Altro terremoto a pochi giorni ormai dalla presentazione delle liste elettorali. Stavolta nel centrosinistra.
Nelle ultime ore, infatti, sembrerebbe essere saltata la candidatura a sindaco di Maria Paola Gemmiti, designata dalla coalizione. Il suo gruppo "Insieme si può" è diviso e forse dei sedici candidati consiglieri alcuni si collocheranno in altre liste, anche se c'è chi sembra intenzionato a "rimanere a casa".
«Le linee strategiche dei candidati a sindaco in corsa per la poltrona di primo cittadino di Sora sono chiaramente diverse - ha commentato in un post l'ex vice sindaco Andrea Petricca, del gruppo "Sora nel cuore" a sostegno di Eugenia Tersigni - Per quanto ci riguarda, abbiamo tenuto fede a quanto dichiarato dall'inizio nonostante i tentativi a volte "inqualificabili" di qualcuno che cerca di stravolgere i fatti a nostro sfavore. Siamo all'opposizione dell'amministrazione De Donatis e per questo nessun assessore o consigliere comunale che in questi cinque anni è stato collocato in quella maggioranza ha avuto spazio nel nostro gruppo.
Nulla di personale, ma il rispetto di quello che avevamo detto dall'inizio, cosa che qualche altro candidato non può certamente affermare visto che in molti sono stati "arruolati" proprio nel suo raggruppamento».
Il gruppo dell'ex consigliere Mario Cioffi si dice basito per quanto sta accadendo e via social continua ad esprimere il proprio disappunto per il modo di fare politica a Sora. E a parlare apertamente, dopo la "bomba" scoppiata nel centrodestra che ancora non ha un candidato sindaco dopo il ritiro di Giuseppe Ruggeri, è il consigliere Massimiliano Bruni: «Continuo a sperare nel progetto unitario del centrodestra. Due anni fa decisi di "rompere politicamente" con l'attuale primo cittadino per costruire democraticamente, lealmente e in trasparenza, l'unica idea credibile affinché Sora potesse riappropriarsi di quel ruolo centrale facendosi sentire nei tavoli sovracomunali, servendosi dei partiti e con quei partiti che messi insieme (centrodestra) sono maggioranza nel Paese. I falchi del Cassinate, sommandosi a certi personaggi locali, preoccupati di questo progetto, hanno iniziato a minarlo facendolo arrivare all'esplosione per la gioia dei gruppetti esistenti. Non permetterò a nessuno di passare sul mio corpo (ferito) e ci presenteremo agli elettori raccontando loro tante cose accadute».