendenti. In una nota pubblicata nei giorni scorsi sulla stampa locale, afferma che "a Frosinone si continua a sbagliare, procedendo nella direzione di costruzione di un progetto di coalizione basato sul civismo". Per poi aggiungere: "Se l'impostazione di partenza è civica, svuotando il ruolo politico delle rappresentanze, è evidente che si stanno aprendo le porte a figure e personaggi che poco hanno a che fare con la nostra cultura"». Aggiunge Alteri: «Ma questa impostazione da lui enunciata è esattamente quella del tavolo del nuovo centrosinistra costituito il 9 ottobre scorso, fino a costringere la restante parte della sezione cittadina del partito ad abbandonarlo, e così costringendo me alle dimissioni da coordinatore cittadino di Articolo Uno allo scopo di mantenere coerentemente gli impegni assunti».
Rileva ancora Ivano Alteri: «Da oltre un anno e mezzo, la parte del Pd guidata da Francesco De Angelis, mai smentito dai rappresentanti ufficiali del suo partito, va annunciando il nome del candidato sindaco, l'alleanza col Polo Civico, che ancora attualmente sostiene il sindaco leghista Nicola Ottaviani, il ricorso alle primarie per legittimare a posteriori quella scelta; con l'intenzione di aggregare, poi, i partiti del centrosinistra. La sezione cittadina di Articolo Uno, di cui ero uno dei coordinatori con Alberto Gualdini, ha giudicato quell'impostazione inaccettabile. Ed ha perciò assunto l'iniziativa, con altri, di costituire il tavolo del centrosinistra riuscendo a coinvolgere tutti i partiti dell'area; a cominciare dal Pd, presente sin dalla prima riunione nella persona di Stefania Martini. Lo scopo unitario del tavolo era e resta la ricostruzione del nuovo centrosinistra, proprio per dare una base sociale e politica alla coalizione più ampia e non aprire "le porte a figure e personaggi che poco hanno a che fare con la nostra cultura". Incredibilmente proprio il segretario provinciale di Articolo Uno, partito protagonista principale del tavolo, ha invece iniziato con i suoi tentativi di distruzione di quella stessa impostazione che ora rivendica».
Quindi Ivano Alteri affonda il colpo. Rilevando: «È evidente, a questo punto, che la guida incerta di Articolo Uno a livello provinciale può costituire un serio problema alla ricostruzione di una base sociale e politica per la buona amministrazione delle nostre città, a partire dal Comune capoluogo. Il che forse renderebbe opportuna un'attenta verifica, da parte dell'assemblea provinciale del partito e dei livelli superiori, sia della linea politica imposta dal segretario reggente, sia dello stesso segretario, allo scopo di fornire stabilità al partito e chiare garanzie a tutti i potenziali alleati. Articolo Uno lo deve al tavolo del 9 ottobre, alla buona politica e ai cittadini ciociari». Evidente lo scontro durissimo all'interno proprio di Articolo Uno. A questo tavolo è rimasto il Psi di Gianfranco Schietroma.
Il Campo Largo
L'orizzonte del leader del Pd Francesco De Angelis è quello del Campo Largo. Nei giorni scorsi, in una nota congiunta, è stato sottolineato: «Pd, Movimento 5 Stelle, Articolo 1, Demos, Possibile, Frosinone in Comune, Lista Cristofari, Europa Verde-I Verdi e Sinistra Italiana hanno deciso di avviare un percorso comune per una proposta unitaria e progressista in vista delle prossime elezioni amministrative di Frosinone del 2022».
E ancora: «Le forze politiche, che si sono auto-convocate in data 20 dicembre presso la Saletta delle Arti, hanno tutte manifestato la volontà di esplorare le possibilità programmatiche per dare avvio ad una coalizione capace di rappresentare un'alternativa reale alla destra e ai dieci anni di amministrazione che ha governato la città. Obiettivo primario del coordinamento è quello di lavorare da subito per costruire un documento programmatico generale, da cui partire, per un confronto con le parti sociali della città, associazioni, movimenti, realtà giovanili e studentesche». Rilevando ancora: «A questo si aggiunge la volontà, da subito, di essere chiari su modalità e criteri per la selezione della candidata o del candidato alla carica di sindaca/o che, per tutte le realtà interessate, deve necessariamente essere una figura capace di rinsaldare ed essere un plus per la coalizione stessa e, soprattutto, per la comunità cittadina. Il coordinamento che si è costituito vuole da subito lavorare per costruire insieme ai cittadini e a tutte le forze sociali un percorso che si riconosce nei valori progressisti e nei principi generali di giustizia ambientale, transizione ecologica, diritti sociali e civili, inclusione sociale, parità di genere, cultura e politiche giovanili. Tutto questo per delineare un perimetro politico definito all'interno del quale partiti e liste civiche possano trovare uno spazio chiaro e una prospettiva capace di immaginare e costruire un progetto nuovo per la città di Frosinone».
Non c'erano Azione e Italia Viva. Oltre naturalmente al Psi. Il Pd però confida di portare presto al tavolo del centrosinistra anche Alessandra Sardellitti (Azione) e Valentina Calcagni e Germano Caperna (Italia Viva). Questo è il punto di partenza. Ma l'obiettivo è quello di allargare la coalizione anche al Polo Civico e alla lista di Carmine Tucci e Carlo Gagliardi. Per quanto concerne la candidatura a sindaco, uscirà dalle primarie. Alle quali si candideranno sicuramente Mauro Vicano, Stefano Pizzutelli e Christian Bellincampi.