Le date più probabili sono il 26 settembre o il 3 ottobre.
Parliamo delle elezioni amministrative, che il Governo ha la volontà di "anticipare" per evitare problemi legati alla pandemia. Ma in ogni caso ormai è iniziato il conto alla rovescia, perché entro il 2 agosto si dovrà sapere quando si andrà alle urne. Una tornata importante anche sul piano politico, considerando che si vota a Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna. E anche a livello locale partiti e liste civiche sanno di giocarsi molto.

Chi va al voto
Nel Lazio si vota in 103 dei 308 Comuni: il 27,2%. Sono 15 i centri con più di 15.000 abitanti (11,7%), 91 al di sotto (88,3%). Due i capoluoghi di provincia: Roma e Latina. In provincia di Frosinone 24 i Comuni dove si eleggono sindaci e consiglieri. Su 91. Il 26,37%. Due hanno più di 15.000 abitanti: Alatri (28.609) e Sora (26.247). Ma si vota anche ad Acquafondata, Alvito, Arce, Casalattico, Castro dei Volsci, Castrocielo, Colle San Magno, Collepardo, Esperia, Fumone, Monte San Giovanni Campano, Pastena, Roccasecca, Sgurgola, Supino, Terelle, Torre Cajetani, Torrice, Trivigliano, Vallecorsa, Vicalvi e Viticuso.

Si tratta di una tornata amministrativa molto significativa, ma che ha anche una valenza politica non indifferente. Perché se è vero che al di sotto dei 15.000 abitanti ci saranno liste civiche (spesso pure trasversali), va pure aggiunto che alcuni centri sono strategici in ogni caso. Anche se indubbiamente saranno i risultati di Alatri e Sora quelli che peseranno maggiormente sugli equilibri politici. Delle coalizioni, dei partiti, delle liste civiche e probabilmente anche delle ambizioni dei singoli protagonisti.

La posta in palio
Tutti sanno che i temi sul tappeto sono "pesanti". Come del resto sul piano nazionale. Per quanto riguarda il centrodestra è evidente che Fratelli d'Italia cercherà il sorpasso nei confronti della Lega pure in Ciociaria.
Il senatore e commissario provinciale Massimo Ruspandini lo ha detto più volte. Dal canto suo la Lega proverà a tenere botta. È la linea del coordinatore regionale Claudio Durigon e di quello provinciale Nicola Ottaviani. Saranno importanti le liste, che davvero possono fare la differenza. Mai come in questa occasione. Forza Italia, però, non sta a guardare.
Il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone non vuole lasciare spazi. Il centrodestra non ha il problema della coalizione. Che invece riguarda il Pd.
Il centrosinistra come lo abbiamo conosciuto negli anni passati non esiste più. Il tentativo sarà quello di provare ad affidarsi a coalizioni civiche. Anche perché in Ciociaria l'ipotesi di un'alleanza tra Pd e Cinque Stelle non esiste.

Il centrodestra cercherà di "espugnare" Alatri, con il candidato sindaco Maurizio Cianfrocca. Mentre il Pd si affida a Fabio Di Fabio per tenere quella che a tutti gli effetti è una delle roccaforti. Non fosse altro perché parliamo del Comune del consigliere regionale Mauro Buschini. A Sora il centrodestra si è affidato a Giuseppe Ruggeri. La partita di Sora sarà durissima per tutti.
Il centrosinistra schiera Maria Paola Gemmiti, i Cinque Stelle Valeria Di Folco. Naturalmente c'è il sindaco in carica Roberto De Donatis, sostenuto da una coalizione civica. Come un profilo civico hanno pure Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni. Naturalmente i candidati a sindaco potrebbero anche aumentare.

In ogni caso, sia ad Alatri che a Sora uno dei temi è quello di un centrodestra comunque unito (anche se altamente competitivo al proprio interno) e un Pd costretto a reinventare le alleanze. Poi ci sono le liste civiche, che potrebbero essere più di un semplice ago della bilancia.

La Provincia e Frosinone
Entro la fine dell'anno si voterà anche per l'elezione dei 12 consiglieri provinciali. Un appuntamento riservato agli addetti ai lavori, ma comunque significativo per tastare il polso ai partiti. Per la presidenza invece c'è ancora tempo. Il secondo mandato di Antonio Pompeo scade il 31 ottobre 2022. La normativa è sempre quella degli "entro 60 giorni" dalle ultime amministrative. Il punto è che, con la pandemia sotto controllo, le comunali si svolgerebbero in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno del 2023. Quindi intanto significherebbe una "prorogatio" di diversi mesi di Antonio Pompeo. Ma c'è un'altra regola da tenere presente: alla presidenza della Provincia possono candidarsi quei sindaci che hanno più di 18 mesi di mandato davanti. E questo parametro, in assenza di cambiamenti, rappresenterà uno spartiacque notevole.
Poi ci sono le successive tornate amministrative comunali.

Nel 2022 in Ciociaria si voterà in 9 Comuni: Frosinone, Campoli Appennino, Castelnuovo Parano, Cervaro, Picinisco, Piedimonte San Germano, Pofi, San Biagio Saracinisco, San Giovanni Incarico. La platea dei grandi elettori cambierà. E non poco, considerando i 24 Comuni che vanno al voto in autunno e i 9 del prossimo anno. Se poi davvero Antonio Pompeo andrà in prorogatio, bisognerà considerare pure le elezioni comunali del 2023.

Una tornata che riguarderà Comuni come Anagni, Ferentino, Fiuggi, Boville Ernica, Arpino, Aquino, Atina, Amaseno, Serrone, Pico, Villa Santa Lucia, Pignataro Interamna, Villa Latina, Filettino. Una battaglia navale vera e propria. Tra undici mesi ci sono le elezioni comunali di Frosinone, destinate a rivoluzionare in ogni caso il quadro politico provinciale. Comunque vadano a finire. Esattamente come avvenne nel 2012. Il centrodestra è alle prese con la non facile scelta del candidato sindaco del dopo Ottaviani. Difficile ipotizzare adesso come andrà a finire. Considerando soprattutto la competizione tra Lega e Fratelli d'Italia. Per quanto riguarda il centrosinistra, anche in tal caso il fattore candidato peserà. Se dovesse essere Mauro Vicano, allora potrebbe esserci un cambio di baricentro: meno partiti e più civiche.