«Non siamo in Unione Sovietica. Sulla questione dell'accesso alla stampa sul modello Urss che qualcuno pensa di imporre, sinceramente "me ne frego", quando parlerò male del movimento allora potranno differirmi alla commissione di disciplina, fino ad allora vi invito a non eccedere». Non si respira un'aria serena in Fratelli d'Italia a Frosinone.

Raniero Zinoni, portavoce del circolo ambientale "Paolo Colli", risponde a stretto giro a Domenico, portavoce e coordinatore cittadino di FdI, che, aveva espresso il concetto secondo cui «l'unica struttura che può diramare alla stampa note e comunicati, a nome e per conto del partito di Fratelli d'Italia della città di Frosinone, è il sottoscritto».

«Pensare che nel 2021 - prosegue Zinoni - si possa bloccare la comunicazione mediante la stampa è come svuotare il mare con un secchio (...) Non essendo state fatte elezioni per la carica di coordinatore cittadino non sono tenuto a presentare tematiche di tipo ambientale, o interventi di tipo ambientale a nessun organo, poiché nessun organo mi ha contattato, ed inoltre ho esplicito mandato ad interessarmi di questioni di natura ambientale».

«Chi ha presentato - prosegue Zinoni-  la nota contro la mia persona e gli aderenti al circolo "Paolo Colli" abbia mandato a rappresentare le istanze politiche del movimento non mi eccita, ma mi preoccupa visti i risultati della richiesta di verifica che hanno avuto l'effetto di allontanare qualche consigliere, chiedere ad altri di firmare dei documenti e dimenticarsi di farlo con i tuoi è sintomo di inadeguatezza».

«Di tutto il movimento solo il sottoscritto e l'avvocato Giuseppe Cosimato sono intervenuti a sostegno della richiesta di verifica, forse bisogna domandarsi il perché» conclude Zinoni.