Non si candida. Ma se si candida...ci saranno elezioni anticipate alla Regione Lazio. E il punto politico alla fine è tutto lì. Complicato che Nicola Zingaretti possa concorrere per la carica di sindaco di Roma. Ma non impossibile. E siccome in politica non ci si può far trovare impreparati, anche e soprattutto nel Partito Democratico sono iniziate le grandi manovre.

Segnali nel centrosinistra
Alessio D'Amato è in trincea da quindici mesi.
Come assessore regionale alla sanità è lui che sta gestendo la pandemia da Covid-19. Ieri D'Amato è intervenuto su quanto successo durante il concerto del Primo maggio. Con particolare riferimento all'intervento di Fedez. Rileva D'Amato: «Bene i diritti e bene la libertà di espressione, ma in questo Primo maggio ci sono state due grandi iniziative nella nostra regione in luoghi simbolo come Amazon a Passo Corese e il nuovo ospedale dei Castelli Romani contro la precarietà e per il rilancio del servizio sanitario nazionale di cui poco si è parlato. Ricondurre la Festa del Lavoro ad una operazione di marketing può portare benefici a Fedez in termini di visualizzazioni, ma poco cambia a chi un lavoro non ce l'ha». Una presa di posizione netta.

Il nome di Alessio D'Amato è tra quelli che circolano maggiormente nel caso di elezioni anticipate alla Regione Lazio. Come possibile candidato alla presidenza. Certamente all'interno del centrosinistra bisognerebbe trovare una sintesi. Operazione non semplice considerando soprattutto le dinamiche correntizie dei Democrat. Oltre a D'Amato potrebbe esserci anche il vicepresidente Daniele Leodori. Ma non sono questi gli unici nomi potenzialmente in campo. Il senatore e segretario regionale del Pd Bruno Astorre potrebbe essere tenuto in considerazione. Quindi c'è sempre l'opzione di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo. Se poi Nicola Zingaretti dovesse continuare a guidare la Regione, il tema si porrebbe nel 2023.

Il nodo più intricato
Rimane quello dei rapporti tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Perché da un lato c'è l'alleanza ormai organica alla Regione Lazio, con l'ingresso in giunta degli assessori Roberta Lombardi e Valentina Corradi. Ma dall'altro c'è la contrapposizione frontale tra Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma Virginia Raggi. Una eventuale discesa in campo del Governatore rappresenterebbe un vero e proprio guanto di sfida. A quel punto bisognerebbe vedere quale sarebbe la reazione del Movimento Cinque Stelle.
Complicato però pensare di essere alleati alla Regione e avversari al Campidoglio.

Scenari nel centrodestra
Negli ultimi giorni alcune indiscrezioni riferiscono di un'ipotesi per la candidatura a sindaco di Roma del centrodestra: Emilio Carelli. Il nome del deputato ex Cinque Stelle sarebbe tra quelli che la coalizione sta vagliando. Carelli ha abbandonato i pentastellati dopo la crisi del Governo presieduto da Giuseppe Conte.
In una dichiarazione all'Adnkronos Emilio Carelli ha detto: «Amo Roma, mi piace Roma, ci abito da 35 anni, sono lusingato che circoli questa ipotesi. Tra l'altro se fossi candidato, sarei un candidato civico, perché non faccio parte di nessuno dei tre partiti della coalizione di centrodestra. È una situazione in divenire. Se arrivasse un'offerta la prenderei in considerazione, con la consapevolezza che sarebbe molto gravoso. Ma non essendoci niente di concreto non vorrei dire altro».

Fra gli altri nomi in corsa c'è quello di Guido Bertolaso.
Chiaro che la scelta del candidato sindaco di Roma rappresenterà pure un termometro dei rapporti tra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Con riflessi inevitabili pure sul versante della candidatura alla presidenza della Regione. Le opzioni sul tavolo sono quelle del senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia), del deputato Fabio Rampelli (Fratelli d'Italia), del deputato Claudio Durigon, sottosegretario al ministero Economia e finanza e coordinatore regionale della Lega. Le prossime elezioni regionali avranno un peso politico rilevante anche nello scacchiere nazionale, soprattutto se dovessero essere anticipate.

Le manovre in provincia
Anche in Ciociaria ci si prepara all'eventualità di un passaggio elettorale ravvicinato alla Regione. Anche perché, con il taglio di 345 seggi parlamentari, le regionali diventano un obiettivo importantissimo.
Per quanto riguarda il Partito Democratico sarà interessante vedere quale sarà la griglia di partenza dei candidati al consiglio regionale. Gli uscenti sono Mauro Buschini e Sara Battisti. Ma è prevedibile che il presidente della Provincia Antonio Pompeo possa provare a giocarsi le sue carte. Ed è chiaro che molto si giocherà pure nel confronto tra le correnti Pensare Democratico di Francesco De Angelis e Base Riformista dello stesso Pompeo. Potrebbero pure esserci nomi nuovi e diversi. Per esempio circola quello del sindaco di Paliano Domenico Alfieri, già segretario dei Democrat.

Per quanto riguarda il Movimento Cinque Stelle, la prima mossa spetterà al capogruppo in consiglio regionale Loreto Marcelli. Nella Lega c'è il consigliere in carica Pasquale Ciacciarelli. Ma più di un pensierino ad una candidatura alle regionali lo sta facendo pure la deputata Francesca Gerardi. A Fratelli d'Italia non mancano i possibili candidati. Da tempo circolano i nomi di Antonello Iannarilli e Alessia Savo. Non sono i soli però: c'è anche quello di Daniele Maura. E non si può escludere il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio, che ha aderito da pochi giorni al partito di Giorgia Meloni dopo una lunga militanza nel Pd. Interessante capire altresì le scelte di Forza Italia.