Il Pd provinciale si è scoperto orfano di Nicola Zingaretti. Nel senso che dopo l'esplosione della vicenda del concorso di Allumiere i rapporti tra il Governatore e i leader di Pensare Democratico (l'area maggioritaria dei Dem in Ciociaria) non si sono raffreddati. Semplicemente non ci sono più stati.
Qualche giorno fa il consigliere regionale Sara Battisti ha rotto il silenzio, ma nessun altro l'ha seguita. Le dimissioni di Mauro Buschini da presidente del consiglio regionale dovevano rappresentare, come nelle intenzioni del diretto interessato, un passo di lato per levare le istituzioni e il partito dall'imbarazzo politico.
Da quel momento in poi però è calato il silenzio, successivo peraltro alla netta presa di distanza di Zingaretti da Buschini.

Le parole riportate dal quotidiano La Repubblica («con me ha chiuso») non sono mai state smentite. Per una ragione semplice: non possono essere smentite. Vero che Pensare Democratico si trova nella situazione di non avere più in Zingaretti il punto di riferimento nazionale (la sostanza è questa e arrampicarsi sugli specchi non serve a nulla), ma la domanda è: un'intero partito può entrare in lockdown per questo? La risposta sarebbe no.

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