Il senatore Massimo Ruspandini commissario provinciale di Fratelli d'Italia. La comunicazione avviene direttamente da Montecitorio, in una delle sale dove i gruppi parlamentari tengono le conferenze stampa.
E la fa Paolo Trancassini, coordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni nel Lazio.

Pochi minuti dopo che Paolo Pulciani si era dimesso da portavoce provinciale di FdI: adesso è il responsabile del dipartimento regionale di Fratelli d'Italia per l'attuazione del programma. Un copione già scritto da giorni. Si aspettava il momento giusto per...mandarlo in scena. E non è un caso che il momento giusto sia arrivato nel giorno in cui a livello nazionale Lega e Fratelli d'Italia prendono strade diverse.

Matteo Salvini apre ulteriormente all'opzione di un Governo guidato da Mario Draghi, Giorgia Meloni ribadisce il no. E in provincia di Frosinone il clima tra i due partiti non è dei migliori da settimane. Poco da girarci intorno: la nomina del senatore Massimo Ruspandini commissario provinciale è anche una risposta a distanza alla scelta della Lega di aver puntato sul sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani come coordinatore provinciale.

Basta vedere quello che sta succedendo nel capoluogo per capire che le "scintille" saranno assicurate. I due siederanno allo stesso tavolo del centrodestra per decidere strategie e candidature alle amministrative.
Anche al Comune di Frosinone. E siederanno allo stesso tavolo pure nella prospettiva delle politiche e delle regionali. Sempre se decideranno di sedersi allo stesso tavolo. I tamburi di guerra di questi ultimi mesi hanno trasmesso messaggi chiari: non c'è feeling politico. Per usare un eufemismo.

Intanto però all'interno di Fratelli d'Italia la parola d'ordine è quella di trasmettere messaggi di unità. Il senatore Massimo Ruspandini ha scritto sui social network: «Non possono esserci divisioni tra chi, come il sottoscritto e Paolo Pulciani, hanno condiviso fin da bambini lo stesso mondo, le stesse lotte e gli stessi simboli. In realtà Paolo è stato chiamato ad occuparsi del prestigioso e delicato incarico di responsabile per l'attuazione del programma per la regione Lazio in sinergia con il dipartimento nazionale. Io semplicemente continuerò ad occuparmi del partito in provincia anche in questa veste di commissario provinciale. Ci aspetta un duro lavoro. Una cosa è certa: Fratelli d'Italia esce unito e più forte di prima».

Poi aggiunge: «Grazie a Paolo Pulciani e ai dirigenti nazionali che hanno chiesto e apprezzato la grande maturità del partito nella nostra provincia. Niente isterismi, niente scenate, niente pugnalate alle spalle».
Quindi avverte: «Niente polemiche perché le polemiche non le tollereremo più». E conclude: «Abbiamo l'ambizione di diventare un partito che sia all'altezza della sua leader Giorgia Meloni e che sia da traino per la coalizione, in particolare in Ciociaria e nel Lazio.
Si va avanti. Più forti e uniti di prima».

Il deputato Paolo Trancassini, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, rileva: «La nomina di Paolo Pulciani a responsabile del dipartimento regionale di Fratelli d'Italia per l'attuazione del programma è un'importante opportunità per tutto il Lazio. In un momento in cui il nostro leader Giorgia Meloni ribadisce l'importanza della coerenza, valore caratterizzante di FdI, il programma di partito acquista un ruolo fondamentale e deve essere punto di partenza e di forza per ogni singolo esponente del nostro gruppo. Pulciani, con il suo carisma e la professionalità acquisita sul territorio, è la personalità adeguata per coordinare le diverse e sempre più numerose anime che compongono il nostro partito e per far fronte alle sfide che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi».

Paolo Pulciani afferma: «Ringrazio il partito per avermi affidato questo importante incarico. È un onore e un onere importante che intendo svolgere a tempo pieno e mettendo in campo tutta la mia professionalità e le mie conoscenze, acquisite negli anni di lavoro da coordinatore provinciale, ruolo che per questi motivi lascio. Ci faremo trovare preparati per la sfida regionale che ci attende e per recuperare gli errori fatti dall'Amministrazione Zingaretti in questi anni».

Il senatore Massimo Ruspandini rileva: «L'importante nomina conferma l'ottimo lavoro portato avanti da Pulciani, uomo di abile esperienza e fiducia, e rafforza il presidio che Fratelli d'Italia opera su tutto il territorio del frusinate anche in vista delle continue adesioni che registra il nostro partito». Il punto politico però va letto e interpretato in prospettiva. Fratelli d'Italia ha voluto cambiare l'assetto del partito perché in realtà è già mutato quello del centrodestra. La nomina di Nicola Ottaviani coordinatore provinciale della Lega ha già determinato un mutamento di rotta.

Il sindaco di Frosinone guarda al centro, al mondo cattolico, ai moderati, ad alleanze diverse. Anche per quanto riguarda le comunali. In linea adesso pure con gli scenari nazionali, perché è evidente che il "sì" di Matteo Salvini a Mario Draghi è il primo passo dello sdoganamento definitivo del Carroccio. Anche e soprattutto in una logica da Unione Europea. Giorgia Meloni ha un altro obiettivo: cercare di sorpassare la Lega a destra, parlando a quell'elettorato che faticherà a capire la svolta salviniana. E Massimo Ruspandini in Ciociaria farà la stessa cosa. Il primo test sarà rappresentato dalle elezioni amministrative di primavera. Ammesso che non vengano rinviate per la pandemia da Covid-19.

In Ciociaria saranno 22 i Comuni chiamati alle urne.
Tra i quali Alatri e Sora. Finora nessuna "sintesi" del centrodestra, coalizione della quale fa parte pure Forza Italia. In programma pure le provinciali, che più di qualunque altra consultazione misurano il "peso" dei partiti a livello di sindaci e consiglieri comunali. Poi tra un anno si vota nel capoluogo e quella sarà la "madre di tutte le rese dei conti".

In attesa della vera posta in palio: le candidature alla Camera e al Senato. Con 345 seggi in meno non ci sarà spazio per tutti. Massimo Ruspandini e Nicola Ottaviani potrebbero ritrovarsi in corsa per lo stesso obiettivo. E si sa, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Fuoco alle polveri dunque.