Il Partito Democratico fuori dal ballottaggio nella roccaforte di Alatri. Nel giorno in cui a livello nazionale il centrosinistra vince al primo turno a Milano, Napoli e Bologna. Mentre a Roma e Torino sfiderà il centrodestra ai tempi supplementari. Inoltre, Enrico Letta si impone alle suppletive di Siena e torna deputato. I Democrat in controtendenza negativa quindi in Ciociaria.
Dopo i tanti campanelli d'allarme suonati invano in questi anni (Frosinone e Ceccano su tutti), stavolta sarà impossibile fare finta di nulla.

Un conto era perdere al ballottaggio, altro discorso è fermarsi subito. Perché Alatri è la città del consigliere regionale Mauro Buschini e del segretario provinciale Luca Fantini. Ma una riflessione dovranno farla anche il leader del partito Francesco De Angelis, il vicesegretario regionale Sara Battisti, il presidente della Provincia Antonio Pompeo. La tentazione di minimizzare c'è, ma nessuna vittoria in altri Comuni può "compensare" la Caporetto di Alatri.
A livello nazionale invece la linea di Enrico Letta funziona. Movimento Cinque Stelle ormai marginale. E "obbligato" alla coalizione con il Partito Democratico.

Per quanto riguarda il centrodestra, i sovranisti arretrano. Anche se c'è una differenza enorme tra l'avanzata di Fratelli d'Italia e le difficoltà della Lega. Matteo Salvini ha fatto autocritica, dicendo che i candidati sono stati scelti tardi. È vero fino ad un certo punto, perché in realtà si pone pure un tema di classe dirigente nei territori. Giorgia Meloni punta su Roma, guarda avanti e sfida il Pd: «Draghi al Colle e poi elezioni anticipate». Ma il punto vero è la coalizione: il voto di ieri rilancia il profilo di un centrodestra moderato, come ha ripreso a sostenere Forza Italia. E non a caso Enrico Letta ha affondato il colpo: «Il centrodestra non c'è più perché non c'è più il federatore, Berlusconi. Il dato che emerge è questo».

Tornando ai Cinque Stelle, Giuseppe Conte ha escluso accordi con il centrodestra ai ballottaggi. È un segnale, ma la domanda è un'altra: sicuro che poi nei Cinque Stelle tutti seguiranno la sua indicazione? Adesso si aprirà una stagione complessa, specialmente nella Lega, che dovrà scegliere tra la piazza e il Governo, tra Salvini e Giorgetti. Ci saranno riflessi sull'intera coalizione. Il Pd non potrà però cullarsi sugli allori. Un anno fa Nicola Zingaretti vinceva le regionali. Pochi mesi dopo le dimissioni da segretario. Le elezioni del presidente della Repubblica rappresenteranno un bivio decisivo per tutti. A Roma al ballottaggio vanno Enrico Michetti (centrodestra) e Roberto Gualtieri (centrosinistra).

La sindaca Virginia Raggi alla fine ha perfino retto, ma nessuno può dimenticare che la sua vittoria cinque anni fa aprì la strada al trionfo dei Cinque Stelle alle politiche. Si chiude un'intera stagione. Carlo Calenda sarà determinante al ballottaggio, ma a questo punto dovrà effettuare scelte importanti anche a livello nazionale. Altrimenti il risultato di Roma resterà un fatto isolato.