L'uscita di scena dall'agone elettorale dell'imprenditore Alberto La Rocca, che ha rinunciato a candidarsi come sindaco, ha reso ancor più confusa la situazione a una settimana dalla presentazione delle liste. Il caos politico è disarmante.

E anche l'oculista Giuseppe Ruggeri, indicato inizialmente dal centrodestra per guidare la coalizione alle comunali del 3 e 4 ottobre, ne ha preso atto.
Non sarà più il candidato sindaco del centrodestra.
Lo ha annunciato lo stesso Ruggeri ieri in un post: «Non vivo e non ho mai vissuto di politica, e non ho mai chiesto di essere io il candidato sindaco unitario di alcun schieramento politico. Ho accettato l'invito dalle forze del centrodestra, parte politica di cui i condivido gli ideali da sempre. Per questo, ed in nome della politica vera in cui nonostante le vicende di questi giorni ho ancora fiducia, ho ritenuto fondamentale che tutte le forze del centrodestra appoggiassero la mia candidatura con l'ausilio di forze civiche che comunque condividessero gli ideali identitari dello schieramento.

La mia disponibilità, diversamente da quanto faziosamente insinuato, è stata da subito totale, come sarebbe stato incondizionato e proficuo il mio impegno da primo cittadino di una città nella quale vivo da sempre e svolgo da oltre 30 anni la professione di medico.

La mia onestà intellettuale non mi avrebbe mai potuto far immaginare che la mia disponibilità fosse poi stata data in pasto alla mala politica che vive di intrighi, trattative di partito e pseudo tatticismi. Modi di fare, pensare, operare che non mi appartengono ed è per questo allora che lascio spazio a chi questo stile lo sente suo e lo vive tutti i giorni. Mi rammarico che Sora e i sorani, quelli che credono ancora credono alla politica messa a servizio del bene comune, in questi giorni abbiano dovuto assistere a teatrini poco seri e di cui io mi ritengo vittima sacrificale.

Da parte mia c'è la soddisfazione di aver voluto provare a scardinare logiche che purtroppo, constato con dolore, sono troppo radicate nella mente e nei comportamenti di persone che giocano alla politica sulla testa delle persone. La mia professione di medico mi ha insegnato che il bene delle persone è sovrano - ha concluso l'oculista - ed è in questo modo che continuerò a spendermi e a dedicarmi alla mia professione e contestualmente alla mia gente».

La rinuncia di Ruggeri stravolge gli scenari a una settimana dalla presentazione delle liste elettorali.
Che succede ora? Il consigliere di FdI Massimiliano Bruni dice: «Chi è un dirigente del centrodestra, come il sottoscritto che è anche nella segreteria politica di FdI, deve tutelare la coalizione per l'interesse generale.
Rispetto alle singole posizioni deve prevale l'unità del centrodestra».

Cosa che la candidatura di Giuseppe Ruggeri non è riuscita a garantire a causa del clamoroso strappo sancito da Lega e Cambiamo. E ieri, poco prima che Ruggeri annunciasse il suo addio, i partiti della coalizione sono tornati a confrontarsi: sul tavolo un nuovo nome, quello di Federico Altobelli, dell'Udc.
Intanto, dopo la frattura sul caso Ruggeri, gli esponenti di Cambiamo-Coraggio Italia, Giuseppe Serapiglia, Mario Tuzj e Lea Gigli, hanno lasciato i rispettivi incarichi provinciali nel partito.Centrodestra, Ruggeri rinuncia