Roberto De Donatis sta ultimando il suo mandato, spiega il suo bilancio e ricorda quanto abbia pesato il covid.

Il suo bilancio politico amministrativo di questi 5 anni?
«Positivo sotto l'aspetto amministrativo in ragione del tempo avuto a disposizione e della grave congiuntura sanitaria, economica e sociale legata al covid. Meno sotto l'aspetto politico per lo sfilacciamento progressivo della maggioranza sotto le spinte politiche legate ad uno stato di campagna elettorale permanente, alla quale mi sono sottratto per servire al meglio la comunità».

Del suo programma del 2016 cosa ha portato a termine?
«Importanti finanziamenti ottenuti: su tutti i plessi scolastici di circa 15 milioni; la risoluzione dell'annosa problematica della pubblica illuminazione, dopo la revoca del disastroso appalto della precedente amministrazione; l'imminente soluzione del bubbone urbanistico dell'area dell'ex Tomassi con a giorni l'apertura del cantiere. E poi la trasformazione della Farmacia Comunale oggi di proprietà dei sorani.
Il mio cruccio personale è legato alla sospensione delle attività per circa un anno e mezzo a causa del covid: avrei voluto spendere i miei 5 anni pienamente».

Da sindaco cosa ha rappresentato per lei la pandemia?
«Sono stati 2118 i contagiati, 32 decessi ai quali va un commosso ricordo e l'abbraccio ai loro cari. Ho vissuto emozioni forti rispetto alle quali ho cercato in ogni modo di diffondere buonsenso, razionalità e vicinanza personale a tutta la comunità con più di 350 dirette, nelle quali ho dato notizie utili, cercando di mantenere sempre un filo diretto con tutti i miei concittadini.
È stata una dura prova per tutti, me compreso, ma non è ancora finita: abbiamo 12 persone ancora positive».

In questi ultimi mesi del suo mandato, cosa vedremo in città della sua azione in questo "tempo supplementare"?
«Oltre a spingere le fondamentali progettualità, cercherò di ottimizzare al meglio le risorse per dare anche migliori risposte nell'ambito del decoro e lo faremo impegnando al meglio i beneficiari del reddito di cittadinanza».