Alatri e Sora alle urne per scegliere il nuovo sindaco. Come per il primo turno, anche per i ballottaggi si voterà oggi, domenica, fino alle 23 e domani fino alle 15. Stando ai dati ufficiali, resi noti dal Ministero dell'Interno, alle 19.00 aveva votato in provincia il 33,65% degli aventi diritto; alla stessa ora, al primo turno, l'affluenza alle urne era stata del 39,95%. 

Nel dettaglio, ad Alatri alle 19.00 si era recato il 33,89% degli elettori, contro il 40,21% di due settimane fa; mentre a Sora il 33,42%, contro i 39,69% del primo turno. L'affluenza è dunque in calo. 

Oggi e domani ad Alatri e Sora si giocano i tempi supplementari della partita del 3 e 4 ottobre. Ad Alatri la sfida è tra Maurizio Cianfrocca ed Enrico Pavia. A Sora invece duello tra Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni. Ma al secondo turno si riparte da zero a zero, senza più la spinta dell'esercito dei candidati al Consiglio del primo turno. 

C'è grande attesa per i risultati di queste elezioni comunali in provincia di Frosinone. Quest'oggi è iniziata la due giorni di ballottaggio nei due Comuni, tra i 24 interessati dal voto nell'ultima tornata elettorale, ancora senza sindaco. Parliamo di Sora, dove la popolazione è chiamata a scegliere tra Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni, ed Alatri, dove la fascia di primo cittadino è contesa tra Maurizio Cianfrocca ed Enrico Pavia. Alle 12.00 di oggi, domenica 17 ottobre 2021, questi sono i primi dati sull'affluenza: il 10,43% degli aventi diritto ha espresso la propria preferenza nel comune di Alatri, mentre a Sora ha votato l'11,39% (dati riportati dal Ministero degli Interni). 

di: La Redazione

Uno contro uno. Senza più la spinta dell'esercito dei candidati al Consiglio del primo turno. Con il sostegno dei partiti e delle coalizioni che li hanno appoggiati dall'inizio. Ma anche con l'impulso derivante dagli accordi raggiunti negli ultimi dieci giorni. Molti dei quali diventeranno noti soltanto dopo. Il ballottaggio è tutto questo e molto di più. Oggi e domani ad Alatri e Sora si giocano i tempi supplementari della partita del 3 e 4 ottobre. Ad Alatri la sfida è tra Maurizio Cianfrocca ed Enrico Pavia. A Sora invece duello tra Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni. Ma al secondo turno si riparte da zero a zero.

Affluenza e schieramenti
Ad Alatri due settimane fa ha votato il 71,08% degli aventi diritto, mentre cinque anni fa la percentuale era stata del 78,23%. A Sora invece alle urne si è recato il 67,11%, contro il 69,34% della volta precedente. Al ballottaggio la percentuale solitamente flette di molto.
Nel 2016 ad Alatri fu del 62,42%, a Sora del 58,35%.
Si tratta di un parametro importante, perché è chiaro che può spostare molto. Ed è per questo che per i protagonisti l'imperativo categorico resta quello di convincere quanti più elettori del primo turno a tornare ai seggi. Ad Alatri Giuseppe Morini non poteva essere ricandidato dopo i due mandati consecutivi. E il centrosinistra guidato da Fabio Di Fabio è rimasto fuori dal secondo turno. Maurizio Cianfrocca è sostenuto dal centrodestra e da civiche, mentre Enrico Pavia da una coalizione civica. A Sora invece il sindaco uscente Roberto De Donatis si è fermato al primo turno. A contendersi la fascia tricolore sono Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni. Entrambi alla guida di alleanze civiche. Ma con Di Stefano è schierato pure il Pd, che ha presentato una lista senza il simbolo. Però è chiaro che in realtà il fattore trasversale è destinato a giocare un ruolo importante. Potrebbe essere perfino decisivo.
Sia nel centrodestra che nel centrosinistra non mancano i "ribelli". Si è visto nelle dinamiche del voto disgiunto al primo turno. E in questi quindici giorni tutti hanno provato a raggiungere intese (più "contro" che "pro") in grado di fare la differenza. Ma bisognerà vedere se queste intese reggeranno alla prova del segreto dell'urna.

I confini dei partiti
Il Pd, fuori dal ballottaggio nella ormai ex roccaforte di Alatri, punta tutto sulla vittoria di Luca Di Stefano a Sora. Perché altrimenti una doppia sconfitta nei due Comuni con oltre 15.000 abitanti (gli unici nei quali sono riconoscibili le liste dei partiti) sarebbe complicata da gestire. Lo sa il segretario Luca Fantini, lo sanno Francesco De Angelis, Sara Battisti e Mauro Buschini.
Lo sa pure Antonio Pompeo, che però a Sora non ha mai smentito l'appoggio ad Eugenia Tersigni, sostenuta fra gli altri dal vicepresidente della Provincia Luigi Vacana. Per quanto riguarda il centrodestra, invece, è evidente che guarda al risultato di Alatri. Dopo essere rimasto fuori dal ballottaggio a Sora. Dove le lacerazioni della pre campagna elettorale hanno lasciato il segno.
Alatri diventa fondamentale. Per la Lega del coordinatore provinciale Nicola Ottaviani, per Fratelli d'Italia del senatore Massimo Ruspandini, per Forza Italia di Claudio Fazzone. Ma si tratta in ogni caso, sia per il Pd che per il centrodestra, di valutazioni che non faranno la differenza. Perché l'intero turno elettorale, perfino ad Alatri e Sora, ha fatto registrare un arretramento ulteriore dei partiti in provincia di Frosinone. A vantaggio delle liste civiche. Con i leader che preferiscono contarsi sui singoli candidati.
Paradossalmente il vero test per i partiti sarà quello delle provinciali, dove votano sindaci e consiglieri. Gli addetti ai lavori. È un elemento da tenere presente.

Il fattore Capitale
Riflettori nazionali puntati su Roma, con il testa a testa tra Enrico Michetti (centrodestra) e Roberto Gualtieri (centrosinistra). Il risultato della Capitale da sempre anticipa gli scenari nazionali. Cinque anni fa la vittoria di Virginia Raggi aprì la strada al successivo trionfo del Movimento Cinque Stelle alle politiche del 4 marzo 2018. Quest'anno può succedere la stessa cosa, considerando che per Camera e Senato si voterà nel 2023. Tra pochi mesi però si eleggerà il presidente della Repubblica. La partita di Roma è speciale rispetto a tutte le altre. Chi vince potrà parlare di trionfo. Mentre chi perde dovrà fare i conti con il sapore della sconfitta. 

di: Corrado Trento